Vittorio Emanuele
figlio di un assassino.
Evviva Gaetano Bresci
che ha ucciso Umberto Primo.
È questa la vendetta
che gli anarchici san far.
È questa la vendetta
che gli anarchici san far.
figlio di un assassino.
Evviva Gaetano Bresci
che ha ucciso Umberto Primo.
È questa la vendetta
che gli anarchici san far.
È questa la vendetta
che gli anarchici san far.
inviata da Dq82 - 2/9/2023 - 12:45
La strofa è già presente nel sito (addirittura non datata, quindi siamo nel 2003/2004...) nella pagina di Addio a Lugano (un contributo di Adriana, che ricordiamo). Nell'antologia "Quella sera a Milano era caldo..." (v. il video qui riportato), la canzone (con la "coda" su Gaetano Bresci) è cantata da Alfonso Failla, che fu il comunicatore diretto della cosa. Anche se non specificato né in questo sito, né sul "Deposito", è assai probabile che tale contributo derivi dalla 1a edizione del capitale volume di Catanuto e Schirone, Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, ed. Zero in Condotta, 2001; io ho la 2a edizione del 2009 da cui riporto quanto segue (p. 158):
Aggiungo personalmente che la strofa è attualmente ben conosciuta e cantata: ad esempio, in tutte le manifestazioni tipo quelle dell'Istituto De Martino, a Fosdinovo o a Piadena alla Lega di Cultura del "Micio" Azzali. Attualmente è abbastanza raro non sentire "Addio a Lugano" senza la "coda di Bresci".
Per tutti questi motivi, secondo me -in via eccezionale- sarebbe bene mantenere sia l'antico contributo sulla pagina di "Addio a Lugano", sia questa nuova pagina, magari con dei link reciproci.
"Si tratta di una aggiunta, come coda finale, al famoso canto di P. Gori, Addio a Lugano, riferita da Alfonso Failla e Gianni Bosio che l'ha registrata a Carrara nella sede della Federazione Anarchica Italiana (FAI) il 22 agosto 1961. Il testo potrebbe risalire ad un periodo immediatamente dopo il gesto di Gaetano Bresci (29 luglio 1900) ma è anche possibile che sia nato più tardi nel corso del ventennio fascista quando viene sicuramente cantato dagli anarchici e dagli antifascisti al confino."
Aggiungo personalmente che la strofa è attualmente ben conosciuta e cantata: ad esempio, in tutte le manifestazioni tipo quelle dell'Istituto De Martino, a Fosdinovo o a Piadena alla Lega di Cultura del "Micio" Azzali. Attualmente è abbastanza raro non sentire "Addio a Lugano" senza la "coda di Bresci".
Per tutti questi motivi, secondo me -in via eccezionale- sarebbe bene mantenere sia l'antico contributo sulla pagina di "Addio a Lugano", sia questa nuova pagina, magari con dei link reciproci.
Riccardo Venturi - 2/9/2023 - 17:23
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Strofa inventata dagli anarchici di Livorno, attestata sicuramente nel dopoguerra (anni Cinquanta) ma forse risalente ad un periodo precedente. Da aggiungere ad "Addio Lugano bella". Gaetano Bresci fu l'operaio tessile di Prato, emigrato in America, anarchico, che tornò apposta in Italia perché fosse pagato il conto delle stragi del 5 maggio 1898 a Milano ed altrove. A Monza, il 29 luglio del 1900 Gaetano Bresci attentò alla vita del re Umberto I, che aveva insignito della croce al merito dei Savoia il generale Bava Beccaris, che aveva fatto sparare sul popolo a Porta Romana (MI) ad alzo zero dai cannoni dei suoi bersaglieri.
ildeposito.org