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Piazza Loggia

Compagnia teatrale QDV
Lingua: Italiano




2020
La preghiera è appiglio universale nella crisi dell’umano...
“Ave Maria, piena di Grazia
il Signore è con te.“
Ecco dunque perché la nostra commemorazione per ricordare le vittime della strage di piazza Loggia inizia con la più conosciuta tra le preghiere: ci rivolgiamo al calore materno e non serve che la nostra richiesta abbia un’aura sacrale.
La nostra preghiera si unisce poi a quella dei Nativi americani in cui la Madre di Dio diventa la Madre Terra. Uomo e Dio hanno un legame inscindibile.
L’intreccio continua con un’invocazione buddhista in cui emerge la sofferenza della condizione umana, tra cui la malattia, in riferimento anche al periodo che ci sta tristemente accomunando.
Infine, la nostra omelia assume una sfumatura ebraica che auspica una vita eterna, nel momento in cui la preghiera si fa ricordo e il ricordo moltiplica i giorni sottraendoli all’orizzonte del perire della morte.
“Adesso e nell’ora della nostra morte.”

Tutte le culture, le religioni, le etnie si fanno più strette e più vicine in un momento come questo in cui l’unica cosa che rende gli uomini uguali (la Morte) sembra dilagare incontrollata. Ecco il trait d’union tra la strage del 28 maggio 1974 e la condizione dei nostri giorni, il fil rouge che inevitabilmente ci lega alle vittime e ai feriti di un episodio solo apparentemente distante.
Apriamo gli occhi, andiamo oltre il muro dell’indifferenza, tendiamo la mano, prendiamo coraggio e guardiamoci allo specchio.
Questa nostra poesia vuole essere una invocazione all’unità del genere umano attraverso ogni diverso “sovraumano”: questo inferno che stiamo vivendo può toglierci dagli occhi il velo della differenza, scoprendo che nel nostro essere parti si costruisce L’Unità e L’Unità non può che essere mediata dalla differenza delle parti. Raggiungere questa epifania però non significa arrivare alla fine, all’orizzonte, ma solo all’inizio di un cammino più ampio.
Ave Maria, piena di Grazia
il Signore è con te
Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte,
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente,
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio,
Dio ti parlerà.
Non si può imbrigliare il vento
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno
Fiumi di esseri umani
soffrono tormenti senza fine
oppressi da azioni e pensieri negativi
che sembrano senza fine
Abbiano pace le loro paure
guerra carestia malattia
Abbia pace salute aria da respirare
Abbia pace
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi
Mettete queste parole nel vostro cuore
e nella vostra anima
e siano come parole sulle vostre mani
e tra i vostri occhi
e pronunciatele quando riposate nella vostra casa
quando camminate per strada
quando vi addormentate e quando vi alzate
così saranno moltiplicati i vostri giorni
adesso e nell'ora della nostra morte.
Ave Maria e madre Terra
anima mia taccia la guerra
spirito e vita morte trattenga
la speranza che ormai sembra sparita
non trova confine dopo la morte
sa che costa alla vista una salita
che vede gli inganni e apra le porte
che molti son uno e che uno siamo
il fine è l'inizio e non l'orizzonte
ora e nell'ora della nostra morte.

inviata da Dq82 - 28/5/2024 - 11:51




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