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Засвіт встали козаченьки

Mykola Vіtalіjovyč Lysenko / Микола Віталійович Лисенко
Lingua: Ucraino


Mykola Vіtalіjovyč Lysenko / Микола Віталійович Лисенко

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[XVII sec]
Zasvit vstaly kozachenʹky

Текст / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Marusja Čuraj [Маруся Чурай]]

музика / Musica / Music / Musique / Sävel / музыка:
Mykola Vіtalіjovyč Lysenko



Nonostante I’ opinione comune i Cosacchi non costituiscono un gruppo etnico dato che i membri delle comunità cosacche non condividono le stesse origini storiche e culturali. Il fraintendimento è forse imputabile alla loro discendenza dai Tatari. Furono denominati Cosacchi i gruppi slavi e turcofoni stanziati nei territori attorno ai bacini fluviali del Bug, del Don e del Dnepr nel XV secolo.
La vocazione militare dei Cosacchi fu dettata dalla sopravvivenza in un vasto territorio a cerniera tra il Granducato di Mosca, il Granducato di Lituania ( poi Confederazione polacco-lituana) e il Khanato tataro di Crimea. Gli avamposti militari divennero quindi insediamenti cosacchi; furono l’unico rifugio che consentiva accoglienza agli uhodniki [Уходники], profughi, transfughi e avventurieri di ogni risma che si sottraevano alla schiavitù o alla prigionia negli stati limitrofi. In cambio questi uomini dichiarati liberi dovevano abbracciare la religione ortodossa e combattere senza risparmiarsi.
In seguito una parte si sarebbe stanziata nella regione a nord dell’attuale Georgia, nelle pianure dei fiumi Kuban e Terek , nella Ciscaucasia [Северный Кавказ] e nel basso Volga. La Sič di Zaporižžja , letteralmente la fortezza oltre le rapide [del Dnipr]) fu una notevole entità statuale che si sarebbe consolidata sino a quando l’impero russo la fagocitò nel 1775. L’ Ucraina attuale vede nella Sič di Zaporižžja gli albori della sua storia e identità.

La canzone

E’ una vecchia canzone popolare ucraina che risale alla fine del XVIII secolo. E’ nota anche con un altro titolo, Засвиста́ли козаче́ньки ; differisce dal primo per due consonanti che alterano il verbo significativamente. Nel primo caso i cosacchi si alzano, nel secondo fischiano. La leggenda vuole che a comporla sia stata una poetessa e cantante , tale Marusja Čuraj [Маруся Чурай] da Poltava [Полтава], Ucraina centro-orientale. (Poltava é la città salita alla ribalta della cronaca a Settembre 2024 per la strage di 53 morti e 270 feriti causata da un attacco missilistico russo).
Fu pubblicata a Pietroburgo nel 1790. Nel 1872 il compositore ucraino Mykola Vitalyovich Lysenko [Мико́ла Віта́лійович Ли́сенко] , considerato il fondatore della musica ucraina, traspose le parole e inserì la canzone nell’opera Chornomortsi [Чорноморці] . Il nome, uomini neri, si riferisce ai cosacchi ex Zaporizhiani , che assunsero sul finire del XVIII secolo il nome di Esercito cosacco del mar Nero. Nel 1937 Levko Revutskyi e Borys Lyatoshinskyi a causa delle imposizioni della censura sovietica allestirono una seconda versione dell’opera lirica Taras Bulba di Lysenko, ispirata alla storia omonima di Gogol. In questa edizione figura la canzone. Per gli eventuali appassionati di lirica o di cultura ucraina segue il link all’opera nella sua terza edizione del 1955. Consta di 5 atti e 36 numeri musicali, un capolavoro a fondamento della musica ucraina.
Taras Bulba.
Il clip della canzone in seno all’opera lo si può visionare al link Zasvit vstaly kozachenʹky. L’esecuzione pregevole è della Kapela Dumka [Капела Думка] , complesso musicale itinerante di rilevanza internazionale.

Quadro storico della canzone

Contribuirono alla fioritura dell’alone leggendario le rivolte cosacche contro il dominio della nobiltà polacca a metà del XVII secolo. Eroe indiscusso, simbolo della resistenza cosacca, fu Bohdan Chmel’nyckyji [Богда́н Хмельни́цький], detto Bogdan il Nero. Il reggimento della guardia d’onore del presidente Zelens'kyj porta il suo nome. Un imponente monumento equestre di Bogdan campeggia in una piazza del centro di Kiev.


