Simonetta, figlia mia carissima,
inizia adesso un nuovo anno di scuola,
so che ti piace studiare,
e quando c'è una passione questo piccolo mondo migliora.
La tua mamma, lo sai vive in Svizzera,
ma ti porta ogni momento sempre al centro del cuore,
c'è ancora qualche mese d'aspettare,
il tempo passa lento, ma all'improvviso vola.
Qui troverai la montagna a te cara,
è quieta ed ospitale la natura,
anche lontano dall'Italia si vive e si spera.
Quanto vorrei che ci fosse anche il babbo,
e insieme giocassimo ancora,
immagino a volte sorrida sdraiato sul prato,
è stato un patriota e una grande persona,
questa è la prima lezione,
a volte son triste eppure non mi sento mai sola.
Simonetta, figlia mia carissima,
sei stata la mascotte del nostro comando
io ho fatto soltanto ciò che c'era da fare
ed anche in galera ho trattenuto il mio pianto.
Adesso son costretta a lavorare lontano,
per darti fiducia nel futuro,
ho dato i miei anni migliori all’Italia
e ancora ritrovo quel muro,
quanto vorrei che esistesse il rispetto
per chi ha combattuto e per la madre che lavora,
il presente è difficile, ma il mio destino l'accetto.
La nonna Aldina, le zie Elide e Rina,
la mamma e tu, una splendida bambina,
siamo noi le donne che ancora
coltiviamo i semi in una serra,
siamo noi le donne che amiamo la vita
e la vita la diamo senza contropartita,
non occorre che qualcuno ci insegni
ad essere contro la guerra.
Il mio sacrificio non è stato capito,
il mondo sa essere ingiusto ed ingrato,
uscire dalla guerra non ci ha ancora insegnato
che la corsa al potere è il vero grande peccato,
il cuore l'ho pieno di abbracci e di baci,
nessuno può dirmi “E' meglio che taci”,
e quello che ho lo conservo per te,
la Patria l'abbiamo salvata noi gente
che oggi non cede e domani non chiede,
non ebbi un aiuto, ma so ricominciare,
la tua mamma che ti vuole tutto il bene del mondo
tutto il bene del mondo.
inizia adesso un nuovo anno di scuola,
so che ti piace studiare,
e quando c'è una passione questo piccolo mondo migliora.
La tua mamma, lo sai vive in Svizzera,
ma ti porta ogni momento sempre al centro del cuore,
c'è ancora qualche mese d'aspettare,
il tempo passa lento, ma all'improvviso vola.
Qui troverai la montagna a te cara,
è quieta ed ospitale la natura,
anche lontano dall'Italia si vive e si spera.
Quanto vorrei che ci fosse anche il babbo,
e insieme giocassimo ancora,
immagino a volte sorrida sdraiato sul prato,
è stato un patriota e una grande persona,
questa è la prima lezione,
a volte son triste eppure non mi sento mai sola.
Simonetta, figlia mia carissima,
sei stata la mascotte del nostro comando
io ho fatto soltanto ciò che c'era da fare
ed anche in galera ho trattenuto il mio pianto.
Adesso son costretta a lavorare lontano,
per darti fiducia nel futuro,
ho dato i miei anni migliori all’Italia
e ancora ritrovo quel muro,
quanto vorrei che esistesse il rispetto
per chi ha combattuto e per la madre che lavora,
il presente è difficile, ma il mio destino l'accetto.
La nonna Aldina, le zie Elide e Rina,
la mamma e tu, una splendida bambina,
siamo noi le donne che ancora
coltiviamo i semi in una serra,
siamo noi le donne che amiamo la vita
e la vita la diamo senza contropartita,
non occorre che qualcuno ci insegni
ad essere contro la guerra.
Il mio sacrificio non è stato capito,
il mondo sa essere ingiusto ed ingrato,
uscire dalla guerra non ci ha ancora insegnato
che la corsa al potere è il vero grande peccato,
il cuore l'ho pieno di abbracci e di baci,
nessuno può dirmi “E' meglio che taci”,
e quello che ho lo conservo per te,
la Patria l'abbiamo salvata noi gente
che oggi non cede e domani non chiede,
non ebbi un aiuto, ma so ricominciare,
la tua mamma che ti vuole tutto il bene del mondo
tutto il bene del mondo.
inviata da marziaschenetti - 21/9/2023 - 16:24
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[2021]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianfranco Domizi - Marzia Schenetti
Album / Albumi: Ritratti di donne
RITRATTI DI DONNE
2021
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- Anche questa volta ragazze c'han fregato
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Reggio Emilia 27/01/1910 - 13-12-2003
Nome di battaglia Lina
Un contributo sulla vita di Dorina Storchi scritto dalla figlia Simona Ganassi Agger, si trova sul primo volume di Ritratti di Donne (Marzia Schenetti)