Aspetto che la colomba della pace
ripassi un giorno o l'altro da queste parti
e ai mendicanti gli si smuovano le mani
per fare a pugni con la vita ed i suoi torti
Aspetto che il denaro maledetto eterno
smetta di circolare coi suoi accidenti
E aspetto che la grande umana corsa
ci porti oltre i confini più distanti
E che il ricco possa spegnersi di morte naturale
nei suoi supermercati di infelicità
e che ai padroni e ai comandanti
gli si serrino la bocca e poi la lingua e i denti
E aspetto che si firmi un patto di non aggressione
tra i popoli e gli amanti
Aspetto che mio padre una sera
torni a casa un po' meno stanco
e che la donna che ho perduto sappia di quanta notte
e quanto sangue l'amore è fatto
E aspetto che le poche verità non vadano perdute
in un incendio dolose
e che le chiacchiere le disperda il vento
un vento venuto apposta da un cielo umano
E aspetto che i nostri figli amino la terra
come l'amano i nostri cani
E aspetto che l'oppresso si ribelli
e l'oppressore termini le munizioni
E aspetto che il vero buon cristiano
si getti nella mischia prima di pregare
E aspetto che tutte le armi,
anche quelle dei bambini, facciano cilecca
E aspetto che al mondo passi il mal di testa
E che la finisca con la smorfia dei suoi morti
E aspetto che la colomba della pace
Ripassi un giorno o l'altro da queste parti
ripassi un giorno o l'altro da queste parti
e ai mendicanti gli si smuovano le mani
per fare a pugni con la vita ed i suoi torti
Aspetto che il denaro maledetto eterno
smetta di circolare coi suoi accidenti
E aspetto che la grande umana corsa
ci porti oltre i confini più distanti
E che il ricco possa spegnersi di morte naturale
nei suoi supermercati di infelicità
e che ai padroni e ai comandanti
gli si serrino la bocca e poi la lingua e i denti
E aspetto che si firmi un patto di non aggressione
tra i popoli e gli amanti
Aspetto che mio padre una sera
torni a casa un po' meno stanco
e che la donna che ho perduto sappia di quanta notte
e quanto sangue l'amore è fatto
E aspetto che le poche verità non vadano perdute
in un incendio dolose
e che le chiacchiere le disperda il vento
un vento venuto apposta da un cielo umano
E aspetto che i nostri figli amino la terra
come l'amano i nostri cani
E aspetto che l'oppresso si ribelli
e l'oppressore termini le munizioni
E aspetto che il vero buon cristiano
si getti nella mischia prima di pregare
E aspetto che tutte le armi,
anche quelle dei bambini, facciano cilecca
E aspetto che al mondo passi il mal di testa
E che la finisca con la smorfia dei suoi morti
E aspetto che la colomba della pace
Ripassi un giorno o l'altro da queste parti
inviata da Dq82 - 8/9/2024 - 20:11
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Domani si vive e si muore. Inediti di Michele L. Straniero
Echi di protesta si odono in Da un cielo umano, dove l’eterna violenza degli oppressori sugli oppressi, dei padroni sulle miserie della povera gente e dei popoli disarmati, fa sì che la colomba della pace stenti a planare su questa terra. A fare da contrappunto la storica voce di Giovanna Marini, accompagnata dall’armonica a bocca di Maurizio Bettelli e dall’organetto di Andrea Del Favero.
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