Non sono un ladro né un assassino: sono semplicemente un ribelle.
Accuso questa società matrigna e venduta, in cui l’ozio, la rapina trionfano impuniti e anzi venerati, sulla miseria e sul dolore degli sfruttati. Voi cianciate di furti, voi mi chiamate ladro, come se un lavoratore che ha dato alla società trent’anni della sua avvilente fatica per poi non avere neppure il pane per sfamarsi, un cencio per coprirsi, un canile in cui rifugiarsi, potesse mai essere un ladro. Voi sapete bene che mentite, voi sapete meglio di me che è furto lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che se al mondo vi sono dei ladri, questi vanno cercati tra coloro che oziando gozzovigliano a spese dei miserabili, i quali producono tutto, con le proprie mani martoriate.
Voi stessi sareste capaci di condividere ciò che sto per dirvi: che scopo dell’essere umano è la libertà e il benessere.
è per questo che sono anarchico. Perché ho il diritto di essere libero riconoscendo come limite alla mia libertà la libertà altrui.
Io non tendo la mano a chiedere l’elemosina. Io pretendo che mi sia riconosciuto il diritto a riprendermi ciò che mi è stato tolto da una congrega di accaparratori, ladri e corrotti.
Non mi ingannate più. E, in cuor mio, non vi perdono.
Accuso questa società matrigna e venduta, in cui l’ozio, la rapina trionfano impuniti e anzi venerati, sulla miseria e sul dolore degli sfruttati. Voi cianciate di furti, voi mi chiamate ladro, come se un lavoratore che ha dato alla società trent’anni della sua avvilente fatica per poi non avere neppure il pane per sfamarsi, un cencio per coprirsi, un canile in cui rifugiarsi, potesse mai essere un ladro. Voi sapete bene che mentite, voi sapete meglio di me che è furto lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che se al mondo vi sono dei ladri, questi vanno cercati tra coloro che oziando gozzovigliano a spese dei miserabili, i quali producono tutto, con le proprie mani martoriate.
Voi stessi sareste capaci di condividere ciò che sto per dirvi: che scopo dell’essere umano è la libertà e il benessere.
è per questo che sono anarchico. Perché ho il diritto di essere libero riconoscendo come limite alla mia libertà la libertà altrui.
Io non tendo la mano a chiedere l’elemosina. Io pretendo che mi sia riconosciuto il diritto a riprendermi ciò che mi è stato tolto da una congrega di accaparratori, ladri e corrotti.
Non mi ingannate più. E, in cuor mio, non vi perdono.
inviata da Dq82 + Riccardo Sgavetti - 4/7/2024 - 15:57
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Ribelli (camminando con Pino Cacucci)
In un omaggio ad uno scrittore come Pino non potevano non esserci parti recitate così ho chiesto a Mauro Bertozzi, compagno di viaggio con TeatroChe di scegliere qualcosa da recitare, qualcosa di non scontato.
L’arringa dell’anarchico Clement Duval inserita in “NESSUNO PUO’ PORTARTI UN FIORE” ci è sembrata perfetta per Ribelli. Il merito è tutto di Mauro, io ho aggiunto solo qualche smandolinata