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Voci dal Vietnam

Toni Asquino
Lingua: Italiano



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1973

Il brano nasce alla fine della lunghissima guerra fra i partigiani vietnamiti e l’esercito americano.

Nella canzone il cantautore torinese Toni Asquino si sofferma su quello che rimane dopo gli orrori e la quasi totale distruzione della nazione vietnamita, che coinvolse anche le nazioni di Laos e Cambogia. Si presume che alla fine del conflitto si contarono dai 4 ai 5 milioni di morti vietnamiti e 200.000 americani. Rimasero distrutte intere città e numerosi villaggi furono interamente rasi al suolo. Durante tutto il conflitto, negli Stati Uniti ci furono numerosissime contestazioni con incidenti e arresti fra i quali anche famosi artisti, sportivi, personaggi noti e gente comune.

La canzone, nota tra i pacifisti dell’epoca, venne trasmessa per un po’ anche su scala nazionale.
C’erano gli abitanti del Vietnam
c’erano gli abitanti dell’Laos
c’erano le strade, le case
c’erano le scuole e poi,
vennero dei soldati, in tanti,
bianchi neri ed anche gialli,
uomini con le armi nel cuore,
burattini senza arte né storie.

Neanche il tempo di capire,
che intorno c’eran già morti e rovine,
non c’era più tempo per pregare,
ma fuggire ovunque e andare.

A uccidere fra le sterpaglie
più che i fucili e le mitraglie
c’era l’intero arsenale
delle truppe americane.

Giorno e notte senza meta,
giorno e notte senza tregua,
mine ovunque seminate,
bombe al Napalm vomitate
sulla gente inerme in fuga
piove fuoco e tutto brucia
per ogni cosa che si muove
non c’è scampo, tutto muore.

Delle case che ne fu? un deserto!
delle scuole e delle strade? un deserto!
E’ deserto ogni cosa, ogni luogo,
per cent’anni e forse più,
non vedremo più nulla crescere,
solo orrori e nulla più.
Solo orrori e nulla più,
solo orrori e nulla più

inviata da Dq82 - 6/4/2023 - 19:42




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