Un'opinione illuminata
Per fare ombre sul muro
Pippare un po' di approvazione
Cambiare il mondo
Per non sentirmi solo
Ma vienimi a guardare
Sennò cosa cambio a fare?
Manco ho stutato lo schermo che già lo devo riaddumare
Mi studio bene i cori per andarmene a tifare
E non so per quale prodigio, ma vi vorrei fare notare
Che se ulula allo stadio, pure un fascio sa cantare
E il viaggio nato per scoprire
Diventa gita organizzata
E i reel con tutti i sottofondi
Ma che bei tramonti sulla spiaggia
Autoconvinti di essere tutti contenti
Col bicchiere e con il surf
Bere per niente da fare
Hai viaggiato per scoprire che ormai tutto il mondo è uguale
Manco ho stutato lo schermo che già lo devo riaddumare
Mi arruolo nell'esercito del segno zodiacale
E la scemenza della fede
E le oppressioni millenarie
Scacciate dalla smania di volersi etichettare
E non so cosa sia peggio
Né se dire: "Menomale"
Liberi di essere stronzi o costretti a benpensare
Ma di questo son sicuro, mi farà sempre cacare
La violenza, in ogni caso, pure se per denunciare
E non basterà lo yoga, né qualsiasi uso globale
Finché produrrà seguaci e altre minchiate da comprare
Finché tutto ci è nemico, chiunque voglia dialogare
Non mi guarderò allo specchio per non farmi giudicare
Il tutt'uno occidentale, mercimonio universale
Non so più da dove vengo e non so manco dove andare
Ma se tra buoni e cattivi il divario è sostanziale
Insegniamo ai bimbi che bisogna odiare il capitale
Per fare ombre sul muro
Pippare un po' di approvazione
Cambiare il mondo
Per non sentirmi solo
Ma vienimi a guardare
Sennò cosa cambio a fare?
Manco ho stutato lo schermo che già lo devo riaddumare
Mi studio bene i cori per andarmene a tifare
E non so per quale prodigio, ma vi vorrei fare notare
Che se ulula allo stadio, pure un fascio sa cantare
E il viaggio nato per scoprire
Diventa gita organizzata
E i reel con tutti i sottofondi
Ma che bei tramonti sulla spiaggia
Autoconvinti di essere tutti contenti
Col bicchiere e con il surf
Bere per niente da fare
Hai viaggiato per scoprire che ormai tutto il mondo è uguale
Manco ho stutato lo schermo che già lo devo riaddumare
Mi arruolo nell'esercito del segno zodiacale
E la scemenza della fede
E le oppressioni millenarie
Scacciate dalla smania di volersi etichettare
E non so cosa sia peggio
Né se dire: "Menomale"
Liberi di essere stronzi o costretti a benpensare
Ma di questo son sicuro, mi farà sempre cacare
La violenza, in ogni caso, pure se per denunciare
E non basterà lo yoga, né qualsiasi uso globale
Finché produrrà seguaci e altre minchiate da comprare
Finché tutto ci è nemico, chiunque voglia dialogare
Non mi guarderò allo specchio per non farmi giudicare
Il tutt'uno occidentale, mercimonio universale
Non so più da dove vengo e non so manco dove andare
Ma se tra buoni e cattivi il divario è sostanziale
Insegniamo ai bimbi che bisogna odiare il capitale
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Album: Pezzi della sera
Come a dover soddisfare un bisogno di sentirsi parte di qualcosa piuttosto che preoccuparsi di avere i mezzi per poter dire questa cosa mi sembra giusta, questa cosa mi sembra sbagliata. E poi diciamo che per me tantissimi dei problemi contemporanei in realtà sono spesso e volentieri strumentalizzati per nascondere quella che in realtà è sempre, da sempre la problematica più grande di tutte a mio avviso e cioè la disparità economica assurda che c'è tra le persone.
– Marco Castello Le Rane