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Moonlight Shadow

Mike Oldfield
Lingua: Inglese


Mike Oldfield

Lista delle versioni e commenti


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(Alfred Noyes)


[1983]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mike Oldfield
Singing / Canto / Chante / Laulaa: Maggie Reilly
Album / Albumi: Crises

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Ormai ho perso il conto delle volte in cui sono stato “ispirato”da episodi accaduti a i’ bàrre: il bar è un luogo dove si piglia il caffè, si mangia la pastarella, si commenta la partita e si ascolta la musica mista che viene mandata da una radio, da una playlist o da altri marchingegni moderni. Stamani ci sono capitato (poco fa) proprio mentre, per misteriose alchimie che mi sono del tutto ignote (e tali le lascio), un’emittente in vena di classici stava mandando Moonlight Shadow, un evergreen che più ever e più green non si può. Tant’è vero che la cantavano, addirittura con una certa perizia, sia la barrista cinquantenne e passa, sia una ragazzotta di una venticinquina d’anni con una sfogliatella in mano. Con aria sognante, la ragazzotta ha preso poi a disquisire su com’è romantica questa canzone, un amore eterno sotto al chiardiluna, il matrimonio e via discorrendo. Al che, poiché sono un noto e noiosissimo didascalico, e sebbene non avessi proprio mai visto la ragazzotta (che non doveva essere di zona), le ho chiesto se per caso capiva quello che cantava (la barrista credo di sì, perché scuoteva un po’ la testa). Mi ha confessato candidamente di no, di sapere la canzone “a suono”; potenza delle canzoni ultrafamose, visto che mi ha detto di non sapere neppure chi la cantava. Mi sono sentito brevemente in dovere di spiegarle che la canzone, altro che romantica: è una storia tristissima e violenta, un ragazzo che viene abbattuto a revolverate in mezzo a uno scontro armato di ben 105 combattenti; e si potrebbe trattare di un vero e proprio agguato. Il tutto davanti agli occhi della disperata fidanzata, che non riesce a soccorrerlo e scappa a malapena. Mentre la barrista cominciava a sorridere, la ragazzotta cominciava a fare “ma noooo…!!” e mi ha detto persino che la aveva fatta mettere, appunto, pure al matrimonio di una sua amica; in pratica, aveva quasi augurato allo sposo di farsi abbattere a pistolettate nel mezzo di una specie di battaglia. Specificando alla fanciulla che la canzone, decisamente sepolcrale, ha quarant’anni secchi (è del 1983) e che è stata scritta da tale Michele Campovecchio (più noto come Mike Oldfield) e cantata da un’altrettanto tale Maggie Reilly (quello non lo sapeva nemmeno la barrista), ho pagato, ho offerto il caffè a Mamadou (il ragazzo senegalese del bar), ho salutato e me ne sono andato perché mi rendo conto di essere, non di rado, davvero palloso e spoetizzante. E me ne sono tornato a casa a fare er filòlogo de noantri canticchiandomi, ovviamente, la Moonlight Shadow. Poi, una volta a casa, mi è venuto da pensare che, magari, la canzone ultrafamosissima ci stava bene pure qui. Mike Oldfield disse di averla scritta pensando a un film sul mago Houdini (boh), e che, forse, c’entrava anche l’assassinio di John Lennon, più o meno inconsciamente. Io, invece, ho pensato un’altra cosa. D’accordo, Mike Oldfield è inglese di Reading; però Maggie Reilly è scozzese di Glasgow e, inoltre, pare che in un primo tempo, la canzone dovesse essere cantata da Enya, che è irlandese. Insomma, celti a palla, per così dire. E infatti la canzone dello scontro armato al chiardiluna sembra una versione moderna (ma neppure tanto moderna) di una Scottish Border ballad del XVI / XVII secolo. Gli elementi ci sono tutti: il bosco, il chiardiluna, il fiume, i due amanti, lo scontro tra bande rivali, il giovane che ci rimette regolarmente le penne, l’atmosfera tombale e un deciso sprazzo di soprannaturale (sì, perché alle 4 del mattino alla ragazza compare il fantasma dell'innamorato, non ci sono cristi)...insomma, i punti-chiave di una sanguinosa Child Ballad sulla frontiera scozzese ci sono tutti quanti. Che lo si voglia ammettere o meno, che sia più o meno “inconscio”, gli influssi di quelle antichissime canzoni sulla musica moderna anglosassone, ivi compreso il “rock”, sono enormi. Naturalmente tutto questo mi son guardato bene dal declamarlo al bar: lo avessi fatto, mi avrebbero proibito l’ingresso per i prossimi 240 anni, e addio caffeino del mattino. Anche perché, senz'altro, gli avrei cominciato pure a parlare dello Highwayman di Alfred Noyes, di cui potrebbe essere una rivisitazione un po' più corta e decisamente più ballabile. Buon ascolto. [RV]
The last that ever she saw him
Carried away by a moonlight shadow,
He passed on worried and warning
Carried away by a moonlight shadow
 
