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(1975)
Parole e musica di Brian May
dall'album dei Queen A Night at the Opera

Queen: ’39


La canzone parla di un gruppo di astronauti che, imbarcati in una navicella per un viaggio ad una velocità prossima a quella della luce, ritornano sulla terra, e scoprono che mentre per loro è trascorso un solo anno, per i terrestri sono passati cento anni a causa dell'effetto della dilatazione temporale previsto dalla teoria della relatività di Einstein. Tutte le persone che conoscevano sono ormai morte.

La canzone è stata scritta e cantata da Brian May con una melodia e un arrangiamento da classica folk song ed è una delle poche canzoni dei Queen in cui la voce di Freddie Mercury non è protagonista ma si limita ai cori nel ritornello.

Per il chitarrista dei Queen le stelle non sono solamente una passione. Si è infatti laureato in fisica con lode, e ha conseguito nel 2007 il dottorato in astrofisica che aveva abbandonato per intraprendere la carriera musicale.
In the year of thirty-nine
Assembled here the volunteers
In the days when lands were few
Here the ship sailed out into the blue and sunny morn
The sweetest sight ever seen
And the night followed day
And the story tellers say
That the score brave souls inside
For many a lonely day
Sailed across the milky seas
Ne’er looked back never feared never cried

Don’t you hear my call
Though you’re many years away
Don’t you hear me calling you
Write your letters in the sand
For the day I’ll take your hand
In the land that our grand-children knew

In the year of thirty-nine
Came a ship in from the blue
The volunteers came home that day
And they bring good news
Of a world so newly born
Though their hearts so heavily weigh
For the Earth is old and grey
to a new home we’ll away
But my love this cannot be
Oh so many years have gone
Though I’m older but a year
Your mother’s eyes from your eyes cry to me

Don’t you hear my call
Though you’re many years away
Don’t you hear me calling you
Write your letters in the sand
For the day I’ll take your hand
In the land that our grand-children knew

Don’t you hear my call
Though you’re many years away
Don’t you hear me calling you
All your letters in the sand
Cannot heal me like your hand
For my life’s still ahead, pity me

inviata da Lorenzo - 15/2/2023 - 22:44



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
in parte ripresa dalla traduzione di Alessandro Massara dai Queen - tutti i testi - Arcana editrice - 1992
’39

Nell'anno trentanove
Radunati qui i volontari
Nei giorni in cui le terre erano poche
La nave salpò nel mattino blu e soleggiato
Lo spettacolo più dolce di sempre
E la notte seguì il giorno
E i cantastorie dicono
Che le numerose anime coraggiose là dentro
Per molti giorni solitari
Navigarono attraverso i mari lattei
Mai si guardarono indietro, mai ebbero paura, mai piansero

Non senti la mia chiamata
Anche se sei molti anni lontana
Non senti che ti chiamo?
Scrivi le tue lettere nella sabbia
Per il giorno in cui ti prenderò per mano
Nella terra che i nostri nipoti conoscevano

Nell'anno trentanove
Arrivò un'astronave dall'azzurro
I volontari tornarono a casa quel giorno
E portano buone notizie
D'un mondo nato così da poco
Eppure i loro cuori sono così pesanti
La nostra Terra è ora vecchia e grigia
verso una nuova terra ce ne andremo
Ma, amore mio, questo non può essere
Oh così tanti anni sono passati
Anche se per me è passato solo un anno
Gli occhi di tua madre dai tuoi occhi piangono per me

Non senti la mia chiamata
Anche se sei molti anni lontana
Non senti che ti chiamo?
Scrivi le tue lettere nella sabbia
Per il giorno in cui ti prenderò per mano
Nella terra che i nostri nipoti conoscevano

Non senti la mia chiamata
Anche se sei molti anni lontana
Non senti che ti chiamo?
Tutte le tue lettere nella sabbia
Non possono guarirmi come la tua mano
Poiché ho una vita ancora da vivere, abbi pietà di me.

15/2/2023 - 23:21




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