Scritta e utilizzata per uno spettacolo dei frati cappuccini dell’Emilia Romagna negli anni settanta. In stile “deandreiano”, resta una delle più belle canzoni in assoluto sul tema pace-guerra. Non risulta purtroppo registrata da nessuna parte. L’autore, frate cappuccino, è stato vicedirettore della bellissima rivista “Messaggero Cappuccino” e oggi vive nei campi nomadi della periferia di Bologna.
Il re grande sovrano mandò i suoi cavalieri
Per terra e per mare su bianchi destrieri
Per il mondo intero tutti a ricercare
L’unica che il suo cuore volesse amare
L’unica che il suo cuore volesse amare
Allora la cercarono sui campi di battaglia
Come premio delle loro vittorie
No non si può comprare col sangue degli eroi
Quell’angolo di sole ch’è in fondo agli occhi suoi
Quell’angolo di sole ch’è in fondo agli occhi suoi
Da vecchi diplomatici allora fu rinchiusa
Per esser barattata come ancora s’usa
Con popoli ed onori con soldi o qualcos’altro
Ma lei riuscì a fuggire balzando in groppa al vento
Ma lei riuscì a fuggire balzando in groppo al vento
E il vento la portò dove abita il sapiente
Che vive tutto solo lassù su un alto monte
Dicendo “è ancora presto!” lui la cacciò lontano
Nel giorno della morte mi tenderai la mano
Nel giorno della morte mi tenderai la mano
Col vento allor giocò fra i riccioli di un bimbo
Che disse ai cavalieri sulla via del ritorno:
“Dite al vostro re che smetta di cercare
ma che mi sia fedele e lo verrò a trovare
ma che mi sia fedele e lo verrò a baciare”
Per terra e per mare su bianchi destrieri
Per il mondo intero tutti a ricercare
L’unica che il suo cuore volesse amare
L’unica che il suo cuore volesse amare
Allora la cercarono sui campi di battaglia
Come premio delle loro vittorie
No non si può comprare col sangue degli eroi
Quell’angolo di sole ch’è in fondo agli occhi suoi
Quell’angolo di sole ch’è in fondo agli occhi suoi
Da vecchi diplomatici allora fu rinchiusa
Per esser barattata come ancora s’usa
Con popoli ed onori con soldi o qualcos’altro
Ma lei riuscì a fuggire balzando in groppa al vento
Ma lei riuscì a fuggire balzando in groppo al vento
E il vento la portò dove abita il sapiente
Che vive tutto solo lassù su un alto monte
Dicendo “è ancora presto!” lui la cacciò lontano
Nel giorno della morte mi tenderai la mano
Nel giorno della morte mi tenderai la mano
Col vento allor giocò fra i riccioli di un bimbo
Che disse ai cavalieri sulla via del ritorno:
“Dite al vostro re che smetta di cercare
ma che mi sia fedele e lo verrò a trovare
ma che mi sia fedele e lo verrò a baciare”
inviata da paolo predieri - 22/1/2008 - 16:12
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