Il bimbo fa la nanna e un topolino
vedendo il latte dentro il pentolino,
senza pensarci se lo beve tutto
lasciando quel bambino a becco asciutto.
Rimasto senza latte il poverino
strilla. Lacrime scendon dal visino
Anche la mamma strilla ed è stizzita
scagliandosi sul topo inviperita.
Il topo è disperato
e piange amareggiato
però si accorge che non serve a nulla
trovar bisogna latte per la culla.
Corre affannato e incontra una capretta,
e poiché ha molta fame, poveretta
Il latte gli darà se repentino
le porterà un po’ d’erba il topolino.
Il topo allora va dalla campagna
ma che le manca l’acqua lei si lagna
e allora svelto corre a una fontana
che si trovava lì poco lontana.
Ma è rotta dalla guerra
e l’acqua è tutta in terra.
Ci vuole proprio un mastro muratore
per riparar la fonte con vigore.
Il mastro muratore fa presente
che di pietre ha bisogno immantinente
e che dalla montagna dovrà andare
per potersi le pietre procurare.
Ma la montagna è stata disboscata
dagli speculatori rovinata
e mostra le sue ossa sparse in terra,
un disastro peggiore della guerra
Racconta il topolino
del latte e del bambino
e promette che quando crescerà,
tanti alberi da adulto pianterà.
Così il topo convince la montagna
che dà le pietre e il bimbo ci guadagna
e finalmente tanto latte avrà
con quello anche lavarsi lui potrà!
Un uomo quel bambino è diventato
e gli alberi ripianta a perdifiato
La montagna è tornata a rifiorire
e pure il mondo a vivere e gioire.
E’solo una storiella
anche se molto bella,
ma spetta a noi che sia una realtà
sola salvezza per l’umanità!
vedendo il latte dentro il pentolino,
senza pensarci se lo beve tutto
lasciando quel bambino a becco asciutto.
Rimasto senza latte il poverino
strilla. Lacrime scendon dal visino
Anche la mamma strilla ed è stizzita
scagliandosi sul topo inviperita.
Il topo è disperato
e piange amareggiato
però si accorge che non serve a nulla
trovar bisogna latte per la culla.
Corre affannato e incontra una capretta,
e poiché ha molta fame, poveretta
Il latte gli darà se repentino
le porterà un po’ d’erba il topolino.
Il topo allora va dalla campagna
ma che le manca l’acqua lei si lagna
e allora svelto corre a una fontana
che si trovava lì poco lontana.
Ma è rotta dalla guerra
e l’acqua è tutta in terra.
Ci vuole proprio un mastro muratore
per riparar la fonte con vigore.
Il mastro muratore fa presente
che di pietre ha bisogno immantinente
e che dalla montagna dovrà andare
per potersi le pietre procurare.
Ma la montagna è stata disboscata
dagli speculatori rovinata
e mostra le sue ossa sparse in terra,
un disastro peggiore della guerra
Racconta il topolino
del latte e del bambino
e promette che quando crescerà,
tanti alberi da adulto pianterà.
Così il topo convince la montagna
che dà le pietre e il bimbo ci guadagna
e finalmente tanto latte avrà
con quello anche lavarsi lui potrà!
Un uomo quel bambino è diventato
e gli alberi ripianta a perdifiato
La montagna è tornata a rifiorire
e pure il mondo a vivere e gioire.
E’solo una storiella
anche se molto bella,
ma spetta a noi che sia una realtà
sola salvezza per l’umanità!
inviata da Giuseppe Di Modugno - 18/9/2024 - 00:43
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Il testo del brano, scritto da Giuseppe Di Modugno (autore della grafica) e musicato da Giuseppe Mereu, in arte Doc Pippus, che lo interpreta egregiamente, è ispirato ad una fiaba contenuta in una "LETTERA DAL CARCERE" di Antonio Gramsci scritta nel 1931.
Pur essendo una fiaba per bambini, è anche uno scritto molto attuale volto ad ammonire gli uomini, sempre meno rispettosi della natura, dell’ambiente e del mondo che li circonda.
Ed è un messaggio anche per i bambini di oggi.
Buon ascolto