Canzone dei 12 cambiamenti climatici (Versione 2025 o 2.0, plagiatissima!)
Francesco VacciniLingua: Italiano
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Viene Gennaio silenzioso e lieve,
Al lago sto sdraiato
Mentre a Catania cade giù la neve
A Sondrio sto abbronzato,
A Sondrio sto abbronzato.
Volano fitte sopra la Pianura
Squadriglie di zanzare,
In Tunisia il gelo già perdura,
Fa un freddo da abbaiare,
Fa un freddo da abbaiare.
Viene Febbraio e il mondo il capo china
Quando il monsone impazza,
Sembra di stare quasi in Indocina,
Due metri d’acqua in piazza,
Due metri d’acqua in piazza.
A mezz’inverno ci son venti gradi,
E’ proprio un gran bel guaio,
Si spala il fango e si progettan guadi
Dentro Portoferraio,
Dentro Portoferraio.
Cantando Marzo porta caldo e afa,
Si fan le gite al mare,
Il gelatino in spiaggia già si sbafa
E poi si va a nuotare,
E poi si va a nuotare.
Riempi il bicchiere con la Coca Cola
A puntino ghiacciata,
E chi ci ha voglia, boh, d’andare a scuola,
Del resto è alluvionata,
Del resto è alluvionata.
Con giorni lunghi a spalare la neve
Il crudo aprile arranca,
Latte bollente in doposcì si beve
In settimana bianca,
In settimana bianca.
Sotto le coltri è bello addormentarsi
Dopo fatto l’amore,
Ma stando attenti a non raffreddarsi
Ché fa un po’ male al quore,
Ché fa un po’ male al quore.
Ben venga Maggio ed il cappotto amico
Ma ieri si bolliva,
Traciman fiumi e fino all’ombelico
L’acquaccia già ci arriva,
L’acquaccia già ci arriva.
Ben venga Maggio e canto la mia lagna
Tra i lutti ed il dolore,
Magari andrò a cantarla in Romagna
Ma senza Cenne e Folgòre,
Ma senza Cenne e Folgòre.
Giugno che sei maturità dell’anno,
All’esame ti han bocciato:
Fin’a metà ha piovuto con gran danno
E poi il caldo è scoppiato,
E poi il caldo è scoppiato.
E le tue mèssi ch’eran già marcite
Ne’ campi un tempo d’oro
Dopo tre giorni son bell’e arrostite,
E ci si fa l’Orzoro,
E ci si fa l’Orzoro.
Con giorni lunghi in mezzo al sudore
Ecco Luglio il leone,
Ti son saltati il condizionatore
E la televisione,
E la televisione.
Ed in Agosto addio alle ferie,
Ti tocca andà’ in cantiere,
Quaranta gradi oppure le intemperie,
Potresti anche cadere,
Potresti anche cadere.
Settembre è il mese del ripensamento:
“Ma dài, tutto ci sta!
Ma quale clima, quale cambiamento,
Lo dice anche il No Vax,
Lo dice anche il No Vax.”
Alla Tivvù c’è il solito cuoco
Che intruglia da mangiare,
Spaparanzato giace accanto al fuoco
Il tuo orso polare,
Il tuo orso polare.
Non so se tutti hanno capito, Ottobre
La tua grande stranezza:
Nei tini il vino sa di cherosene,
E’ proprio una schifezza,
E’ proprio una schifezza.
Lungo i miei monti ci son sparatorie
Ai tordi ed ai cinghiali,
Quei tizi no, non fanno tante storie
Coi mitra e gli stivali,
Coi mitra e gli stivali.
Cala Novembre e inizian le alluvioni,
Si sommergono gli orti,
Ma il giorno dopo s’apron gli ombrelloni
E si contano i morti,
E si contano i morti.
Cade la pioggia gonfia di tungsteno,
Al torio è la rugiada,
Te pure un giorno sarai bello pieno
D’uranio per la strada,
D’uranio per la strada.
E già dormivo come in un letargo,
Dicembre, e un botto forte
M’ha risvegliato e c’era un fumo largo
E nero, fiamme e morte,
E nero, fiamme e morte.
Eh no, il Natale proprio non l’han fatto
Quelli là a Calenzano,
Niente profeti, niente cristi e il gatto
Scappava già lontano,
Scappava già lontano.
Al lago sto sdraiato
Mentre a Catania cade giù la neve
A Sondrio sto abbronzato,
A Sondrio sto abbronzato.
Volano fitte sopra la Pianura
Squadriglie di zanzare,
In Tunisia il gelo già perdura,
Fa un freddo da abbaiare,
Fa un freddo da abbaiare.
Viene Febbraio e il mondo il capo china
Quando il monsone impazza,
Sembra di stare quasi in Indocina,
Due metri d’acqua in piazza,
Due metri d’acqua in piazza.
A mezz’inverno ci son venti gradi,
E’ proprio un gran bel guaio,
Si spala il fango e si progettan guadi
Dentro Portoferraio,
Dentro Portoferraio.
Cantando Marzo porta caldo e afa,
Si fan le gite al mare,
Il gelatino in spiaggia già si sbafa
E poi si va a nuotare,
E poi si va a nuotare.
Riempi il bicchiere con la Coca Cola
A puntino ghiacciata,
E chi ci ha voglia, boh, d’andare a scuola,
Del resto è alluvionata,
Del resto è alluvionata.
