Figlio mio aveva vent’anni ed è partito a fare il soldato
figlio mio aveva vent’anni e non è più ritornato.
Figlio mio solo un fucile poca acqua e poco pane
figlio mio aveva vent’anni morto ammazzato come un cane.
Figlio mio una divisa l’ha portato in riva al mare
dove i soldi non son bastati a farlo mai andare.
Figlio mio così mi han detto lo ammazzarono sul mare
Mentre guardava in cielo un gabbiano a volare.
Figlio mio quando è caduto il fucile era per terra
il mare era davanti di spalle era la guerra.
Figlio mio quando è caduto lo han chiamato là nel cielo
tra le braccia di sua madre come uomo e non come guerriero.
Il generale me lo ha portato avvolto nella bandiera
in bocca quattro parole lo ammazzò una mitragliera
ma io voglio perdonare quel figlio della terra
perché so bene che ad ammazzarlo non fu lui ma fu la guerra.
Il generale me lo ha portato avvolto nella bandiera
in bocca quattro parole lo ammazzò una mitragliera
Ma io voglio ricordarlo per quello che era
avvolto solo dal sole il primo giorno di primavera.
figlio mio aveva vent’anni e non è più ritornato.
Figlio mio solo un fucile poca acqua e poco pane
figlio mio aveva vent’anni morto ammazzato come un cane.
Figlio mio una divisa l’ha portato in riva al mare
dove i soldi non son bastati a farlo mai andare.
Figlio mio così mi han detto lo ammazzarono sul mare
Mentre guardava in cielo un gabbiano a volare.
Figlio mio quando è caduto il fucile era per terra
il mare era davanti di spalle era la guerra.
Figlio mio quando è caduto lo han chiamato là nel cielo
tra le braccia di sua madre come uomo e non come guerriero.
Il generale me lo ha portato avvolto nella bandiera
in bocca quattro parole lo ammazzò una mitragliera
ma io voglio perdonare quel figlio della terra
perché so bene che ad ammazzarlo non fu lui ma fu la guerra.
Il generale me lo ha portato avvolto nella bandiera
in bocca quattro parole lo ammazzò una mitragliera
Ma io voglio ricordarlo per quello che era
avvolto solo dal sole il primo giorno di primavera.
Raimondi figlio nostro, innanzitutto ti chiediamo scusa per aver riprodotto qui questa canzone "depositata alla SIAE"; ma ci corre l'obbligo di dirti, se per caso incrocerai per questi lidi, che la SIAE è un'istituzione fascista che ci sta notevolmente sul cazzo; la quale, peraltro, si è fatta sempre notare per arricchire i "pezzi grossi" (e i compositori di jingles pubblicitari), e per strangolare proprio i giovani autori come te. Piuttosto, piglia le tue canzoni e falle girare per la rete, come fanno già un bel po' di ragazzi (come te) che scrivono e cantano; secondo noi faresti meglio. Poi fai un po' tu eh! Ovviamente, complimenti per questa canzone che, qui dentro, sta de iure.
Riccardo Venturi - 13/12/2007 - 13:56
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Innanzitutto è depositato alla Siae, indi non vi fate venire idee nel caso fosse di vostro gradimento..per il resto è un pezzo scritto così, in dieci minuti, rude e dolce come una facile melodia prescrive. Un padre che perde un figlio, un testo semplice ma penso efficace, ricalcato su quelle ballate popolari che tanto mi piacciono.