Non è facile essere uomini di pace
Non mi si combina
Il mio arcobaleno è ribollito
Posso pensare abbia un buon sapore
Ma si presenta sciapo tanto e stinto
Nell'agonia stenta ogni colore
La mia pace è tutta nella testa
Fatica un corpo ammodo e un amore
Non è facile essere uomini di pace
Non mi si combina
Ho una memoria piena di guerra
Un bimbo muore: fame? Sì e guerra
Il genocidio non si è mai fermato
Hitler o Stalin Amin o Pol Pot
O il Teatro Putin o Tien An Men
Ruanda Argentina Pinochet
E dire basta e sempre dire basta
A Genova ad Assisi a Roma a Roma
a Milano a Firenze e ancora a Roma
Anche Carlo Giuliani è una guerra
e Ion Cazacu in fiamme è una guerra
Ma la mia pace è tutta nella testa
Fatica un corpo ammodo e un amore
Non è facile essere uomini di pace
Non mi si combina
Dimenticare chi a Stalingrado
31 gennaio del Quarantatré
Inconosciuto costruì la pace
E oggi è un gran canto da cantare
Ma anche il canto è tutto nella testa
Fatica un suono ammodo e un amore
Non mi si combina
Il mio arcobaleno è ribollito
Posso pensare abbia un buon sapore
Ma si presenta sciapo tanto e stinto
Nell'agonia stenta ogni colore
La mia pace è tutta nella testa
Fatica un corpo ammodo e un amore
Eppure è la pace che mi resta
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire la mia terra
Perché questo è il segno della guerra
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire la mia terra
Perché questo è il segno della guerra
Non è facile essere uomini di pace
Non mi si combina
Ho una memoria piena di guerra
Un bimbo muore: fame? Sì e guerra
Il genocidio non si è mai fermato
Hitler o Stalin Amin o Pol Pot
O il Teatro Putin o Tien An Men
Ruanda Argentina Pinochet
E dire basta e sempre dire basta
A Genova ad Assisi a Roma a Roma
a Milano a Firenze e ancora a Roma
Anche Carlo Giuliani è una guerra
e Ion Cazacu in fiamme è una guerra
Ma la mia pace è tutta nella testa
Fatica un corpo ammodo e un amore
Eppure è la pace che mi resta
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire questa Terra
Perché questa è la fine della guerra
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire questa Terra
Perché questa è la fine della guerra
Non è facile essere uomini di pace
Non mi si combina
Dimenticare chi a Stalingrado
31 gennaio del Quarantatré
Inconosciuto costruì la pace
E oggi è un gran canto da cantare
Ma anche il canto è tutto nella testa
Fatica un suono ammodo e un amore
Eppure è la pace che mi resta
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire la memoria
Perché questa è la fine della storia.
Con questa io resisto all'orrore
Di chi vuole morire la memoria
Perché questa è la fine della storia.
inviata da Riccardo Venturi - 5/5/2008 - 12:34
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Testo di Ivan Della Mea
Pubblicata su L'Unità il 18 febbraio 2003.
"Canzone in cerca di musica. Ricordando la fine della battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale e ricordando anche una bellissima canzone degli Stormy Six."
Da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pp. 207/210
Nella canzone/cantata (in cerca di musica) di Ivan si nomina, oltre a Carlo Giuliani, anche Ion Cazacu, l'operaio edile rumeno ucciso atrocemente dal suo datore di lavoro italiano. Si veda a tale riguardo la Canzone per Ion di Renato Franchi. [CCG/AWS Staff]