Miki figlio di Breko come il padre era falegname
Passò la notte a fare prove in cantina con agli amici
Miki suonava il sax ed aveva sempre fame
Mentre la zuppa bolliva un po’ di patate e di ceci
C’era legna di noce antico nella stufa a fare fuoco
Mobili di vero massello dai nonni ereditati
Erano fuochi sacri ma sapeva bene il cuoco
Che suo figlio Miki in vita ne avrebbe altri realizzati
Morì con settantuno ragazzi a Tuzla nel mese maggio
Erano stanchi di assedio e di quella guerra molesta
Nella musica nei canti cercavano un po’ di coraggio
Di tornare a una vita fatta di pace e di festa
Nella piazza di Kapija il loro rock trasgressivo
Fu ridotto al silenzio da un ordigno fascista
Sulla città multietnica arrivò quel giorno il castigo
Dei nazionalisti della Republika Srpska
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Un mese dopo ricordo un giovane uomo in toscana
Chiese perdono agli amici con tre biglietti di addio
Appesa ad un albicocco la sua vita moriva
Era nonviolento era mite e credeva pure in un Dio
Si chiamava Alex Langer ed era stato un esempio
Di fiducia di impegno di lotta e di speranza
Sempre si era battuto contro le guerre e lo scempio
Dell’ ambiente della pace e della convivenza
Son passati trent’anni a Sarajevo è rinata
il ponte di Mostar riunisce sponda bosniaca e croata
Sono due generazioni i ragazzi sono sempre ragazzi
Chi è rassegnato e chi ha buone ragioni per gridare siete pazzi
A Tuzla ho incontrato una madre mentre una tomba pulisce
E’ quella del figlio ventenne ed in mezzo ai fiori inserisce
Una sigaretta accesa mi guarda e mi dice capisci
Al mio Alem piaceva fumare e cantare insieme agli amici
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Passò la notte a fare prove in cantina con agli amici
Miki suonava il sax ed aveva sempre fame
Mentre la zuppa bolliva un po’ di patate e di ceci
C’era legna di noce antico nella stufa a fare fuoco
Mobili di vero massello dai nonni ereditati
Erano fuochi sacri ma sapeva bene il cuoco
Che suo figlio Miki in vita ne avrebbe altri realizzati
Morì con settantuno ragazzi a Tuzla nel mese maggio
Erano stanchi di assedio e di quella guerra molesta
Nella musica nei canti cercavano un po’ di coraggio
Di tornare a una vita fatta di pace e di festa
Nella piazza di Kapija il loro rock trasgressivo
Fu ridotto al silenzio da un ordigno fascista
Sulla città multietnica arrivò quel giorno il castigo
Dei nazionalisti della Republika Srpska
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Un mese dopo ricordo un giovane uomo in toscana
Chiese perdono agli amici con tre biglietti di addio
Appesa ad un albicocco la sua vita moriva
Era nonviolento era mite e credeva pure in un Dio
Si chiamava Alex Langer ed era stato un esempio
Di fiducia di impegno di lotta e di speranza
Sempre si era battuto contro le guerre e lo scempio
Dell’ ambiente della pace e della convivenza
Son passati trent’anni a Sarajevo è rinata
il ponte di Mostar riunisce sponda bosniaca e croata
Sono due generazioni i ragazzi sono sempre ragazzi
Chi è rassegnato e chi ha buone ragioni per gridare siete pazzi
A Tuzla ho incontrato una madre mentre una tomba pulisce
E’ quella del figlio ventenne ed in mezzo ai fiori inserisce
Una sigaretta accesa mi guarda e mi dice capisci
Al mio Alem piaceva fumare e cantare insieme agli amici
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
Mir sada mir sada ognuno cantava nel cuore
Mir sada mir sada pace subito pace ora
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