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Le stelle nel fosso

Mario Di Leo
Lingua: Italiano


Mario Di Leo


Una mattina sui monti varcando la frontiera
Nemmeno un brivido, pensando alla galera
era la voce del cuore che dovevo seguir:
“Gente così non si lascia morir!”

Quei tre angioletti penavano da un pezzo
La stella sul petto cucita per disprezzo
ho nascosto in una tana questa donna
Con i suoi figlioletti attaccati alla gonna

Abbracciati stretti tra la paglia e lo spavento,
Battevano impazziti i loro cuori in tormento.
Non serve una reggia a chi si vuol bene
Poco posto riempie chi soffre le pene.

Aspettando un’alba per passare il confine
Lasciando di qua le ingiurie e le spine
La stella scellerata nel fango di un fosso,
Appena varcata la barriera di un passo

Venne una squadraccia, e vennero in cento
Spaccarono tutto, lo buttarono al vento
muto come un pesce, la mia bocca cucita
col silenzio insultavo quell’ingiusta ferita

Ne presi tanti di calci e di botte
Un olio infame massacrò la mia notte
Presero a mani vuote la via del ritorno
Urlando di rabbia, abbaiandosi attorno

Né il losco manganello riuscì a farmi parlare
Né la viscida purga a farmi tradire
Restarono i segni, ma passò la tortura
Passaron le botte, a loro passò la paura

La falce della luna socchiudendo gli occhi
Lascia il passo all’aurora che tinge d’oro i picchi
Ecco è giunta l’ora di strapparsi di dosso
le stelle bugiarde per gettarle nel fosso

Allora con un nome nuovo son battezzato
Salto ogni sbarra, taglio il filo spinato
A passar la frontiera aiuto chi posso
E guardo le stelle infangate nel fosso.

Perché un cuore libero non teme la galera
Sa lottare di giorno, lotta anche la sera
Sempre a testa alta, passo dopo passo
Calpestando le stelle finite nel fosso

E contro di voi, che seminaste la morte
Voi che ai barbari apriste le porte
Con voi “ razza dannata” a patti non si scende
La libertà non si mendica, la libertà si prende



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