No hay cosa más bonita que mirar a un pueblo reunido
que lucha cuando quiere mejorar porque está decidido.
No hay cosa más bonita que escuchar en el canto de todos
un solo grito inmenso de fraternidad.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Qué cosa más bonita contemplar a la Chenta Calero
con sus cuatro chigüines y Gaspar, su alegre compañero.
De aquí puedo mirar al pescador Presentación Ortiz
con toda su familia cantando feliz.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Hoy siento nuevecito el corazón, lo siento macanudo,
igual que la semilla'e marañón cuando ya está de punto.
Ahora que regrese a mi lugar repleto de alegría
voy a limpiar mi huerta con más devoción.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Al golpe de las palmas la canción va agarrando más fuerza
para que en todos vibre la emoción y se haga más intensa.
Al golpe de las palmas se sabrá que somos mucha gente
y si estamos unidos nadie nos moverá.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Juntemos nuestras manos para estar fundidos nuevamente
en este enorme lazo de hermandad de amor nicaragüense.
Juntemos nuestras manos para hacer una muralla fuerte
que defienda por siempre la Comunidad.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
que lucha cuando quiere mejorar porque está decidido.
No hay cosa más bonita que escuchar en el canto de todos
un solo grito inmenso de fraternidad.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Qué cosa más bonita contemplar a la Chenta Calero
con sus cuatro chigüines y Gaspar, su alegre compañero.
De aquí puedo mirar al pescador Presentación Ortiz
con toda su familia cantando feliz.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Hoy siento nuevecito el corazón, lo siento macanudo,
igual que la semilla'e marañón cuando ya está de punto.
Ahora que regrese a mi lugar repleto de alegría
voy a limpiar mi huerta con más devoción.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Al golpe de las palmas la canción va agarrando más fuerza
para que en todos vibre la emoción y se haga más intensa.
Al golpe de las palmas se sabrá que somos mucha gente
y si estamos unidos nadie nos moverá.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
Juntemos nuestras manos para estar fundidos nuevamente
en este enorme lazo de hermandad de amor nicaragüense.
Juntemos nuestras manos para hacer una muralla fuerte
que defienda por siempre la Comunidad.
No es chiche decir adiós cuando la alegría es tanta,
aquí siento un torozón en mitad de la garganta,
pero toda esta cabanga va a ser pronto una sonrisa,
cuando todos regresemos a la misa campesina.
inviata da Riccardo Gullotta - 28/12/2024 - 00:12
Lingua: Italiano
Traduzione italiana / Traducción italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Hampsicora
Hampsicora
CANTO DI COMMIATO
Non c’è cosa più bella che vedere un popolo unito
che lotta quando vuole migliorare, perché è risoluto.
Non c’è cosa più bella che sentire nel canto di tutti quanti
un solo grido immenso di fraternità.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Che bella cosa contemplare Chenta Calero
con i suoi quattro figlioletti e Gaspar,il suo allegro compagno.
Da qui posso vedere il pescatore Presentación Ortíz
che canta felice con tutta la sua famiglia.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Oggi mi sento il cuore tutto nuovo, lo sento rinvigorito
proprio come un seme di anacardo quando sta per sbocciare.
Adesso che ritorno a casa colmo di gioia,
ripulirò il mio orticello con più devozione.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Al ritmo delle mani la canzone va acquistando più forza
affinché in tutti vibri l’emozione e diventi più intensa.
Al ritmo delle mani si saprà che siamo tanta gente,
e se stiamo uniti nessuno ci scalzerà.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Prendiamoci per mano per stare uniti nuovamente
in questo enorme legame di fraternità di amore nicaraguense.
Prendiamoci per mano per fare una forte muraglia
che difenda per sempre la comunità.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Non c’è cosa più bella che vedere un popolo unito
che lotta quando vuole migliorare, perché è risoluto.
Non c’è cosa più bella che sentire nel canto di tutti quanti
un solo grido immenso di fraternità.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Che bella cosa contemplare Chenta Calero
con i suoi quattro figlioletti e Gaspar,il suo allegro compagno.
Da qui posso vedere il pescatore Presentación Ortíz
che canta felice con tutta la sua famiglia.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Oggi mi sento il cuore tutto nuovo, lo sento rinvigorito
proprio come un seme di anacardo quando sta per sbocciare.
