Lingua   

Ticho

Bohdan Mikolášek
Lingua: Ceco


Bohdan Mikolášek

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Testo e musica di Bohdan Mikolášek
Lyrics and music by Bohdan Mikolášek
Album: Znovu

Bohdan Mikolášek.
Bohdan Mikolášek.


znovu Forse la più famosa canzone del pastore evangelico e cantautore ceco Bohdan Mikolášek, nato nel 1948: parla di Jan Palach e del suo estremo atto di protesta. Ne proponiamo il testo originale in attesa di reperirne una traduzione, oppure che uno dei nostri volonterosi collaboratori se ne occupi. Il testo, privo purtroppo dei numerosi segni diacritici della lingua ceca (una pessima abitudine che non ci stancheremo mai di stigmatizzare seppur comprendendone la "comodità"), proviene dal sito ufficiale dell'artista, da dove è possibile anche ascoltare e scaricare la canzone ma in formato .wma. Ci occuperemo anche di ricostruire il testo nell'esatta grafia. [RV]
Ticho a lidé proudí ulicí
a málo, málokdo se smál.
Nehybný chodník smekl čepici
a ticho spěchá, spěchá dál.

To ticho seřazené v průvodu
a někdo tvářím vážnost dal.
Jako žízeň hnaná pro vodu
to ticho spěchá, spěchá dál.

Ticho a lidé proudí ulicí
a každý úsměvu se vzdal.
Vždyť ticho je jen čára půlící,
pak přijde výkřik.
Přišel už výkřik a plamen plál.

Oheň, světlo, dým a krátký život s ním
hořely dlouho - a hořet budou dál.
Plamen cizích vin a já dobře vím
jako vy - tu zprávu:
Zemřel živý člověk a mrtví zůstali žít.

Zůstali žít, ale snad už každý trochu
ví proč - proč každý, kdo ležel, vstal.
Ale já, já se ptám také proč,
proč jen ten oheň tolik stál?

Proč lidé začnou myslet na život,
až když jim před očima umírá?
To proč, to proč to dotírá,
proč jen ten oheň tolik stál?
Oheň, světlo, dým ...

Ticho a lidé proudí ulicí ...
Na Václavském náměstí
si každý kousek toho ticha vzal.
A Národní muzeum
s očima vypálenýma municí
vidí, jak ticho spěchá dál.

Ať po té písni nikdo netleská,
ať každý v klidu to své ticho zatráví.
To ticho, to ticho tiše mluvící
ať tiše dál vypráví …

inviata da Riccardo Venturi - 28/8/2008 - 15:21



Lingua: Italiano

Versione italiana di Stanislava

Visto, Riccardo? Bastava non aver furia...
Qualche giorno fa ho scoperto questa pagina che tra le canzoni in lingua ceca mi era sfuggita, e subito accolgo il tuo appello dell'ormai lontano 2008. Fra pochi giorni c'è l'anniversario della morte di Jan Palach, quindi siamo anche in tema.
Spero di esser riuscita a rendere un po' l'idea di questo testo che non è dei più semplici, pieno di costruzioni poetiche e con qualche gioco di parole. Insomma, almeno ci ho provato, assumendo il rischio delle possibili critiche “nicoletiane” in quanto anch'io traduco in una lingua che non è la mia... :)
SILENZIO

Silenzio e fiumi di gente sulla strada,
e pochi, pochi ridevano.
Il marciapiede immobile s'è levato il cappello
e il silenzio si affretta, continua ad affrettarsi.

Quel silenzio allineato in un corteo,
e qualcuno ha impresso serietà ai volti.
Come la sete spinta ad andare a prender l'acqua
quel silenzio si affretta, continua ad affrettarsi.

Silenzio e fiumi di gente sulla strada,
e ognuno ha rinunciato al sorriso.
Il silenzio, del resto, è soltanto la linea di metà campo,
poi giunge un grido.
Il grido è già giunto e la fiamma ardeva.

Il fuoco, la luce, il fumo e con esso la vita breve
hanno bruciato a lungo e continueranno a bruciare.
La fiamma di colpe altrui, ed io so bene
come voi – quel messaggio:
è morto un uomo vivo, e i morti sono ancora in vita.

Sono ancora in vita, ma magari ognuno ormai
in parte sa perché – perché chiunque giaceva si è alzato.
Ma io, io pure sto chiedendo perché,
perché quel fuoco è costato così tanto?

Perché la gente comincia a pensare alla vita
soltanto quando gli sta morendo davanti agli occhi?
Quel perché, quel perché è assillante,
perché quel fuoco è costato così tanto?
Il fuoco, la luce, il fumo …

Silenzio e fiumi di gente sulla strada …
In piazza San Venceslao
ognuno ha preso per sé un pezzetto di quel silenzio.
E il Museo nazionale
con gli occhi arsi dalla munizione
vede come il silenzio continua ad affrettarsi.

Nessuno applauda dopo la canzone,
ciascuno digerisca con calma il proprio silenzio.
Quel silenzio, quel silenzio che parla silenziosamente
continui a raccontare in silenzio …

inviata da Stanislava - 13/1/2014 - 22:54




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