Data la sproporzione delle forze Chmel’nyckyji dovette allearsi con i russi dopo avere convinto i cosacchi restii a sottomettersi a terzi. Il trattato di Perjaslav nel 1654 sancì l’alleanza. In Europa occidentale i fatti di quel periodo sono sfuggiti all’attenzione generale, nonostante le ricadute a cui stiamo per accennare siano state di vasta portata.
Perjaslav segna l’inizio di rapporti complessi e a fasi alterne nei secoli tra la cultura russa e quella ucraina. La vittoria riportata dai russo-ucraini sulla Confederazione polacco-lituana nella cosiddetta “Guerra d’Ucraina” culminò con il trattato di Andrusovo. La Russia fece la parte del leone, occupando gran parte del territorio polacco-lituano nell’ Ucraina attuale, Kiev compresa. In particolare i territori a est del Dniepr, oggi martoriati dalla guerra russo-ucraina, furono ceduti definitivamente alla Russia che spostò quindi i suoi confini. La Confederazione polacco- lituana ne uscì indebolita e ridimensionata: fu l’inizio delle traversie polacche protratte per tre secoli. Altra conseguenza importante fu lo spostamento dell’asse di influenza del patriarcato ortodosso di Kiev sotto il patriarcato di Mosca: fu una delle svolte più importanti per la politica russa che così poté disporre di una potentissima leva sugli affari ucraini sino a pochi anni fa.
Per finire occorre citare una ripercussione di cui sono ben noti gli effetti, molto meno le radici: ci riferiamo alla questione ebraica. Molti ebrei erano organici alla nobiltà e alla classe dirigente polacca in quanto ottimi amministratori ed efficienti burocrati, esperti in particolare nell’esazione dei tributi. Si intuisce come furono subito invisi ai cosacchi che li assimilarono ai polacchi. Entrambe le etnie furono espulse da gran parte dei territori dove erano stanziate. Durante le rivolte di Bogdan un numero non meglio determinato, tra i 10mila e alcune decine di migliaia di ebrei, furono massacrati in quello che appare come il primo grande pogrom nell’Europa orientale. Per quanto riguarda la cultura ebraica questi eventi e le conseguenti trasformazioni socio-economiche furono il terreno favorevole per la nascita e lo sviluppo di un “misticismo” ebraico noto come Chassidismo.

Cosacchi oggi

Le vicende cosacche dal XIX secolo in poi sono molto complesse. I Cosacchi furono progressivamente integrati nell’impero russo, divenendo i più fedeli sudditi degli zar. Le truppe cosacche furono implacabili durante la rivoluzione del 1905 contro gli insorti. Nel 1917 furono inquadrati nell’Armata Bianca contro l’Armata Rossa. Si comprende come il regime stalinista non fosse affatto tenero verso i Cosacchi. A loro volta questi reagirono alla prima occasione: durante la II Guerra mondiale i Cosacchi delle steppe del Volga combatterono a fianco delle divisioni naziste.
La Russia da anni ha mobilitato i Cosacchi al servizio del regime. Il sito in lingua russa dà un quadro che, da quel minimo che riusciamo a intravedere, sembra incentrato su toni propagandistici e con una notevole attenzione alla fede religiosa.
Parrebbe, il condizionale s’impone, che le truppe cosacche a dare manforte nel Donbass ammontino attualmente a 25mila. Hanno rimpiazzato i mercenari della Wagner. Ciò che le pone all’attenzione dei vertici russi è il numero dei Cosacchi registrati nell’apposito Registro statale, istituito nel 1995, in cui figurano non soltanto i discendenti per tradizione,cioé dagli antenati storici: sono 750mila, regolarmente stipendiati . Soprattutto sono motivati dalla loro identità culturale a differenza dei mercenari della Wagner e delle truppe di Kadyrov.

Sono invece noti i nomi delle 14 “divisioni”, kazačye vojsko [каза́чье во́йско], in cui i Cosacchi sono organizzati: Volga, Siberiana, Trans-Baikal , Terek, Ussuri, Don, Jenisei, Orenburg , Irkutsk, Mosca, Mar Nero, Nord-Occidentale, Corpo dei volontari d’assalto. Tale organizzazione è ispirata a quella storica nata sotto l’impero zarista nel XVIII sec e rimasta attiva sino al 1917. Al vertice della Società cosacca pan-russa, Vserossijskoe kazačye obščestvo [Всероссийское казачье общество] , è stato designato da Putin dal Novembre 2023 l’atamano Vitalij Kuznetsov [Виталий Кузнецов].
Per quanto riguarda l’operatività, le unità cosacche della riserva istituite nel 2021 , le cosiddette BARS, Boevoj Armejskij Rezerv Stranyi [ Боевой Армейский Резерв Страны], risultavano attivi i seguenti battaglioni / brigate a fine 2024:

Kuban (BARS-1, BARS-11)
Rostov (BARS-18) e Aksai
Terek, Skifskij [Scita], Baltika, Kaspijskij [Caspia]
Tavrida
Fortstadt (BARS-6)
Ermak (BARS-15)
Khoper
Brigate di Ricognizione e Assalto Siberia, Angara, Irtyš, Jenisei
Battaglione speciale Grom [Tuono]
Distaccamenti Tigr e Pjotr Beketov
Don, Terek, Dnepr, Siberia

Nonostante la penuria di informazioni, trapela che unità russe cosacche sotto i nomi Don, Terek, Iset, Listan presidiano dal 2022 la penisola di Kinburn , una striscia di elevata importanza strategica . E' un avamposto russo in Ucraina a 60 km a est di Odessa che controlla sia il Mar Nero occidentale sia la foce del Dnepr.
Infine segnaliamo che il Registro statale dei Cosacchi è sempre più inflazionato. In pratica le porte sono aperte a chiunque si definisca cosacco e voglia arruolarsi: con la guerra russo-ucraina in corso non si guarda tanto per il sottile.
[Riccardo Gullotta]
Aсвіт встали козаченьки [1]
В похід з полуночі,
Заплакала Марусенька
Свої ясні очі.
Заплакала Марусенька
Свої ясні очі.

