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Matria

Alessandro Sipolo
Lingua: Italiano


Alessandro Sipolo

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2024

Matria


D’io Matria Vaniglia sarà il quarto album di Alessandro Sipolo, con uscita prevista per settembre 2024.
Il titolo fa il verso allo slogan “Dio, Patria, Famiglia”, tornato prepotentemente di moda con le ultime inquietanti versioni del nazionalismo.
D’io, con l’apostrofo, è lo sguardo distolto dal cielo e rivolto all’umano.

Matria è la terra accogliente, luogo dai confini permeabili contrapposto alla Patria, guerresca e identitaria.
Vaniglia è il profumo volatile del piacere, opposto alle “radici” del dovere tradizionale.
I brani dell’album proseguono e consolidano lo stile vario e meticcio che Sipolo ha mostrato fin dagli esordi: su una base folk-rock si innestano le influenze più disparate, in un viaggio sonoro che attraversa i continenti.
Tre importanti ospiti nel disco: Finaz, chitarrista e cofondatore della Bandabardò, Lorenzo Monguzzi, testa e voce dei Mercanti di Liquore, Cecilia, arpista e cantautrice torinese.

“Matria”, una ballad profonda in collaborazione con Finaz della Bandabardò, è il primo singolo estratto dal nuovo disco del cantautore bresciano, “D’io Matria Vaniglia”, in uscita a settembre 2024 per Freecom/LaPOP.

“Questa canzone gioca a intrecciare privato e politico, come spesso m’è capitato di fare – commenta Sipolo – È essenzialmente una canzone d’amore, dedicata contemporaneamente alla mia compagna e a un’idea di comunità, di identità permeabile, che si definisce accogliendo e non respingendo, l’opposto quindi della Patria virile e guerresca alla quale si rifanno vecchi e nuovi nazionalismi” afferma l’artista.

Il termine “Matria” rimanda al poeta Mario Luzi, primo in Italia a usarlo in una sua opera, e a Michela Murgia, che al concetto di “matria” ha ridato vita e vigore.

“Devo l’incontro con Michela Murgia alla musica e alla Maratona fenogliana di Alba – continua Sipolo – Nel 2018 lei era l’ospite letteraria, io quello musicale. Ne è nata un’amicizia fatta di chiacchiere, diatribe politiche, grandi risate e qualche incontro in giro per l’Italia. Di lei restano vive nella mia memoria, più di ogni altra cosa, l’intelligenza inquieta e la determinazione. La sua idea di donna e di società erano quanto di più distante dall’ideologia conservatrice e nazionalista che oggi trionfa. Ha avuto la capacità di esprimere un pensiero e un’azione autenticamente intersezionali: genere, provenienza, classe sociale avevano lo spesso peso nel suo discorso. Per questo le sono grato”.
Che gambe lunghe che hai
Per superarmi meglio
E scavalcare l’idea
Della fragilità
Che bella bocca che hai
Per raccontarti meglio
E allontanare la fine
Come Shahrazad
E per baciarmi sul collo
Dopo un altro sbaglio
E sussurrare piano

Capita
Tu sei Matria la fine dell’esilio
Tu sei Matria terra per me
Terra per me

Che dita lunghe che hai
Per seminare meglio
Ed aspettare che accada
E farla crescere
E per tenermi qui
Dentro il tuo nascondiglio
Dove si può anche tacere
E si può cedere

Tu sei Matria la fine dell’esilio
Tu sei Matria terra per me
Tu sei Matria porto per il mio sbarco
Tu sei Matria terra per me

inviata da Dq82 - 6/7/2024 - 10:26




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