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Venezia-Istanbul

Franco Battiato
Lingua: Italiano


Franco Battiato

Lista delle versioni e commenti


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(Giorgio Canali & Rossofuoco)


[1980]
Testo e musica di Franco Battiato
da "Patriots"
Interpretata anche da Nada

Franco Battiato diversi anni fa, con la sua curatissima acconciatura.
Franco Battiato diversi anni fa, con la sua curatissima acconciatura.


La canzone, come accade spesso nel cantautore siciliano, rappresenta la realtà delle cose inserendo momenti ed esperienze della sua vita.
È singolare a mio avviso la capacità con la quale riesce a raccontare indirettamente la crudeltà della chiesa nel medioevo ("un tempo si uccidevano i cristiani e poi quest'ultimi con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani...").

Ma molto più significativo è il passaggio finale della canzone: "e perchè il sol dell'avvenire splenda ancora sulla terra facciamo un pò di largo con un'altra guerra"
Pare propio il proclama del presidente dello stato più potente (economicamente!) sulla terra e del suo fedele compagno europeo...
Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul
stessi palazzi addosso al mare
rossi tramonti che si perdono nel nulla.

D' Annunzio montò a cavallo con fanatismo futurista
quanta passione per gli aeroplani e per le bande legionarie
che scherzi gioca all'uomo la Natura.


Mi dia un pacchetto di Camel senza filtro e una minerva
e una cronaca alla radio dice che una punta attacca
verticalizzando l'area di rigore
Ragazzi non giocate troppo spesso accanto agli ospedali.

Socrate parlava spesso delle gioie dell'Amore
e nel petto degli alunni si affacciava quasi il cuore
tanto che gli offrivano anche il corpo
fuochi di ferragosto.

E gli anni dell'adolescenza pieni di battesimi
e comunioni in sacrestia
Ave Maria.

Un tempo si giocava con gli amici a carte
e per le feste si indossavano cravatte
per questioni estetiche e sociali
le donne si sceglievano un marito per corrispondenza.

L'Etica è una vittima incosciente della Storia:
ieri ho visto due (uomini)* che si tenevano abbracciati
in un cinemino di periferia
e penso a come cambia in fretta la Morale

Un tempo si uccidevano i cristiani e poi questi ultimi
con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani
Ave Maria

E perché il sol dell'avvenire splenda ancora sulla terra
facciamo un po' di largo con un'altra guerra.
* la parola "uomini" non viene cantata da Battiato ma appare tra parentesi nei testi pubblicati con il disco

inviata da Raffaele, Milano


cosa c'entra [uomini]? Si tratta forse di un cameo "di loggia" voluto dai mandanti del presidente più potente della Terra? Famiglie deboli, società debole, imperialismo culturale ed economico.

Andrea - 9/4/2021 - 12:00


In effetti la parola "uomini" non viene cantata da Battiato e l'abbiamo tolta. Sarà un'interpolazione dei vari siti di testi? comunque ti assicuriamo che nessuna lobby gay ha influenzato questo inserimento, quanto alle famiglie deboli... meglio le famiglie deboli dell'uomo forte.

Lorenzo - 9/4/2021 - 13:00


Il vocabolo (uomini) scritto fra parentesi compare in questa forma nei testi del disco, almeno nell'edizione su cd che ho sottomano.
Non credo che Franco Battiato si peritasse troppo nell'affrontare certi argomenti. Basterebbe la collaborazione con Alfredo Cohen (la cui larvata omosessualità non era un mistero per nessuno) a confermarlo.

Io non sto con Oriana - 9/4/2021 - 15:39


D'accordo, allora la ri-inseriamo con una nota. In effetti la precisazione dà senso al verso successivo "e penso a come cambia in fretta la Morale" dato che nessuna morale ha mai condannato una coppia eterosessuale che si abbraccia un cinemino di periferia, mentre lo stesso gesto da parte di una coppia omosessuale è stato spesso condannato da dei moralisti da quattro soldi.

Lorenzo - 9/4/2021 - 16:57


Sono d'accordo con Lorenzo. Battiato è sempre stato al di sopra di questi moralismi. Anzi, nello stesso disco, in Prospettiva Nevski, parla dell'amore tra Nižinskij e Djagilev.

Tommaso - 10/4/2021 - 10:07


Mi permetto di evidenziare che il riferimento al "sol dell'avvenire" non può certo riguardare "...il proclama del presidente dello stato più potente (economicamente!) sulla terra e del suo fedele compagno europeo.." visto che è un motto chiaramente di sinistra, fatto proprio dapprima dall'Internazionale socialista e poi dai comunisti. Battiato era geniale e controcorrente anche in questo

FRANCESCO SAVERIO PASQUETTI - 18/5/2021 - 09:26


A me sembra che in quel verso ci sia un evidente riferimento all'invasione sovietica dell'Afghanistan (dicembre 1979) che potrebbe essere stata aggiunta poco prima della pubblicazione dell'album. Del resto come Battiato non si fece problemi a prendere posizione nei confronti della Prima e della Seconda Guerra del Golfo credo non se fece neppure nell'esplicitare la sua condanna dell'invasione sovietica. Per il resto sono anche sicuro che, di fronte a un interpretazione così "riduttiva", a chi glielo avesse esplicitamente chiesto, avrebbe smentito o comunque non avrebbe confermato.

Renzano Goleto - 30/5/2021 - 11:16


per quanto riguarda la frase:

"...ho visto due (uomini) che si tenevano abbracciati
in un cinemino di periferia..."

secondo me si tratta di un riferimento alla canzone Tremila lire contenuta nell'album, quasi completamente a tematica gay, di Alfredo Cohen "Come barchette dentro un tram" uscito nel 1977 (con la collaborazione di Franco Battiato, Giusto Pio e Juri Camisasca)

"...Me ne sono andato per i fatti miei in un cinemino di periferia..."

Lafcadio - 21/9/2022 - 16:25


Peccato che "sol dell'avvenire" richiama palesemente l'URSS e gli ideali del comunismo - per cui, almeno in questo caso, USA ed Europa non c'entrano una mazza -
e per non capirlo dovete avere veramente una cultura infima

FB - 9/2/2023 - 14:30


La chiosa della canzone è un chiaro riferimento alla guerra condotta dall'URSS in Afghanistan a partire dal 1979.

mc - 4/12/2023 - 13:49


Qualcuno sa cosa sia una minerva?

Massimo - 18/10/2024 - 13:59


Caro Massimo, lo sappiamo probabilmente perché non siamo dei giovanotti. La "Minerva" di Battiato erano le bustine di fiammiferi Minerva, un tipo di fiammiferi piatti preferiti dai fumatori assieme ai cerini, col gambetto fatto di cera. E poi c'erano i "familiari", i fiammiferi a bastoncino usati per accendere i fornelli (e la pipa). E gli "svedesi". Saluti!

Fiammiferi Minerva.
Fiammiferi Minerva.


PS. Umberto Eco aveva chiamato "La bustina di Minerva" la sua rubrica di varia umanità tenuta per anni mi sembra sull'Espresso. Si trovava in ultima pagina. Questo perché, quando il tabaccaio non aveva da fare il resto per pochi spiccioli, spesso dava come resto la bustina di Minerva. Un po' come il "Resto del Carlino", insomma.

Riccardo Venturi - 18/10/2024 - 15:42




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