Lost in a river that Saturday night
Far away on the other side,
He was caught in the middle of a desperate fight
And she couldn't find how to push through
 
The trees that whisper in the evening
Carried away by a moonlight shadow
Sing a song of sorrow and grieving
Carried away by a moonlight shadow
 
All she saw was a silhouette of a gun
Far away on the other side,
He was shot six times by a man on the run
And she couldn't find how to push through
 
I stay, I pray
See you in heaven far away
I stay, I pray
See you in heaven one day
 
4 AM in the morning
Carried away by a moonlight shadow,
I watched your vision forming
Carried away by a moonlight shadow
 
Stars move slowly in a silvery night
Far away on the other side,
Will you come to talk to me this night?
But she couldn't find how to push through
 
I stay, I pray
See you in heaven far away
I stay, I pray
See you in heaven one day
 
Far away on the other side
Caught in the middle of a hundred and five,
The night was heavy but the air was alive
But she couldn't find how to push through
 
Carried away by a moonlight shadow
Carried away by a moonlight shadow
Far away on the other side.

inviata da Riccardo Venturi - 12/5/2023 - 11:55



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 12-5-2023

Fosco chiardiluna

L’ultima volta che lei lo vide
Sospinto via da un fosco chiardiluna
S’inoltrava atterrito e la avvertiva
Sospinto via da un fosco chiardiluna

Perduto in un fiume quel sabato sera
Così distante dall’altra parte,
Si ritrovò in mezzo a uno scontro disperato,
E lei non ce la fece a farsi largo per soccorrerlo

Gli alberi che sussurrano nella sera
Sospinti via da un fosco chiardiluna
Cantano un canto di dolore e afflizione
Sospinto via da un fosco chiardiluna

Vide soltanto la sagoma di una pistola
Così distante dall’altra parte,
Uno che correva gli sparò sei colpi
E lei non ce la fece a farsi largo per soccorrerlo

Sto qui e prego,
Arrivederci lontano in paradiso
Sto qui e prego,
Arrivederci, un giorno, in paradiso

Le quattro di mattina,
Sospinta via da un fosco chiardiluna,
Guardavo formarsi la tua visione
Sospinta via da un fosco chiardiluna

Si muovon piano le stelle in una notte argentea,
Così distanti, dall’altra parte,
Verrai a parlarmi stanotte?
Ma lei non ce la fece a farsi largo per soccorrerlo

Sto qui e prego,
Arrivederci lontano in paradiso
Sto qui e prego,
Arrivederci, un giorno, in paradiso

Così distante dall’altra parte,
Si ritrovò preso in mezzo a centocinque,
La notte era dura ma spirava un’aria di vita
E lei non ce la fece a farsi largo per soccorrerlo

Sospinti via da un fosco chiardiluna
Sospinti via da un fosco chiardiluna
Così distanti, dall’altra parte.

12/5/2023 - 15:25


La melodia di questa canzone fa effettivamente a pugni col suo testo. Caro Riccardo, per proseguire la tua serie "celti a palla" è corretto che inizialmente la dovesse cantare l'irlandese Enya ma va aggiunto che prima ancora il brano si chiamava "Midnight Passion" ed era interpretato da Hazel O'Connor, nata a Coventry ma da padre irlandesissimo di Galway. Tornando indietro nel tempo ricordo perfettamente quando comperai questo 45 giri (che ancora conservo in archivio) e dopo averlo ascoltato la tentazione di lanciarlo come fresbee dalla finestra fu davvero forte ma mi trattenni forse per una innata vena ecologista, al tempo non esisteva ancora la raccolta differenziata...

Flavio Poltronieri - 13/5/2023 - 09:05




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