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Al centro de la injusticia (II versión)

Isabel Parra
Lingua: Spagnolo


Isabel Parra

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Al centro de la injusticia
(Violeta Parra)


[1970]
Testo e musica di Isabel Parra
basato sulla prima versione con testo di Violeta Parra
Letra y música de Isabel Parra
basado en la primera versión con letra de Violeta Parra


alamedas


Nel 1970, in piena campagna elettorale presidenziale, l'intera Nueva canción chilena, con tutti i suoi artisti, sostenne la candidatura di Salvador Allende. Sospinto da tutto un popolo dopo numerose candidature fallite (con la sua ironia, Allende era solito dire che sulla sua tomba sarebbe stato scritto: "Qui giace Salvador Allende, futuro presidente del Cile"...), l'esponente di Unidad Popular trionfò dando inizio ai tre anni interrotti con la notte del golpe militare dell'11 settembre 1973. Isabel Parra, durante la campagna, pensò di rielaborare una canzone composta due anni prima su testo della madre: era Al centro de la injusticia. Adattata alle circostanze, ne nacque questa "seconda versione" che è una riscrittura autonoma.
Chile limita al norte con el Perú,
con el mercado negro limita al sur.
Sonríe en el oriente la cordillera
mirando como el pueblo da la pelea.

Claro que algunos comen carne robada
cuando a las poblaciones no llega nada.
Allí está el poderoso siempre glotón
llenándose la panza y sin corazón.

El minero produce buenos dineros,
pero ahora es de Chile, de nuestro suelo.
Mientras gastan millones los ricachones
para engañar al pueblo en las elecciones.

Linda se ve la patria, señor turista,
porque ahora este pueblo tiene la brisa
que le trae en su vuelo la libertad
pa’ elegir el destino de la verdad.

inviata da Marcia Rosati - 25/10/2007 - 16:44



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
8 luglio 2013

Per questa "seconda versione" si è tentata una traduzione ritmica in rima.
AL CENTRO DELL'INGIUSTIZIA
(SECONDA VERSIONE)

aalgossIl Cile confina a nord con il Perù,
con il mercato nero confina a sud.
Sorride ad oriente la Cordigliera
guardando come il popolo lotta e spera.

Beh, certo, qualcuno mangia carne rubata
ma nelle bidonvilles non è mai arrivata.
Eccovi qua il potente sempre ghiottione
che è senza cuore ma si empie il panzone.

Produce il minatore denaro a stuolo,
però ora è del Cile, del nostro suolo,
mentre spendon miliardi i ricconi
per ingannar la gente alle elezioni.

E' proprio un bel paese, signor turista
perché il popolo ora ha il vento in pista
che gli porta volando la libertà
per scegliere il destino della verità.

8/7/2013 - 04:00




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