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A Torino, piazza San Carlo

anonimo
Lingua: Italiano


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(anonimo)


Anonimo risalente alle coscrizioni per la "grande guerra". Il testo è ripreso dal Deposito.
A Torino, piazza San Carlo
là ci sta scritta una gran sentenza
Cara Rosina, porta pazienza
se alla morte mi tocca andar.

E alla morte io me ne vado
io me ne vado nocentemente
Che cosa mai dirà la gente?
Dirà che barbaro, che crudeltà!

O mare mia, o mia Rosina
non aspettate inutilmente.
Nessun difendere dell’innocente,
nessun difendere, nessun saprà.

Nessun difendere, nessun potrà,
contro il tiranno la Libertà.

inviata da Riccardo Venturi - 10/11/2008 - 23:00


Da bravo torinese, ho fatto qualche ricerca a partire anche dalle note inserite su Il Deposito evidentemente dopo che Riccardo aveva scovato il testo di questa canzone.

L’autore è Angelo Brofferio che probabilmente la scrisse nel 1831, all’epoca della sua adesione alla carboneria dei Franchi Muratori.
E la canzone racconta dei moti carbonari del 1821, quelli di Santorre di Santarosa, quelli traditi dal principe Carlo Alberto di Savoia, il “re tentenna” che in un primo momento aveva appoggiato i rivoluzionari, quelli poi repressi nel sangue dagli austriaci chiamati dal di lui fratello Carlo Felice….

Bartleby - 29/6/2011 - 11:23


Emh, sono passati 5 anni e mezzo... Ma per caso, sarebbe possibile sare qualcosa di più di questa attribuzione ad Angelo Brofferio?
Grazie

Roberta - 7/12/2016 - 17:03


Hai ragione Roberta, 5 anni fa ero molto più approssimativo di quanto non sia adesso.

L'attribuzione a Brofferio non è affatto certa, tant'è che gli Admins hanno lasciato la canzone ad autore anonimo.

Il Deposito la assegna al Brofferio con una certa sicumera e ciò deriva forse dal fatto che l'informazione è tratta, probabilmente, da una ricerca molto ricca ed articolata quale è quella condotta da Davide Riccio su Kult Underground, nello specifico la settima parte di "Torino, la città più cantata"

Più prudentemente i Cantovivo di Alberto Cesa, che l'hanno interpretata nel loro album "Collage" del 1997, definiscono "A Torino Piazza San Carlo" come tradizionale piemontese

Oggi mi pare di poter essere d'accordo con loro, soprattutto perchè il Brofferio era un autore colto e ha composto canzoni prevalentemente in piemontese.

E' possibile all'equivoco – se equivoco c'è – abbia contribuito questa pagina di Giovanni Maria Caglieris il quale, parlando del patriota Carlo Angelo Bianco, conte di Saint-Jorioz, tra gli organizzatori dei moti del 1821, e riportando la sua corposa sentenza di condanna per quei fatti, afferma che “a tale sentenza fa probabilmente riferimento la canzone tradizionale A TORINO, PIAZZA SAN CARLO” e poi subito dopo riporta una frase su Carlo Felice attribuita al Brofferio (“Da quell'ora Felice no, ma FEROCE lo dichiarò il Piemonte.”) che però io non riscontro nella sua “Storia del Piemonte dal 1814 ai giorni nostri” (1850) ma in un testo di anonimo autore intitolato “Rivelazioni ed altri documenti inediti riguardanti la rivoluzione italiana” stampato a Napoli nel 1864.

Quindi l'inquadramento storico è giusto, è il periodo successivo ai moti del 1821... Brofferio partecipò a quella stagione e ne scrisse... Ma la canzone è quasi certamente non sua ma popolare.

Grazie per il tuo intervento, che mi ha costretto a queste precisazioni.
E a ricordare anche a me stesso che le fonti non solo vanno sempre citate ma anche riscontrate.

Saluti

Bernart Bartleby - 7/12/2016 - 22:54


Grazie delle tue precisazion. ilDeposito.org ha ripreso (citando, ed effettivamente non riscontrando) il tuo commento del 2011. Ultimamente un componente del coro "La Grangia"di Torino ci ha chiesto conto di questa attribuzione, e, a parte questa nota in Canzoni contro la guerra, non ho trovato niente (ho anche preso visione dell'edizione digitalizzata della raccolta dei canti di Brofferio, ma niente).
Comunque, chiarito l'equivoco, ilDeposito.org eliminerà Brofferio come autore di questo canto.
Un caro saluto

Roberta - 10/12/2016 - 08:16


Scusami, ho controllato ancora, perchè alla fine ho avuto dei dubbi: probabilmente non è andata come ho scritto sopra. Ho controllato, il canto l'abbiamo inserito nel 2008, quindi se ho capito bene, la tua informazione l'hai presa dal Deposito e hai scritto la nota qui sopra. Sinceramente dopo 8 anni non ricordo proprio da dove possiamo averla presa, anche se effettivamente sembra che l'unica fonte possa essere Davide Riccio su Kult Underground (a cui andrebbe chiesto da dove abbia preso l'informazione), ma io non ricordo di aver mai visto il suo lavoro, e magari mi sbaglio. Pensavo di aver usato Canzoni Contro la guerra come fonte, nma le date mi dicono che no...
Scusa ancora per l'equivoco, ma 8 anni sono proprio tanti
Un caro saluto

Roberta - 10/12/2016 - 08:45


Ciao, sì, ricordo che all'epoca non ebbi dubbi sull'attribuzione al Brofferio per via dell'indicazione univoca su Il Deposito e su Kult Underground. Il tenore dell'informazione era netto per cui non mi posi problema.
In realtà non c'è un riscontro preciso e poi il testo della canzone appare assolutamente popolare.
Saluti

Bernart Bartleby - 10/12/2016 - 11:27


Le prime due strofe sono sicuramente popolari, a Bergamo si cantano uguali ma dicendo a Venezia in Piazza San Marco.

Alberto - 22/2/2017 - 09:28




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