Txa’nii Watsmen Sm’wa̱’ayin.
Akadit łooda na laxyuubm
T’ilgooti, ‘ap luk’wil ‘wah ‘nts’iitst
Awil akadit łooda ła ‘wiileeksit
Ałkadi sgüüł gabilah da k’am
Da'al dm gwelgm mashmallows
'Nüün int 'wah ts'muun
Ndo'o yaan, gyiloo ts'iks yaan
Laandza dip g̱olda na waaba gwa̱soo, dm g̱olda na waaba gwa̱soo
Akadit łooda na laxyuubm
T’ilgooti, ‘ap luk’wil ‘wah ‘nts’iitst
Awil akadit łooda ła ‘wiileeksit
Ałkadi sgüüł gabilah da k’am
Da'al dm gwelgm mashmallows
'Nüün int 'wah ts'muun
Ndo'o yaan, gyiloo ts'iks yaan
Laandza dip g̱olda na waaba gwa̱soo, dm g̱olda na waaba gwa̱soo
inviata da Dq82 - 3/2/2024 - 12:24
Lingua: Inglese
Traduzione inglese da bandcamp
All police, true ancestor-less people
Because they don’t respect our land
Let’s all tear the pig’s houses down
I think you (they) really have no grandmother
Because they don’t respect elders
Let’s all tear the pig’s houses down
We don’t have guns, but marshmallows will burn
You are one who has no ears, go on and quit talking so proud
Let’s all tear the pig’s houses down
Because they don’t respect our land
Let’s all tear the pig’s houses down
I think you (they) really have no grandmother
Because they don’t respect elders
Let’s all tear the pig’s houses down
We don’t have guns, but marshmallows will burn
You are one who has no ears, go on and quit talking so proud
Let’s all tear the pig’s houses down
inviata da Dq82 - 3/2/2024 - 12:27
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G̱al’üünx wil lu Holtga Liimi
Nel cercare di imporre i propri modelli socio-economico-culturali, il Canada “bianco” non si è peraltro fatto scrupolo di vietare le cerimonie tradizionali, di reprimere le manifestazioni che rivendicavano i diritti dei nativi sulla terra e sull’utilizzo delle risorse naturali, arrivando perfino a sottrarre i bambini indigeni alle famiglie, per crescerli secondo i propri canoni. Naturalmente questo processo di eradicazione culturale ha interessato anche le lingue delle nazioni indiane, lingue in alcuni casi più antiche del greco di Omero. Fortunatamente però i poco nobili sforzi dei “bianchi” non hanno ottenuto il completo annichilimento della cultura nativa. Ciò anche grazie a persone come Jeremy Pahl, archivista e insegnante di sm’algyax (la lingua della comunità Ts’msyen della British Columbia), ma anche, con il nome d’arte di Hank Saltwater, cantautore, chitarrista e violinista. “G̱al’üünx wil lu Holtga Liimi”, sua ultima opera, è un album tonico ed energetico, in cui Saltwater compie un’operazione inversa rispetto a quella di altri musicisti operanti al confine tra la musica di tradizione e quella d’autore. Egli infatti compone e canta nella lingua sm’algyax, ma adotta stili e generi musicali che usualmente non si associano ai nativi americani. In questo senso il suo primo riferimento è il country, ma le sue canzoni sono anche innervate dal rock, venate di blues, e chiaramente influenzate dai grandi songwriter, primo fra tutti Neil Young.
In questo modo Saltwater afferma e dimostra che la cultura indigena è viva, vitale, e che è possibile creare canzoni nelle lingue native facendo proprie forme musicali lontane da quelle tradizionali, in un atteggiamento che, sostiene Pahl/Saltwater, in fondo è quello che gli Ts’msyen hanno sempre assunto in risposta alla colonizzazione.
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