Ogni stazione che ho attraversato
Con il violino buttato in spalla
Lascia un ricordo tutto privato
Come d'un battito di farfalla
Vista un istante, volata via
Sale d'aspetto che impolverate
Restano chiuse alla ferrovia
Da quando le hanno privatizzate
Ogni binario per ogni attesa
Mi lascia fermo col naso in su
A quella scritta là in alto appesa
Che porta dove vorresti tu
Ogni orologio per ogni binario
Corre veloce e segna i minuti
Tutte le corse son fuori orario
Non c'è più posto per stare seduti
Ogni valigia racchiude un cuore
Che il viaggiatore tiene nascosto
Racchiude un cuore che può scoppiare
Nell'aria torrida del due d'agosto
Quell'orologio in centro a Bologna
Da quarant'anni segna quell'ora
Un muto monito di vergogna
A chi non ha colpe da dare ancora
Tra gli operai che andavano in ferie
La luce abbagliante dell'esplosivo
Corpi straziati tra le macerie
C'è chi rimane sepolto vivo
C'è chi scompare e non lascia traccia
Le braccia portate lontano dai treni
C'è un assassino ma è senza faccia
C'è un assassino ma è senza freni
Se Fioravanti e Francesca Mambro
Negano ancora d'essere coinvolti
La commissione ha sgombrato il campo
Gli altri colpevoli ormai son morti
Se la Giustizia ha un esecutore
Ancora il mandante resta nascosto
Sono gli strateghi della tensione
Sono gli impuniti del due d'agosto
Passano i treni, non più di stato
Le stragi restano, e nel calore
Di quell'agosto indimenticato
Che di Bologna ha straziato il cuore
Lavato il sangue da quei binari
Resta invisibile il filo nero
Che lega lo Stato coi suoi sicari
Che chiama i suoi crimini col nome mistero
Con il violino buttato in spalla
Lascia un ricordo tutto privato
Come d'un battito di farfalla
Vista un istante, volata via
Sale d'aspetto che impolverate
Restano chiuse alla ferrovia
Da quando le hanno privatizzate
Ogni binario per ogni attesa
Mi lascia fermo col naso in su
A quella scritta là in alto appesa
Che porta dove vorresti tu
Ogni orologio per ogni binario
Corre veloce e segna i minuti
Tutte le corse son fuori orario
Non c'è più posto per stare seduti
Ogni valigia racchiude un cuore
Che il viaggiatore tiene nascosto
Racchiude un cuore che può scoppiare
Nell'aria torrida del due d'agosto
Quell'orologio in centro a Bologna
Da quarant'anni segna quell'ora
Un muto monito di vergogna
A chi non ha colpe da dare ancora
Tra gli operai che andavano in ferie
La luce abbagliante dell'esplosivo
Corpi straziati tra le macerie
C'è chi rimane sepolto vivo
C'è chi scompare e non lascia traccia
Le braccia portate lontano dai treni
C'è un assassino ma è senza faccia
C'è un assassino ma è senza freni
Se Fioravanti e Francesca Mambro
Negano ancora d'essere coinvolti
La commissione ha sgombrato il campo
Gli altri colpevoli ormai son morti
Se la Giustizia ha un esecutore
Ancora il mandante resta nascosto
Sono gli strateghi della tensione
Sono gli impuniti del due d'agosto
Passano i treni, non più di stato
Le stragi restano, e nel calore
Di quell'agosto indimenticato
Che di Bologna ha straziato il cuore
Lavato il sangue da quei binari
Resta invisibile il filo nero
Che lega lo Stato coi suoi sicari
Che chiama i suoi crimini col nome mistero
La canzone di Rocco scelta oggi per l'evidenza è un onore che si merita insieme al vostro per averla scelta.
Paolo Rizzi - 3/8/2024 - 14:06
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A quarantaquattro anni di distanza, il cantautore Rocco Rosignoli dedica questa canzone alle vittime della strage e a chi ancora oggi non si è stancato di ricercare la verità storica.