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Steel in our veins

Hans Zimmer
Lingua: Strumentale


Hans Zimmer

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[2020]

Movie/ Film / Elokuva
Ron Howard
Hillbilly Elegy / Elegia Americana / Une ode américaine

Music / Musica / Musique / Sävel:
Hans Zimmer



Il titolo la dice lunga, sembra un’invettiva dei personaggi interpretati da Clint Eastwood. Hillbilly Elegy / Elegia zotica è un film ove si narrano le vicende di una famiglia della middle class americana i cui progenitori nel dopoguerra si trasferiscono in Ohio per lasciarsi alle spalle la povertà della Rust Belt. Alla descrizione delle difficoltà ambientali si accompagna quella della saga che vede una nonna generosa, un padre violento,una madre tossicodipendente, alle prese contro povertà, alcol, sopraffazioni e traumi. L’eroe positivo è lui, il nipote James David che da vero social climber riesce a vincere una sfida al limite dell’impossibile: laurearsi alla Yale Law School. Uno dei messaggi sottesi è la critica allo Stato sociale statunitense bollando gli abusi e gli intrallazzi degli assistiti a danno dello Stato. E’ una critica feroce contro la classe operaia e media (bianca, si badi) bollata come hillbilly, zotica da parte dell’unico che riesce a imbrigliare la mobilità sociale.

A questo punto uno dei rari lettori investito dell’annoso compito di valutare la distanza dalle guerre si starà chiedendo che c’azzecca la melodia e il suo sostrato con le tematiche del sito. Stavolta non tireremo fuori argomentazioni sociologiche né indicatori sociali per mostrare un nesso tra la situazione economica della middle class americana, il Dow Jones, le risorse impegnate negli armamenti e i teatri di guerra nel mondo. Ne potrebbe seguire al più una mezza discussione noiosa. Per tagliare la testa al toro invece diremo che il film è la trasposizione del bestseller del 2016 di James David Vance, che, comunque vadano le cose alle presidenziali di Novembre, peserà molto sulla politica statunitense e sulla proiezione nel resto del globo.

Hans Zimmer è bravo come sempre: ha trasposto bene il mito della nuova frontiera. Sul regista Ron Howard non abbiamo elementi sufficienti per pronunciarci. Ci sembra che abbia cercato di svolgere un compito già accuratamente studiato e confezionato nel bestseller che avrà un sicuro revival. Occorre però rilevare che il film, nonostante la bravura di Glenn Close e Amy Adams ha ricevuto serie critiche negative e 3 nomination all’incontrario nei Golden Raspberry Awards: peggior regista, peggiore sceneggiatura e peggiore attrice non protagonista nel 2020. Siamo pronti a scommettere che oggi il giudizio sarebbe rivisto con esito più favorevole.

Abbiamo la naturale inclinazione a prendere sempre le distanze dai racconti dei poteri dominanti. Non possiamo che avvilirci quando constatiamo la continua ampia diffusione del meme “Devi contare solo su di te , uno su mille ce la fa”, la meritocrazia come quintessenza dell’equilibrio sociale. Preferiremmo, datati come siamo, immaginare una scena bucolica d’altri tempi in cui il protagonista un Bastianu cu li pecuri veniva registrato da un Alan Lomax durante una transumanza nell’Appennino senza inseguire lauree alla Luiss o alla Bocconi per mostrarle come vessilli di riscatto al “popolo” strizzando non solo l’occhio alle merchant banks e alla Leonardo.
[Riccardo Gullotta]
strum

inviata da Riccardo Gullotta - 24/7/2024 - 12:57




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