Vestite di cielo con il sole e nel vento
In silenzio urliamo pace in tutto il mondo
Che lunga è la strada ma più in là và il dolore
Per tutte le donne ferite nel cuore
Per i figli perduti di ogni sporca guerra
Per il sangue innocente che ha bagnato la terra
In questo viaggiare nel sorriso e nel pianto
Per tutti i bambini nelle macerie del mondo
Dall’Africa nera alla fiera Palestina
Nel cielo d’Israele con la luna d’Argentina
Negli occhi delle madri sulla piazza del Maggio
C’è una striscia di futuro per il loro coraggio
Fuori la guerra dalla storia
Scacciamo via la guerra dalla nostra storia
Fuori la guerra dalla nostra vita
Mandiamo via la guerra facciamola finita
Vestite di mare controvento e nel sole
Sotto un cielo scuro di silenzio e di dolore
Noi vi condanniamo signori della morte
Per le bare e le bandiere che ci avete dato in sorte
Per tutto il sud del mondo offeso e sfruttato
Per le violenze e le torture che ci avete regalato
In questo viaggiare nel pianto e nel sorriso
Cambieremo questo lutto in un dolce paradiso
Si farà una grande festa vestiremo di colori
Del ridere dei bimbi dei balconi con i fiori
E se la guerra finirà in tutti gli angoli del mondo
Tutti insieme si farà un grande girotondo
Fuori la guerra dalla storia
Scacciamo via la guerra dalla nostra storia
Fuori la guerra dalla nostra vita
Mandiamo via la guerra facciamola finita
In silenzio urliamo pace in tutto il mondo
Che lunga è la strada ma più in là và il dolore
Per tutte le donne ferite nel cuore
Per i figli perduti di ogni sporca guerra
Per il sangue innocente che ha bagnato la terra
In questo viaggiare nel sorriso e nel pianto
Per tutti i bambini nelle macerie del mondo
Dall’Africa nera alla fiera Palestina
Nel cielo d’Israele con la luna d’Argentina
Negli occhi delle madri sulla piazza del Maggio
C’è una striscia di futuro per il loro coraggio
Fuori la guerra dalla storia
Scacciamo via la guerra dalla nostra storia
Fuori la guerra dalla nostra vita
Mandiamo via la guerra facciamola finita
Vestite di mare controvento e nel sole
Sotto un cielo scuro di silenzio e di dolore
Noi vi condanniamo signori della morte
Per le bare e le bandiere che ci avete dato in sorte
Per tutto il sud del mondo offeso e sfruttato
Per le violenze e le torture che ci avete regalato
In questo viaggiare nel pianto e nel sorriso
Cambieremo questo lutto in un dolce paradiso
Si farà una grande festa vestiremo di colori
Del ridere dei bimbi dei balconi con i fiori
E se la guerra finirà in tutti gli angoli del mondo
Tutti insieme si farà un grande girotondo
Fuori la guerra dalla storia
Scacciamo via la guerra dalla nostra storia
Fuori la guerra dalla nostra vita
Mandiamo via la guerra facciamola finita
inviata da Renato Franchi - 1/12/2007 - 15:39
Lei odia la guerra. Una donna, di dovunque e comunque, non può che odiare la guerra: non crede? I maschi in genere accondiscendono ai discorsi sanguosi sul nemico da combattere, chissà che gli pare la guerra, ci sprecano la loro meglio gioventù. Li portano al fronte e un tristo gli ordina di sparare... Mapperché? A chi mai devono sparare? Che malazione gli hanno fatto quel russo che si trovano di fronte, quel negro abissino? Gli hanno forse ammazzato i figli, avvelenato l'acqua o il pane? Gli hanno per caso rubato la terra? Li fa sentire più maschioni la questione delle frontiere, la favoletta de “il Piave mormorò: de chì se passa nò”?... E loro a sparare, restar feriti, perdere un occhio o la gamba; poi tornano con le stampelle e pretendono perfino che madrifigliesorellemoglimorose li ringrazino e li trattino come un bigiù, perché hanno rischiato la vita per la signora Patria. E alle donne non pensano: come se madrifigliesorellemoglimorose rimaste al paese non avessero patito la so parte... Per anni, con posa da tragediatùra, i maschi continuano a lustrarsi col ricordo di una bomba esplosa quasi sotto il naso, col racconto di un combattimento in cui sono crepati dei compagni: a sentir loro, solo sul fronte si poteva pericolare pelo pelo con la morte o soffrire davvero: solo in Russia e in Africa... Spresuntuosi, ché il pensiero non gli va più lontano dello spruzzo del sò pisciarello. Certo, qualcuno di quando in quando si spara al piede, si ribella al finimondo, come sopà nella Guerra Granda, che a furia di acqua tabaccata gli venne un tremolìzio che quasi ci rimette il cuore; ma non è la norma: la più parte ingolla la pillola indorata del sacrificio per la gloria... Alle donne invece non riescono a dargliela a bere. Le donne sono più scrocche, vecchie come la terra: s'accorgono subito cosa sta nascosto sotto il velo di zucchero che ricopre quella tal pillola.
(Dal libro “La valle delle donne lupo” di Laura Pariani)
(Dal libro “La valle delle donne lupo” di Laura Pariani)
daniela -k.d.- - 8/2/2014 - 14:49
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Donne in nero
(Parole e musica di Renato Franchi …3 maggio 2004 ..da una poesia di Ierina Dabalà ..donna in nero di Varese)
(..ogni gesto d’amore insegna la pace , una canzone che parla di pace e’ un gesto d’amore)
Infatti l'incipit centrale della canzone è costruito sulla parola d'ordine delle donne in nero "Fuori la guerra…dalla storia " .
Un grazie per il testo iniziale da cui è nata la canzone ,alla poetessa Ierina Dabalà "donna in nero" di Varese .
Il brano è inserito nell'album "Sogni e Tradimenti" etichetta Storie di note, di Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones.
Renato Franchi
www.suonatorejones.it