Не плач, не плач, Марусенько,
Не плач, не журися,
Та за свого миленького
Богу помолися!
Та за свого миленького
Богу помолися!

Стоїть місяць над горою
А сонця немає.
Мати сина в доріженьку
Слізно проводжає.
Мати сина в доріженьку
Слізно проводжає.

Прощай милий мій синочку,
Та не забарися,
За чотири неділеньки
Додому вертайся!
За чотири неділеньки
Додому вертайся!

Ой не плачте, не журіться,
В тугу не вдавайтесь!
Заграв кінь мій вороненький –
Назад сподівайтесь!
Заграв кінь мій вороненький –
Назад сподівайтесь!

Засвіт встали козаченьки
В похід з полуночі,
Виплакала Марусенька
Свої ясні очі.
Виплакала Марусенька
Свої ясні очі.
[1] Traslitterazione / Transliteration according to Ukrainian Resolution 27/01/2010 n.55
Asvit vstaly kozachenky
V pokhid z polunochi,
Zaplakala Marusenka
Svoi yasni ochi.
Zaplakala Marusenka
Svoi yasni ochi.

Ne plach, ne plach, Marusenko,
Ne plach, ne zhurysia,
Ta za svoho mylenkoho
Bohu pomolysia.
Ta za svoho mylenkoho
Bohu pomolysia.

Stoit misiats nad horoiu
A sontsia nemaie.
Maty syna v dorizhenku
Slizno provodzhaie!
Maty syna v dorizhenku
Slizno provodzhaie!

Proshchai mylyi mii synochku,
Ta ne zabarysia,
Za chotyry nedilenky
Dodomu vertaisia!
Za chotyry nedilenky
Dodomu vertaisia!

Oi ne plachte, ne zhuritsia,
V tuhu ne vdavaites!
Zahrav kin mii voronenkyi –
Nazad spodivaites!
Zahrav kin mii voronenkyi –
Nazad spodivaites!

Asvit vstaly kozachenky
V pokhid z polunochi,
Zaplakala Marusenka
Svoi yasni ochi.
Zaplakala Marusenka
Svoi yasni ochi.

inviata da Riccardo Gullotta - 22/1/2025 - 13:48




Lingua: Inglese

English translation / Переклад англійською / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös / Английский перевод:
Uke Dude
INTO THE WORLD ROSE UP THE KOZAKS

Into the world rose up the Kozaks
Marching out there at midnight,
Cried out her eyes did sweet dear Mary
Her bright hazel eyes.

Don't cry, don't cry little Mary,
Don't cry, don't you worry
And as for your, dear beloved
Do say a prayer to God!

Sits the moon above the mountain,
For there is no sun...
There a mother on the road sends
Her dear son off weeping.

Fare well dear one Oh my dear son,
And you do not tarry,
And do in a month of four weeks
You return home safely!

Oh don't cry, don't you all worry,
Don't fall into dispair:
Played out my raven horse
Do expect us to return!

Into the world rose up the Kozaks
March out there at midnight,
Cried out her eyes did little Mary
Her bright hazel eyes.

inviata da Riccardo Gullotta - 22/1/2025 - 13:50




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Італійський переклад / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös / Итальянский перевод :
Riccardo Gullotta
I COSACCHI SI SONO ALZATI ALL’ALBA

I Cosacchi si sono alzati all’alba
Per un’offensiva di mezzanotte,
Piangeva Marietta
Dai suoi occhi chiari.
Piangeva Marietta
Dai suoi occhi chiari.

Non piangere, non piangere Marietta,
Non piangere, non preoccuparti
E per il tuo caro amato
Rivolgi una preghiera a Dio!
E per il tuo caro amato
Rivolgi una preghiera a Dio!

La luna sorgeva sopra le montagne,
Non c'è sole
Sulla strada una madre saluta
in lacrime il suo figlio caro.
Sulla strada una madre saluta
in lacrime il suo figlio caro.

Addio mio figlio caro,
Vai, non fare tardi
E in quattro settimane
torna a casa!
E in quattro settimane
torna a casa!

Oh non piangere, non preoccuparti,
Non cadere nella disperazione:
Il mio cavallino nero ha appena cominciato a giocare
La speranza è ancora viva!
Il mio cavallino nero ha appena cominciato a giocare
La speranza è ancora viva!

I Cosacchi si sono alzati all’alba
Per un’offensiva di mezzanotte,
Piangeva Marietta
Dai suoi occhi chiari.
Piangeva Marietta
Dai suoi occhi chiari.

inviata da Riccardo Gullotta - 22/1/2025 - 13:51




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