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Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten

Wannes Van de Velde
Lingua: Neerlandese


Wannes Van de Velde

Lista delle versioni e commenti


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In diên tijd
(Wannes Van de Velde)
Wij laten de moed niet zakken
(Gisela Söhnlein & Hetty Vôute)
Er zijn soldaten uit Beverlo vertrokken (Beverlo-lied)‎
(Wannes Van de Velde)


[1976]
Woorden en muziek / Paroles et musique / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: 'ne Zanger Is Een Groep ("Un cantante è un complesso" / "One singer is a band")

zangergrpe
't Was weer zover, het was weer Kerstmis
De kalkoenen waren dood
In ieder dorp in de Vlaanders was het feest
Er werd gezongen en gezopen
Aan genever geen nood
Voor de vader, voor de zoon en voor de geest

Maar op de slag van twaalf uren
Werd er ook eens aan gedacht
Want dat dit feestje in de grond zoal beduidt
't Was gemakkelijk te weten
Want het stond in de Gazet
Heel de wereld kwam er openlijk voor uit

Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten
Dat er geen bommen uit de lucht worden gestrooid
Dat mitrailleurs van hun verdiende rust genieten
En de kanonnen met een kerstboom zijn getooid

Het is 't feest van d'oude Germanen
Ter ere van de zon
Zo vertellen ons de boeken zwart op wit
De roomse kerk legt het anders uit
Die zegt ons dat 't begon
Met een stalleke in 't Palestijns gebied

Maar dat zijn oude interpretaties
Van deez' feest van goeie wil
Want onzen tijd is toch voor alles militair
En de stilte van de nacht
Die ook wel heilig wordt genoemd
Wordt geleverd door de killers van de la guerre

Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten
Dat er geen bommen uit de lucht worden gestrooid
Dat mitrailleurs van hun verdiende rust genieten
En de kanonnen met een kerstboom zijn getooid

Spreek me niet meer van de Drie Koningen
dat is niet meer van dezen tijd
De Drie Commando's dat is veel meer in onze geest
Maar de soldaten van Herodes
Ja, die vind ik wel plezant
Dat zijn eigenlijk de groot' helden op deez' feest

Maar hou die herderkes erbuiten
Want die zijn niet bij d'n troep
Die kennen zeker nog geen mijn uit een granaat
En de moeder van het kinneke
Zucht in 't midden van die hoop
Mijne zoon wordt binnen twintig jaar soldaat

Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten
Dat er geen bommen uit de lucht worden gestrooid
Dat mitrailleurs van hun verdiende rust genieten
En de kanonnen met een kerstboom zijn getooid
En de kanonnen met een kerstboom zijn getooid

12/7/2024 - 19:56



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italiaanse vertaling / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 12-07-2024 20:56

A partire dalla famosa “Tregua di Natale” del 1914, sulla quale tanto s’è detto e scritto -comprese canzoni e film-, nell’immaginario collettivo è entrata la storia che, il giorno di Natale, si smetta di sparare, bombardarsi e sbudellarsi e, anzi, si fraternizzi tra “nemici”, ci si scambino regalini improvvisati, si faccian vedere le foto di famiglia e delle fidanzate e si giochino partite di calcio. In realtà, poi, non ha funzionato esattamente così, per usare un eufemismo. Oggi siamo in un’epoca militare, e il 25 dicembre ci si massacra esattamente come tutti gli altri -santi- giorni. Ce lo ricorda Wannes van de Velde in questa sua ironicissima canzonetta di quasi cinquant’anni fa. [RV]
Natale è il giorno in cui non si spara

Era di nuovo quella volta, di nuovo Natale,
I tacchini eran già bell’e morti.
Si faceva festa in ogni paese delle Fiandre,
Si cantava e si beveva,
Di jenever [1] non me mancava
Per il padre, il figlio e lo spirito santo

Ma allo scoccare della mezzanotte
Ci si mise immediatamente a pensare:
(Poiché questo, in fondo, significa questa festa,
Ed era facile saperlo-
Perché anche sul Gazet si diceva
Che tutto il mondo s’era espresso a favore)

Natale è il giorno in cui non si spara,
In cui non si lancian bombe dai cieli,
In cui i mitraglieri si godono il loro meritato riposo
E i cannoni sono addobbati con un albero di Natale

E’ la festa degli antichi Germani
In onore del sole,
Così ci dicono i libri, nero su bianco.
Santa Romana Chiesa lo spiega diversamente:
Dice che tutto è cominciato
In una piccola stalla in territorio palestinese

Ma queste son vecchie interpretazioni
Di questa festa della buona volontà:
Perché la nostra epoca è soprattutto militare,
E il silenzio della notte
(Che dicon pure sia santa)
E’ gentilmente concesso dagli assassini de la guerre.

Natale è il giorno in cui non si spara,
In cui non si lancian bombe dai cieli,
In cui i mitraglieri si godono il loro meritato riposo
E i cannoni sono addobbati con un albero di Natale

Non mi parlar più dei tre Re Magi,
Questo, oramai, è fuori moda.
Per noialtri son molto meglio i Tre Commandos,
Ma i soldati di Erode,
-Sì, lo trovo divertentissimo!-
Sono in realtà i grandi eroi di questa festa.

Per piacere, tieni fuori quei pastorelli,
Che non fanno parte della truppa;
Di certo non distinguono una mina da una granata,
E la madre del bambino
Sospira tra mille speranze:
“Mio figlio diventerà soldato entro vent’anni”.

Natale è il giorno in cui non si spara,
In cui non si lancian bombe dai cieli,
In cui i mitraglieri si godono il loro meritato riposo
E i cannoni sono addobbati con un albero di Natale
E i cannoni sono addobbati con un albero di Natale.
[1] E' il Jenever, fortissima acquavite diffusa nei Paesi Bassi e in Belgio, distillato d'orzo e aromatizzata, ma guarda un po', col ginepro. Si ritiene che il gin sia derivato da esso, e anche i nomi "Ginevra", "Jennifer" e "Geneviève" (da cui il nostro "Genoveffa").

12/7/2024 - 20:58


@ Anonimo Intimista

Fa' attenzione: questa canzone non è in fiammingo di Anversa, ma in neerlandese comune. Una dritta: il fiammingo di Anversa si riconosce facilmente dalla presenza massiccia di accenti circonflessi sulle vocali, e in particolare sulla "ê". In neerlandese letterario sono rarissimi, e solo su parole francesi (tipo "crêpe"). Saluti.

Riccardo Venturi - 12/7/2024 - 20:23


Sono intimisticamente confuso...
Ormai non distinguo nemmeno più la merda dalla cacca...

12/7/2024 - 20:43


Ma però su Antwerpse.be, accenti circonflessi a parte, quella che ho contribuito io sembrerebbe la versione fiamminga, mentre quella neerlandese appare in corsivo...

Resto in intimistica attesa del tuo responso...

12/7/2024 - 20:58


Beh, diciamo che la canzone è fondamentalmente in neerlandese letterario, con tutte le sue "-n" finali (che non si pronunciano, però si scrivono), ma con qualche fiamminghismo, questo sì. Nessun fiammingo, neppure quello più antinazionalista e antifascista, rinuncerebbe mai ai suoi diminutivi in -ke (qui: stalleke, kinneke). Ma il fiammingo del testo (pronuncia a parte) si limita a questo e a un'espressione idiomatica che non ti dico. Ho come il sospetto che su antwerpse.be sia tutto considerato in fiammingo, anche un testo scritto in dialetto di Pinerolo. Saluti.

Riccardo Venturi - 12/7/2024 - 21:07




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