Lingua   

Ghina

Tommaso Talarico
Lingua: Italiano


Tommaso Talarico

Ti può interessare anche...

Il giorno prima di partire
(Tommaso Talarico)
Mr. Tinkertrain
(Ozzy Osbourne)
Respira
(Tommaso Talarico)



2024
Canzoni d’amore per un paese in guerra
guerra




Era il 1983, avevo nove anni, e insieme ai miei passai un periodo spostandomi tra Firenze, dove vivevano i miei zii (e dove mi sarei stabilito io, molti anni dopo) e Bologna, perché mia sorella doveva subire un intervento, all’Ospedale Rizzoli. Nella stanza in cui era ricoverata portarono un giorno una bambina. Aveva il corpo completamente ustionato, infuriava all'epoca la guerra in Libano, proprio come oggi, ed ogni giorno le toglievano un pezzettino di pelle. Non aveva praticamente nulla con sé, il giorno in cui arrivò, e nessuno l’accompagnava. Fu mia madre, insegnante di scuola materna, che cominciò a prendersi cura di lei. Decorò la stanza, avviò una colletta per comprarle dei vestiti, e la bambina cominciò a fidarsi solo di lei, a chiamarla continuamente insieme a mia sorella. Si chiamava Ghina. Ciò che accade a Gaza, ancora e per l’ennesima volta, ha fatto venire a galla i miei ricordi, come in un sogno, insieme ai racconti di mia madre, che non ha mai dimenticato. Di quel periodo ho immagini sfumate, l'arrivo alla stazione di Bologna, la grande breccia lasciata dalla bomba del 1980, i pianti di dolore di Ghina, il lungo corridoio su cui si affacciavano i reparti, con un grande vetrata in fondo, la telefonata che annunciò a mio padre la morte di mia nonna. Tutto questo è presente dentro la canzone, ed ho anche scoperto che il nome Ghina in arabo ha anche il significato di canto, melodia. Questa canzone è dedicata a tutti quei bimbi che hanno visto l’orrore, con i loro “occhi crocefissi alla paura per l'eternità". All'inizio della canzone c'è la voce di Alessio Mattinoli Ponzoni che recita una meravigliosa poesia di Mahmood Darwish, poeta palestinese.
Lineatrad 137/2024
Potete legarmi mani e piedi
togliermi il quaderno e le sigarette
riempirmi la bocca di terra:
la poesia è sangue del mio cuore vivo
sale del mio pane, luce nei miei occhi.
Sarà scritta con le unghie, lo sguardo e il ferro,
la canterò nella cella della mia prigione,
al bagno,
nella stalla,
sotto la sferza,
tra i ceppi
nello spasimo delle catene.
Ho dentro di me un milione d'usignoli
Per cantare la mia canzone di lotta.


Ghina, dolcissima canzone,
corpo di bimba in fiamme,
in un letto d'ospedale
che ha violentato i sogni,
le stelle dell'infanzia
che il cielo più non ha.

Ghina, il nome di mia madre
e miele sulle labbra,
colori sul soffitto,
piccoli doni e amore
e grida nelle notti
chi le raccoglierà.

Un dio antico come il tempo,
cattivo come un uomo,
un orco in divisa militare
chi sa che sogni fa.

Che favole racconta quel bambino
la sera poco prima di dormire
e droga lo sprofondo del suo cuore
perso nell'oscurità.

E scesero come orde di predoni
nella notte più scura
dalla bocca dell'inferno
come polvere al fosforo
sulla mia pelle giovane.

Mia madre era bellissima e lucente,
mio padre era un grande combattente.
La terra bruciava e l'aria
i miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.
I miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.

Ghina, Bologna è già ferita,
c'è l'alba che c'è sale
dalle finestre in fondo
al lungo corridoio.
Mio padre e il suo dolore
niente ritornerà.

Ghina, che chiama mia sorella
coriandoli di pelle
ma dove il dio del tempo,
del cielo e dell'aria
se prova mai vergogna
se mai si pentirà

Un dio antico come il mondo,
crudele come un uomo,
un drago di ferro, fuoco e sangue
non sa cos'è pietà.

Risale ancora il fiume dei tuoi sogni,
nel buio sono morte le illusioni.
Sorride, uccide, dice vengo in pace,
il deserto fiorirà.

E scesero come orde di predoni
nella notte più scura
dalla bocca dell'inferno
come polvere al fosforo
sulla mia pelle giovane.

Mia madre era bellissima e lucente,
mio padre era un grande combattente.
La terra bruciava e l'aria
i miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.
I miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.

La terra
Mia madre era bellissima e lucente,
mio padre era un grande combattente.
La terra bruciava e l'aria
i miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.
I miei occhi crocefissi alla paura per l'eternità.

inviata da Dq82 - 14/1/2025 - 13:10




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org