Distesi e sfiniti
guardavano al soffitto
come si guarda al domani
e in quella scuola buia
col nome di un generale
riecheggiava la baldanza
delle armate italiane
vittoriose sul Piave.
L'eco di una guerriglia
appena combattuta
fuori da quelle mura
le mani bianche a parlare di pace
in un luglio di sole
dal caldo infernale
tra fumo e bastonate.
E solo il giorno prima
17 e 27
stava disteso a terra
un ragazzo di vent'anni
poteva andare al mare
doveva andare al mare
maledetto lo sparo
maledetto l'estintore.
Sfondarono le porte
salirono le scale
nessuna via d'uscita
colpirono alla cieca
roba di questo mondo
storia per niente strana
quella che fu chiamata
macelleria messicana.
Li vidi uscire in barelle
via verso l'ospedale
e una parte caricati
via verso Bolzaneto
un nome così allegro
che sapeva d'estate
un nome così nero
da non dimenticare.
Dimmi che ne sai tu?
son passati vent'anni
non eri neanche nato
sventoli il tricolore
per un calcio d'inizio
per un calcio di rigore
ti basta così poco
per sentirti italiano.
guardavano al soffitto
come si guarda al domani
e in quella scuola buia
col nome di un generale
riecheggiava la baldanza
delle armate italiane
vittoriose sul Piave.
L'eco di una guerriglia
appena combattuta
fuori da quelle mura
le mani bianche a parlare di pace
in un luglio di sole
dal caldo infernale
tra fumo e bastonate.
E solo il giorno prima
17 e 27
stava disteso a terra
un ragazzo di vent'anni
poteva andare al mare
doveva andare al mare
maledetto lo sparo
maledetto l'estintore.
Sfondarono le porte
salirono le scale
nessuna via d'uscita
colpirono alla cieca
roba di questo mondo
storia per niente strana
quella che fu chiamata
macelleria messicana.
Li vidi uscire in barelle
via verso l'ospedale
e una parte caricati
via verso Bolzaneto
un nome così allegro
che sapeva d'estate
un nome così nero
da non dimenticare.
Dimmi che ne sai tu?
son passati vent'anni
non eri neanche nato
sventoli il tricolore
per un calcio d'inizio
per un calcio di rigore
ti basta così poco
per sentirti italiano.
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Testo e musica di Chiara Riondino
La Corte degli Accorti vi invita all'ascolto di questa canzone, appositamente scritta da Chiara Riondino per la triste ricorrenza dei fatti di Genova 2001. Non dimentichiamo.