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Le décor va changer

Gaston Montéhus
Lingua: Francese


Gaston Montéhus

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[1936]
Paroles / Parole / Lyrics / Sanat: Gaston Montéhus

victoire


Ora che, in Francia, ha vinto il Nuovo Fronte Popolare, respingendo l’assalto dei fascisti tricolorati di quelle due merde secche della Le Pen e di Bardella e suscitando comprensibile entusiasmo nonostante quell’altra merda molle di Macron, mi è venuto in mente di presentare questa vecchia poesia del vecchissimo Montéhus, scritta e recitata nel 1936 all’indomani della vittoria del primo Fronte Popolare, quello di Léon Blum e delle ferie pagate. Entusiasmo alle stelle pure allora, enormi speranze, e poi la Storia si è occupata di dirci com’è, purtroppo, andata a finire. Ovviamente non voglio fare il menagramo, e neanche lo scettico -petdipiù in un periodo in cui sono convinto che gli scettici e i pessimisti andrebbero ghigliottinati; però l’entusiasmo occorre mantenerlo ben al di là dei primi due giorni, visto che lo “scenario” sembra essere sempre quello di ottantotto anni fa, con la guerra alle porte e i fascismi in avanzata. Vediamo un po’. Vediamo, appunto, se lo scenario canbierà per davvero, stavolta. A questa speranza dava fiato il declamatorio Montéhus ricollegandosi idealmente alla Comune di Parigi, quasi la vittoria del Front Popu del ‘36 ne fosse la continuazione senza guerra. [RV]
Messieurs le décor va changer !

Fini ! messieurs la rigolade
Fini ! le régime des pantins
Et sans faire de barricades
Voici la chute des coquins
Nous v'là enfin en république
Le peuple sera protégé
L'veau d'or n'est plus qu'une vieille bourrique
Messieurs le décor va changer !

Fini les taudis les mansardes
Où la camarde avait son nid
Nous voulons que l'soleil regarde
Le berceau de nos chers petits
Y'aura d'la soupe dans la marmite
Nos femmes iront chez l'boulanger
Le bonheur nous rendra visite
Messieurs le décor va changer !

Pour tous la vie doit être belle
Elle le sera pour nous demain
Fini les heures aussi cruelles
L'hiver sans feu, les jours sans fin
On veut dormir l'esprit tranquille
Sans qu'les chagrins viennent nous ronger
Sans faire la guerre civile
Messieurs le décor va changer !

Tout ça parce que dans une boite
On a su j'ter un p'tit bulletin
C'qui fait qu'au lieu d'aller à droite
On marche à gauche, quel bon chemin
Tout ça parce que les gens d'misère
Du même côté se sont rangés
Les petits ruisseaux font de grandes rivières
Messieurs le décor va changer !

Adieu la nuit, v'là la lumière
Au lieu d'pleurer on est joyeux
Et nous rentrons dans la carrière
Chemin tracé par nos aïeux
La nation forte sera heureuse
Car Léon Blum est son berger
La route est libre et lumineuse
Messieurs le décor va changer !

Fini tous les bagnes d'Afrique
Fini l'enfer de Biribi
Soldats que l'on mène à coup de trique
La France va défendre ses petits
Plus de prostituées par la misère
La femme bientôt pourra siéger
Ce s'ra la r'vanche des filles mère
Messieurs le décor va changer !

Et les gars du Front Populaire
Sont venus en rangs serrés
Le dire à ceux qui sont sous terre
Au pied du Mur des Fédérés.

inviata da Riccardo Venturi - 8/7/2024 - 16:35



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 8-7-2024 16:37

vivelefonr
Cambia scenario

Signori, cambia scenario!

Signori, è finita la pacchia!
Basta col regime dei fantocci!
E, senza fare barricate,
Ecco che cadono i bricconi!
Eccoci infine in una res publica, [1]
Il popolo sarà protetto,
Il vitello d’oro ora è un vecchio somaro:
Signori, cambia scenario!

Basta con bassifondi e mansarde [2]
Dove la morte faceva il nido! [3]
Noi vogliamo che il sole guardi
La culla dei nostri piccoli amati!
Ci sarà minestra nel pentolone,
Le nostre mogli andran dal fornaio,
E la felicità ci farà visita:
Signori, cambia scenario!

Per tutti la vita dev’esser bella
E lo sarà, per noi, domani:
Finite le ore sì tanto atroci,
L’inverno al freddo, le giornate infinite.
Si vuol dormire calmi e tranquilli
Senza che le pene vengano a tormentarci
E senza fare la guerra civile:
Signori, cambia scenario!

E tutto questo perché in un bussolotto
Abbiam saputo infilare una schedina,
Il che significa, invece d’andare a destra,
Che si va a sinistra, ottima strada!
Tutto questo perché la povera gente
S’è schierata tutta dalla stessa parte,
I ruscelletti fanno grandi fiumi:
Signori, cambia scenario!

Addio alla notte, ecco la luce,
Invece di piangere si è felicitazioni,
E noi riprendiamo il cammino
Sulla strada tracciata dai nostri avi:
La forte nazione sarà felice
Perché Léon Blum è il suo pastore,
Il sentiero è libero e luminoso:
Signori, cambia scenario!

Son finiti tutti i bagni militari africani,
Finito l’inferno dei Biribì,
Soldati menati a randellate, [4]
La Francia difenderà i suoi figli!
Basta prostituirsi per miseria,
La donna, presto, potrà votare e essere eletta [5],
Sarà la rivincita delle ragazze madri:
Signori, cambia scenario!

E i ragazzi del Fronte Popolare
Son venuti in ranghi serrati
A dirlo a chi sta sottoterra,
Ai piedi del Muro dei Federati. [6]
[1] Tutti, persino i traduttori con Chat GPT e altre forme di deficienza artificiale, conoscono l’estrema difficoltà di rendere adeguatamente qualsiasi cosa abbia a che fare con la République in lingua francese. Quindi, cosa vorrà esattamente dire “Nous v’là enfin en république”? “Eccoci finalmente in repubblica?” E che vordì? Qui ho scelto, dato che mi sembra avvinicinarvisi, il classico res publica inteso realmente come “cosa di tutti”, o “del popolo”.

8/7/2024 - 16:38




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