Lascio Roma e i suoi schiavi caproni
Lascio Roma e i cinghiali a pensione
Lascio i Fasci e le Corporazioni
Lobby, Mafia in qualsiasi versione
Non ho valigie, non è il mio stile
Non guardo indietro e non piango
Vedo il confine, le stelle alpine
Tra poco rinascerò…
So bye bye Rome
Palazzacci delle inquisizioni
Rotocalchi diretti da Buoi
Quei sobborghi squadristi e minchioni
Lascio le Albe Dorate e i rasoi
Non ho fucile, non ho mostrine
Non guardo indietro e non piango
Sono al confine, ultime spine
Per sempre fuori sarò…
So Bye byе Rome
Bye bye Romе
Bye bye, bye bye, bye bye
Lascio Roma e i cinghiali a pensione
Lascio i Fasci e le Corporazioni
Lobby, Mafia in qualsiasi versione
Non ho valigie, non è il mio stile
Non guardo indietro e non piango
Vedo il confine, le stelle alpine
Tra poco rinascerò…
So bye bye Rome
Palazzacci delle inquisizioni
Rotocalchi diretti da Buoi
Quei sobborghi squadristi e minchioni
Lascio le Albe Dorate e i rasoi
Non ho fucile, non ho mostrine
Non guardo indietro e non piango
Sono al confine, ultime spine
Per sempre fuori sarò…
So Bye byе Rome
Bye bye Romе
Bye bye, bye bye, bye bye
inviata da Dq82 - 10/6/2024 - 17:29
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Gli anni venti
Lascio Roma, un manifesto politico appeso, si apre con note già arrabbiate e s’invola presto in un ritmo punk esortante a pogare, sullo sfondo “sobborghi squadristi e minchioni”, “mafia e fasci e corporazioni”, “albe dorate e rasoi”, dietro e intorno, cinghiali e lupe. Ed è chiaro: tutto ciò “non è il mio stile”. Guardare fisso bubboni e peste, “vaaffar-ci delle inquisizioni” e poi via altrove, urlano gli Estra.
bassanonet.it