Adesso che ritorno a casa colmo di gioia,
ripulirò il mio orticello con più devozione.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Al ritmo delle mani la canzone va acquistando più forza
affinché in tutti vibri l’emozione e diventi più intensa.
Al ritmo delle mani si saprà che siamo tanta gente,
e se stiamo uniti nessuno ci scalzerà.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
Prendiamoci per mano per stare uniti nuovamente
in questo enorme legame di fraternità di amore nicaraguense.
Prendiamoci per mano per fare una forte muraglia
che difenda per sempre la comunità.
Non è facile dire addio quando la gioia è tanta,
sento un nodo qui in mezzo alla gola,
però tutta questa nostalgia diventerà subito un sorriso
quando tutti ritorneremo alla messa contadina.
inviata da Riccardo Gullotta - 28/12/2024 - 00:13
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Letras y música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique /Sanat ja sävel:
Carlos Mejía Godoy
Album: Misa Campesina Nicaragüense
Mi poesía es por ser para los pobres y por la justicia social, para mejorar el mundo. Estamos aquí reunidos contra el extremismo y contra el odio”, dijo. [Ernesto Cardenal]
Seymour Hersh è uno dei giornalisti di inchiesta più affermati del XX secolo; fu lui che rese nota la strage di My Lai in Vietnam. Nel suo libro The Price of Power racconta del colloquio intercorso nel 1969 tra il ministro degli Esteri cileno Gabriel Valdes e il Segretario di stato statunitense Henry Kissinger. Lo citiamo in originale e tradotto
Valdes: Mr. Kissinger, you know nothing of the South.
Kissinger: No and I don't care.
Valdes: You are a German Wagnerian. You are a very arrogant man
Kissinger: Signor Ministro, ha fatto un discorso strano. Lei viene qui a parlare dell'America Latina, ma ciò non è importante. Niente di importante può provenire dal Sud. Nel Sud non è mai stata fatta la Storia. L'asse della Storia parte da Mosca, va a Bonn, va attraverso sino a Washington e poi va a Tokyo. Ciò che accade nel Sud non ha importanza. Sta sprecando il suo tempo.
Valdes: Signor Kissinger, lei non sa nulla del Sud.
Kissinger: No e non me ne frega.
Valdes: Lei è un wagneriano tedesco. Lei è un tipo molto arrogante.
L’epiteto arrogante del diplomatico fu assai lontano dalla realtà per difetto. Si sa infatti come andarono le cose in Cile quattro anni dopo mentre Kissinger stava alla cabina di regia a tutela dell’ordine atlantico (alias il business delle multinazionali contro le politiche di equità sociale): assassinii, torture e violenze estreme di massa in nome della “Libertà”. La considerazione trita che oltre cortina le libertà erano soppresse o congelate non può essere invocata a giustificazione, che suona asfittica e ripugnante quanto meno per la logica: due torti non fanno una ragione.
Abbiamo citato l’aneddoto per mettere in evidenza l’approccio dell’establishment del mondo occidentale verso un continente di circa 700 milioni di persone.
Gli ambiti culturali e i contesti economico-sociali dell’America del Sud sono tanti e molto diversi tra loro. La canzone proposta si riferisce a degli aspetti di primo piano della realtà nicaraguense.
L’ndigenizzazione
L’indigenizzazione è il processo per cui atti, idee, fattispecie materiali di origine globale vengono accolti dai contesti locali in varie forme e intensità. Di rado sono recepiti integralmente, quasi sempre sono adattati e rivisitati per compenetrarsi nelle culture locali. A seconda dei casi i fattori di spinta portano ad una rielaborazione culturale o ad una ibridazione con relativa capacità di adattamento. Possono portare anche ad una forma di resistenza modulata dalle dinamiche delle contrapposizioni di classe o di gruppi di interesse più o meno costituiti. In ogni caso l’identità culturale subisce una trasformazione forte o debole in relazione al contesto storico.
L’aspetto preminente dell’indigenizzazione nicaraguense ha riguardato i rapporti tra la religione globale, cristiana, nel XX secolo e le espressioni della religione a livello locale con una serie di ricadute con aspetti interessanti. Per inciso la situazione in questi ultimi decenni è notevolmente mutata e non soltanto in Nicaragua.
