Bardato con il ferro il cuore hai?
Non ti conoscerebbe più tua madre?
Sei di ghiaccio? Di marmo? Allora vai
Per le ossa delle mie tane adre!
Vieni a vedere: ho mangiato tuo padre
E mangerò i tuoi figli. Dove porta
Il volo segui delle gazze ladre!
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Lussureggiò qui un campo di battaglia
Tre giorni hanno falciato i frutti suoi
Il mietitore è stata la mitraglia
I suoi raccoglitori, gli avvoltoi
Qui c'è la fiera dell'amore poi
Amore che non ami e ti conforta
Che bruci l'anima coi soldi tuoi
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Nelle prigioni ho chi tentò di uccidermi
Per odio o emulazione, chi mi è ostile
Gli ultimi sempre imparano a sorridermi
Gli altri già li divora la mia bile
Qui, della produzione nelle file
Ci stanno i più, quelli a cui viene estorta
La vita per due croste di mensile
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Uomo, dell'uomo ancor preda carnile
D'inferni ne ho di ogni altra sorta
Travestita da società civile
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Non ti conoscerebbe più tua madre?
Sei di ghiaccio? Di marmo? Allora vai
Per le ossa delle mie tane adre!
Vieni a vedere: ho mangiato tuo padre
E mangerò i tuoi figli. Dove porta
Il volo segui delle gazze ladre!
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Lussureggiò qui un campo di battaglia
Tre giorni hanno falciato i frutti suoi
Il mietitore è stata la mitraglia
I suoi raccoglitori, gli avvoltoi
Qui c'è la fiera dell'amore poi
Amore che non ami e ti conforta
Che bruci l'anima coi soldi tuoi
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Nelle prigioni ho chi tentò di uccidermi
Per odio o emulazione, chi mi è ostile
Gli ultimi sempre imparano a sorridermi
Gli altri già li divora la mia bile
Qui, della produzione nelle file
Ci stanno i più, quelli a cui viene estorta
La vita per due croste di mensile
Son la vecchia Antropofaga mai morta
Uomo, dell'uomo ancor preda carnile
D'inferni ne ho di ogni altra sorta
Travestita da società civile
Son la vecchia Antropofaga mai morta
inviata da Dq82 - 13/11/2023 - 16:44
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2021
Ballate dalla grande recessione
Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia
Si arriva a metà album con la “Ballata della vecchia antropofaga”, che sta a simboleggiare la società capitalistica che non hai mai smesso di fare degli uomini carne per altri uomini; qui la voce e la chitarra del cantautore marchigiano hanno quasi un andamento psichedelico, quasi a voler sottolineare il potere ‘cannibalesco’ della vecchia antropofaga.
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