Se cado affondo
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
Scopro che su una barca a vela
dopo l'inverno quasi mai fa primavera
Il tempo scorre diverso
E partire non è mai tempo perso
Il Pacifico è un mare di chiodi
Compagnia le mie mani di nodi
Salate, tagliate, cucite
Il ritorno è bacio per le ferite
Se cado affondo
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
Nel mare tutta la mia storia
So quanto sale serve alla memoria
Ne basta un bicchiere in Atlantico
Quasi due nel mare Baltico
Premi e medaglie per la Autissier
Io vi ascolto ma mi chiedo perché
È perché io trovo normale
Che l'onore fu il mio nel salvare
Ero nato a Milano una vita normale
Ma non ci sono nato, nasco in mezzo al mare
Dove ho imparato per star sveglio anche a cantare
E che leggeri e senza cose
Si sa dove andare
Se cado affondo
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
Scopro che su una barca a vela
dopo l'inverno quasi mai fa primavera
Il tempo scorre diverso
E partire non è mai tempo perso
Il Pacifico è un mare di chiodi
Compagnia le mie mani di nodi
Salate, tagliate, cucite
Il ritorno è bacio per le ferite
Se cado affondo
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
Nel mare tutta la mia storia
So quanto sale serve alla memoria
Ne basta un bicchiere in Atlantico
Quasi due nel mare Baltico
Premi e medaglie per la Autissier
Io vi ascolto ma mi chiedo perché
È perché io trovo normale
Che l'onore fu il mio nel salvare
Ero nato a Milano una vita normale
Ma non ci sono nato, nasco in mezzo al mare
Dove ho imparato per star sveglio anche a cantare
E che leggeri e senza cose
Si sa dove andare
Se cado affondo
In solitaria farò il giro del mondo
Ed io che mi chiamo Giovanni
avrò sempre sedici anni
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Federica Ottombrino / voce
Riccardo Tesi / organetto
Massimiliano Larocca / chitarra acustica
Antonio Gramentieri / chitarra elettrica
Roberto Villa / contrabbasso
Diego Sapignoli / batteria
"Sedici"
Questo è il numero che segna il destino di Giovanni Soldini.
16, come il giorno della sua nascita (16 maggio 1966)
16, come gli anni che ha quando compie la sua prima traversata dell'Atlantico.
Ed è il 16 febbraio 1999 quando salva in mare Isabelle Autissier.
1998-99
Terza tappa della Around Alone del 1998-99, Isabella Autissier è prima in classifica ma un a tempesta in Pacifico ne provoca il naufragio. Il telefono e la radio non funzionano, Isabella, via internet, manda una e-mail con la richiesta di soccorso. Soldini è nelle stesse condizioni da un punto di vista delle comunicazione e il centro ricerche e soccorso della Around Alone, non può far altro che inviare un e-mail anche a lui. La risposta è pronta “Vado subito”.
Soldini torna indietro per duecento miglia verso il centro della burrasca, trova la barca di Isabella capovolta. Lei è dentro, ma non sente. Giovanni allora prende la cosa più pesante che trova nella cassetta degli attrezzi, il martello, e lo lancia sullo scafo della Autissier.
Dopo poco un ultima e-mail raggiunge il centro soccorso e recupero : "Ciao. Qui è la Fila. Ho Isa a bordo con me e stiamo riprendendo la gara. Giò."
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