Riteniamo opportuna una precisazione. La Chiesa cattolica non usa il termine indigenizzazione né contestualizzazione. Nei suoi documenti fa sempre riferimento a “inculturazione”. Naturalmente non è una questione formale. Dietro la scelta ci sono un pensiero e una posizione (…«Nomina sunt consequentia rerum»)
Misa popular nicaragüense
A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, sotto la spinta rinnovatrice del Concilio vaticano II, si svilupparono in Nicaragua delle liturgie chiamate “messe folcloristiche”. Sotto la spinta delle correnti progressiste del cattolicesimo, in particolare di quella con forte connotazione politica che prese il nome di Teologia della Liberazione, fu composta la Messa Popolare Nicaraguense . La composizione non fu prodotta dai devoti interessati ai rituali fine a se stessi, peraltro sino ad allora poco comprensibili, ma dalla elaborazione dei membri di una nuova realtà che avrebbe avuto un impatto dirompente negli anni a venire: le Comunità Ecclesiali di Base della Teologia della Liberazione. Nel caso specifico l’ispiratore fu un prete spagnolo, José de la Jara Alonsoattivo nella Comunidad di San Pablo Apóstol a Managua dal 1966.
Il passo ulteriore fu la elaborazione della Misa campesina nicaragüense / Messa contadina nicaraguense musicata da Carlos Mejía Godoy, di cui viene proposto qui l’ultimo brano, il Canto del Commiato.
Misa campesina nicaragüense
La Misa campesina nicaragüenseha avuto un forte impatto non solo sulla società locale ma sull’intera America Latina negli anni ’70. E’ stata infatti un’opera il cui contenuto è intimamente connesso alla Teologia della Liberazione. E’ un’ espressione genuina di cultura indigena sia nel linguaggio che nella musica. Il testo è scritto in linguaggio nicaraguense come affermazione di una identità volta, si badi, non ad escludere ma a non farsi escludere. Quanto alla musica è davvero originale in quanto il sostrato è una fantasmagoria di suoni locali, in parte mutuata dal canto degli uccelli imitati dalla voce umana. Quest’ultima caratteristica traspare nel preludio al
Canto de meditación , terzo movimento dei nove in cui è articolata la missa. E’ basata sul ritmo popolare nicaraguense Son nica, simbolo per eccellenza del folclore locale.
Una strofa del Credo recita: “Credo in te compagno/ Cristo uomo, Cristo lavoratore/ vittorioso sulla morte con il tuo grande sacrificio / hai creato un uomo nuovo per la liberazione. In un altro verso Pilato è “el romano imperialista”.
A tanto contribuì la Comunità di Solentiname sorta in una località del remoto sud del paese per sfuggire alla repressione di Somoza. La guida della Comunità fu l’indimenticabile Ernesto Cardenal che in seno alla Teologia della Liberazione fece sua la missione basata sulla opción de preferencia por los pobres. Contestualmente Ernesto scriveva e pubblicava Il Vangelo di Solentiname che apriva nuove prospettive sulla lettura della bibbia in chiave di Liberazione. Incaricò Carlos Mejía Godoy della composizione musicale. La prima esecuzione della Missa avvenne nel 1975 proprio a Solentiname.
La Chiesa cattolica istituzionale in gran parte avversò la Teologia della Liberazione. Gli ispiratori come Ernesto Cardenal furono messi in difficoltà e costretti a farsi da parte, tra cui Leonardo Boff, Jon Sobrino,Giulio Girardi.
A livello dottrinale Clodoveo Boff ci spiega la diffidenza della Chiesa istituzionale verso la Teologia della Liberazione con le parole di Joseph Ratzinger, poi papa: “Nel discorso egemonico della teologia della liberazione ho avvertito che la fede in Cristo appariva solo in background. Il ‘cristianesimo anonimo’ di Karl Rahner era una grande scusa per trascurare Cristo, la preghiera, i sacramenti e la missione, concentrandosi sulla trasformazione delle strutture sociali”...Se lo ha detto lui...
[Riccardo Gullotta]