Ξέρεις τα λουλούδια μαράθηκαν
το φεγγάρι, τ’ άστρα σκεπαστήκαν
ακούω ήχους αυτοκτονίας
βλέπω τ’ αποτέλεσμα, δολοφονία.
Οι τελευταίοι ήρωες είναι ξεχασμένοι
στο νεκροταφείο κάπου πεταμένοι
τα κορμιά τους μεσ’ στους τάφους
οι δολοφόνοι στα κελιά τους.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
Μαύρες μέρες για το έθνος
μαύρη σημαία σκιάζει το μέλλον
άνθρωποι από άλλη πατρίδα
κάνουν κουμάντο στη δικιά σου πατρίδα.
Οι τελευταίοι ήρωες είναι ξεχασμένοι
στο νεκροταφείο κάπου πεταμένοι
τα κορμιά τους μεσ’ στους τάφους
οι δολοφόνοι στα κελιά τους.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
Κάθε χρόνο η ίδια ιστορία
δάφνινα στεφάνια, ψεύτικη πορεία
αυτό δεν είν’ αγώνας. είν’ υποκρισία
αυτό δεν είν’ επέτειος, είναι κοροιδία
ανώνυμοι ήρωες επώνυμα μνημεία
Πολυτεχνείο.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
το φεγγάρι, τ’ άστρα σκεπαστήκαν
ακούω ήχους αυτοκτονίας
βλέπω τ’ αποτέλεσμα, δολοφονία.
Οι τελευταίοι ήρωες είναι ξεχασμένοι
στο νεκροταφείο κάπου πεταμένοι
τα κορμιά τους μεσ’ στους τάφους
οι δολοφόνοι στα κελιά τους.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
Μαύρες μέρες για το έθνος
μαύρη σημαία σκιάζει το μέλλον
άνθρωποι από άλλη πατρίδα
κάνουν κουμάντο στη δικιά σου πατρίδα.
Οι τελευταίοι ήρωες είναι ξεχασμένοι
στο νεκροταφείο κάπου πεταμένοι
τα κορμιά τους μεσ’ στους τάφους
οι δολοφόνοι στα κελιά τους.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
Κάθε χρόνο η ίδια ιστορία
δάφνινα στεφάνια, ψεύτικη πορεία
αυτό δεν είν’ αγώνας. είν’ υποκρισία
αυτό δεν είν’ επέτειος, είναι κοροιδία
ανώνυμοι ήρωες επώνυμα μνημεία
Πολυτεχνείο.
Εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο
εδώ Πολυτεχνείο, εδώ Νεκροταφείο.
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 17/11/2023 - 18:35
Lingua: Italiano
Μετέφρασε στα ιταλικά / Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 17-11-2023 19:18
Riccardo Venturi, 17-11-2023 19:18
Eroi anonimi, monumenti eponimi
Lo sai, i fiori sono appassiti
la luna, le stelle si son coperte
sento dei suoni di suicidio,
ne vedo il risultato: assassinio.
Gli ultimi eroi sono dimenticati,
buttati via da qualche parte al cimitero.
I loro corpi sono nelle tombe
E gli assassini nelle loro celle.
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Giorni neri per la nazione,
una bandiera nera oscura l’avvenire.
Gente che viene da un altro paese
comanda ora nella tua patria.
Gli ultimi eroi sono dimenticati,
buttati via da qualche parte al cimitero.
I loro corpi sono nelle tombe
E gli assassini nelle loro celle.
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Ogni anno, la stessa storia:
corone d’alloro, un corteo finto.
Questa non è lotta, è ipocrisia,
non è un anniversario, è una presa per il culo,
eroi anonimi, monumenti eponimi,
Politecnico
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero.
Lo sai, i fiori sono appassiti
la luna, le stelle si son coperte
sento dei suoni di suicidio,
ne vedo il risultato: assassinio.
Gli ultimi eroi sono dimenticati,
buttati via da qualche parte al cimitero.
I loro corpi sono nelle tombe
E gli assassini nelle loro celle.
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Giorni neri per la nazione,
una bandiera nera oscura l’avvenire.
Gente che viene da un altro paese
comanda ora nella tua patria.
Gli ultimi eroi sono dimenticati,
buttati via da qualche parte al cimitero.
I loro corpi sono nelle tombe
E gli assassini nelle loro celle.
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Ogni anno, la stessa storia:
corone d’alloro, un corteo finto.
Questa non è lotta, è ipocrisia,
non è un anniversario, è una presa per il culo,
eroi anonimi, monumenti eponimi,
Politecnico
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero
Qui Politecnico, qui Cimitero.
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[1987]
Album / Albumi: Παιδιά στα όπλα [Paidiá sta ópla]
Concludiamo questa sorta di “tre giorni” dedicata al 50° anniversario della Rivolta del Politecnico di Atene con un brano del 1987 del gruppo punk Panx Romana. Formatisi nel 1977, i Panx Romana detengono un record: sono ancora in attività, e con la formazione del tutto invariata (“Frank Panx”, Giannis Vasiliadis detto “Woody”, Christos Athanasakos e Dimitris Dimitrakas). Il nome del gruppo deriva dall’espressione Pax Romana (la “pace” imposta da Ottaviano Augusto con la fondazione dell’Impero, che aveva “chiuso il tempio di Giano”) con la modifica di pax in panx (= Punks). In quarantacinque anni di attività ininterrotta, i Panx Romana sono diventati senz’altro la punk band più celebre di tutta la Grecia e sono noti anche al di fuori di essa, nonostante cantino rigorosamente in greco (pochissimi sono i loro brani in inglese). Hanno pubblicato soltanto sette album completi, il primo dei quali, Παιδιά στα όπλα (“Ragazzi, alle armi!”) è del 1987 (risale cioè a ben dieci anni dopo la formazione del gruppo), mentre l’ultimo, Pax Americana, è del 2016. 1987, appunto: questo brano fa parte del primo album. Sono dichiaratamente anarchici e dell’anarchismo ellenico in musica sono una pietra miliare.
Nel 1987, soltanto quattordici anni dopo la rivolta del Politecnico, tutto era già stato normalizzato. Non c’è sicuramente da stupirsene: è quel che avviene ovunque, man mano che passano gli anni. Tutto viene ridotto a “celebrazioni” (sempre meno avvertite e partecipate), a “giornate” di questa o quell’altra cosa (il 17 novembre, ad esempio, in Grecia è la “Giornata dell’Istruzione”), a monumenti più o meno ispirati, a discorsi ufficiali. Questo, ripeto, quattordici anni dopo; figuriamoci cinquant’anni dopo. La memoria, del resto, è una cosa strana e sfuggente, e neppure noialtri siamo immuni dal suo progressivo sgretolamento. Diciamo sempre che, periodicamente, va rinfrescata; ma quel che resta sono, generalmente, cimiteri. Tombe dimenticate. Si dice che chi dimentica la Storia è condannato a riviverla; sarà. Nel frattempo eccoci qua in compagnia di alcuni punk anarchici attualmente ultrasessantenni, che ricordano avvenimenti del passato. Buon ascolto. [RV]