O giorni, o mesi che andate sempre via,
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
Ed in Lapponia indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
Ed in Lapponia indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Con giorni lunghi a spalare la neve
Il crudo aprile arranca,
Latte bollente in doposcì si beve
In settimana bianca,
In settimana bianca.
Sotto le coltri è bello addormentarsi
Dopo fatto l’amore,
Ma stando attenti a non raffreddarsi
Ché fa un po’ male al quore,
Ché fa un po’ male al quore.
Ben venga Maggio ed il cappotto amico
Ma ieri si bolliva,
Traciman fiumi e fino all’ombelico
L’acquaccia già ci arriva,
L’acquaccia già ci arriva.
Ben venga Maggio e canto la mia lagna
Tra i lutti ed il dolore,
Magari andrò a cantarla in Romagna
Ma senza Cenne e Folgòre,
Ma senza Cenne e Folgòre.
Giugno che sei maturità dell’anno,
All’esame ti han bocciato:
Fin’a metà ha piovuto con gran danno
E poi il caldo è scoppiato,
E poi il caldo è scoppiato.
E le tue mèssi ch’eran già marcite
Ne’ campi un tempo d’oro
Dopo tre giorni son bell’e arrostite,
E ci si fa l’Orzoro,
E ci si fa l’Orzoro.
O giorni, o mesi che andate sempre via,
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
In Novaja Zemlja indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
In Novaja Zemlja indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Con giorni lunghi in mezzo al sudore
Ecco Luglio il leone,
Ti son saltati il condizionatore
E la televisione,
E la televisione.
Ed in Agosto addio alle ferie,
Ti tocca andà’ in cantiere,
Quaranta gradi oppure le intemperie,
Potresti anche cadere,
Potresti anche cadere.
Settembre è il mese del ripensamento:
“Ma dài, tutto ci sta!
Ma quale clima, quale cambiamento,
Lo dice anche il No Vax,
Lo dice anche il No Vax.”
Alla Tivvù c’è il solito cuoco
Che intruglia da mangiare,
Spaparanzato giace accanto al fuoco
Il tuo orso polare,
Il tuo orso polare.
Non so se tutti hanno capito, Ottobre
La tua grande stranezza:
Nei tini il vino sa di cherosene,
E’ proprio una schifezza,
E’ proprio una schifezza.
Lungo i miei monti ci son sparatorie
Ai tordi ed ai cinghiali,
Quei tizi no, non fanno tante storie
Coi mitra e gli stivali,
Coi mitra e gli stivali.
O giorni, o mesi che andate sempre via,
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
Ed in Siberia indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Questo clima è impazzito, è anche colpa mia.
Il tempo vola svelto, ma alla rovescia corre
Ed in Siberia indugia l’anticiclone delle Azzorre,
L’anticiclone delle Azzorre.
Cala Novembre e inizian le alluvioni,
Si sommergono gli orti,
Ma il giorno dopo s’apron gli ombrelloni
E si contano i morti,
E si contano i morti.
Cade la pioggia gonfia di tungsteno,
Al torio è la rugiada,
Te pure un giorno sarai bello pieno
D’uranio per la strada,
D’uranio per la strada.
E già dormivo come in un letargo,
Dicembre, e un botto forte
M’ha risvegliato e c’era un fumo largo
E nero, fiamme e morte,
E nero, fiamme e morte.
Eh no, il Natale proprio non l’han fatto
Quelli là a Calenzano,
Niente profeti, niente cristi e il gatto
Scappava già lontano,
Scappava già lontano.
O giorni, o mesi che andate sempre via,
Il capitale, sissì, ma è anche colpa mia.
Questo clima è impazzito, e noi siam tutti pazzi
E come Rocco Schiavone, diciamo: “Eh, sticazzi”
Diciamo: “Eh, sticazzi”.
Il capitale, sissì, ma è anche colpa mia.
Questo clima è impazzito, e noi siam tutti pazzi
E come Rocco Schiavone, diciamo: “Eh, sticazzi”
Diciamo: “Eh, sticazzi”.
secondo me l'ha copiata da questa Canzone dei cambiamenti climatici. Plagio ! Plagio!
Lorenzo - 14/2/2025 - 22:17
Anche secondo me, 'sto Vaccini bara. Gli cambio arbitrariamente il titolo, e che stia zitto sennò mi farò sentire con tutta la mia autorità di admin!
Riccardo Venturi - 14/2/2025 - 22:40
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Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Francesco Vaccini
Musica / Music / Musique / Sävel:
Francesco Guccini, Canzone dei dodici mesi (1972)
Canzone inedita che il misterioso ed assai spocchioso cantautore Francesco Vaccini ha scritto per il suo prossimo album (che uscirà, forse, nel 2026, quasi 27), intitolato significativamente: “Si pronuncia Thunbèrry, ignoranti!”). I meno giovani si ricorderanno della medievaleggiante “Canzone dei dodici mesi” di Francesco Guccini (1972), sulla cui precisa aria la canzone vacciniana va cantata. La mettiamo qui sotto per ricordarla a chi la conosce, e per farla conoscere agli ignari attualmente impegnati con Tony Effe, Willy il Coyote o come si chiama, e con le guerre pacifiste israeliane da immaginare.