Mare mio, delle terre
che affacciano alle coste
dalla risacca lambite
hai bagnato le genti,
hai mischiato le lingue,
costumi e tradizioni,
usi di terra e mare,
canti, danze, sapori,
accolto tra le tue onde
vele e tonfo di remi,
reti calate e issate
gonfie di argentea vita.
Acqua di mare, dimmi
cosa nascondi sul fondo,
quanta paura, miseria,
quanta speranza inghiotti,
acqua salata e dolce
madre di civiltà
che volgono al tramonto
senza lasciar rimpianto,
non posso più affidarti
le mie stanche bracciate,
le tue rive, i tuoi porti
non mi sono più amici,
ma scogli inospitali
all’approdo negati,
e solo il tuo fondale
conosce l’accoglienza
non chiede documenti,
in quale dio si creda,
cosa si porti in dote
oltre alla propria vita.
che affacciano alle coste
dalla risacca lambite
hai bagnato le genti,
hai mischiato le lingue,
costumi e tradizioni,
usi di terra e mare,
canti, danze, sapori,
accolto tra le tue onde
vele e tonfo di remi,
reti calate e issate
gonfie di argentea vita.
Acqua di mare, dimmi
cosa nascondi sul fondo,
quanta paura, miseria,
quanta speranza inghiotti,
acqua salata e dolce
madre di civiltà
che volgono al tramonto
senza lasciar rimpianto,
non posso più affidarti
le mie stanche bracciate,
le tue rive, i tuoi porti
non mi sono più amici,
ma scogli inospitali
all’approdo negati,
e solo il tuo fondale
conosce l’accoglienza
non chiede documenti,
in quale dio si creda,
cosa si porti in dote
oltre alla propria vita.
inviata da Dq82 - 3/3/2025 - 18:44
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