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Watcher of the Skies

Genesis
Lingua: Inglese


Genesis

Lista delle versioni e commenti


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Supper's Ready
(Genesis)
Armstrong sulla luna
(Tj DJ)
Illegal Alien
(Genesis)


[1972]
Compositori / Composers / Compositeurs / Säveltäjät
Peter Gabriel
Tony Banks
Steve Hackett
Mike Rutherford
Phil Collins
Album / Albumi: Foxtrot

napolinight


Nell'aprile del 1972, i Genesis calano in Italia per la prima volta con il loro Nursery Cryme Tour. Non è un caso: probabilmente i Genesis vengono apprezzati prima in Italia che nel loro paese di origine o in altri paesi anglofoni. Il tour ha inizio il 6 aprile a Adria, in provincia di Rovigo; vi assistono, secondo le testimonianze, un centinaio di persone. I Genesis alloggiano all' “Hotel Stella” di Adria.

Forse il nome di questo piccolo albergo della cittadina veneta è una sorta di presagio. L'11 aprile sono a Pesaro, il giorno dopo a Reggio Emilia, poi via via a Cuorgnè (TO), a Pavia, a Lugo (RA), a Travagliato (BS), a Siena e a Roma. Il tour si conclude il 19 aprile a Napoli; in alcune date hanno ottenuto cinquemila, addirittura diecimila spettatori. A Napoli, i Genesis alloggiano in un albergo da cui si vede tutta la città; stanno già raccogliendo le idee per il loro successivo album, quello che sarà Foxtrot; ed è in quella stanza al secondo piano di un albergo panoramico che nasce l'idea di Watcher of the Skies.

Tony Banks e Mike Rutherford aprono la finestra, e rimangono stupefatti nel contemplare la città a notte fonda, immersa nel buio, dove non sembra esserci anima viva. Come se il genere umano sia scomparso, si sia estinto. E se, in quel momento, arrivassero due extraterrestri in visita sulla Terra? Extraterrestri, tra l'altro, dotati di un certo gusto: di solito vengono fatti sbarcare in desolate lande americane, nel Nevada o nel deserto dell'Arizona, oppure in orripilanti ed insignificanti cittadine del Midwest. Questi, invece, arrivano a Napoli. Altra roba!

Nella loro testa (forse aiutata da un paio di litri di Falerno o di Lacrima Christi, dato che essi stessi avevano dichiarato di apprezzare particolarmente il vino italiano e di essersi quotidianamente imbriacati come tegoli), Banks e Rutherford si immaginano che i due extraterrestri, una volta inquadrato quel posto per loro assai alieno (bisogna rendersi conto che, per due viaggiatori nello spazio, gli alieni siamo noialtri), pensino che le creature che abitavano quel luogo siano state distrutte. Si saranno distrutte a vicenda? Molto probabile, i due extraterrestri sanno come vanno le cose nell'Universo: “La vita ha di nuovo distrutto la vita”, dice il testo della canzone.

La fine del mondo? Chissà. Siamo negli anni in cui il terrore per la guerra atomica è al massimo grado, e la musica gli dà una voce continua ai quattro angoli del globo (si dice così, ma quali angoli ha una sfera?). Il famoso “orologio” indicava allora che, in proporzione ad una giornata di 24 ore, alla catastrofe nucleare mancava ancora mezz'ora; ora mancano pochi secondi e non ne parla più nessuna canzone, nemmeno di Sanremo. E' indubbio che i Genesis, seppure ben imbenzinati nel loro tour italiano, ci pensavano eccome, trasponendo il tutto nella scrittura messianica di Peter Gabriel e nelle loro architetture musicali barocche. Ne sarebbe venuto fuori, appunto, un album come Foxtrot, che è un album di musica classica del XX secolo; e quella che sarebbe divenuta Watcher of the Skies è anche il perfetto corollario di Supper's Ready (il che fa di Foxtrot anche un concept album).

Nel testo della canzone, come già accennato, gli extraterrestri dicono “di nuovo...”; hanno, quindi, già assistito a quella scena. La solita vecchia storia nell'Universo che, come è noto, è sempre stato un gran giramento di palle fino dal Big Bang. La solita vecchia storia, la stessa fotografia istantanea da vita a vita, da palla a palla, da distruzione a distruzione. E loro osservano, disillusi e sconsolati di fronte a una Napoli spettrale, buia e deserta. E il loro viaggio continuerà per l'eternità, un viaggio fatto di osservazioni desolate e desolanti. E' il loro destino, perché forse sono rimasti gli ultimi esseri viventi. Completamente soli.

Ciononostante, forse in un estremo anelito di speranza (sono terribilmente umani, gli extraterrestri fabbricati dai terrestri -che del resto umanizzano anche i robot e riescono ad umanizzare persino quegli altri alieni che si sono costruiti in tutta la loro storia, chiamati generalmente “Dio”, “Allah”, “Giove”, “Wotan”, “Vishnu” eccetera eccetera, ed ai quali sono stati sovente attribuiti libri assolutamente insuperabili quanto a costruzioni e trame fantascientifiche, altro che Philip Dick!), i due alieni pensano -o vogliono pensare- che la condizione della “Terra” -e di Napoli- sia temporanea. Come una lucertola a cui manca la coda prima o poi se la vedrà ricrescere, forse gli abitatori di quella palla torneranno a vivere. Si evince da questo che i Genesis vedevano gli extraterrestri come dei classicissimi lucertoloni. Non bisogna giudicare una razza dai suoi resti vuoti, facendo gli archeologi a buon mercato. E, in fondo, non bisogna giudicare neppure Dio, con tutti i suoi eteronimi: lo potresti giudicare dalle sue creature, quando sono morte?

Qua e là, è evidente, ci ho un po' scherzato sopra. Sono, a volte, un ragazzo un po' burlone. Ma sempre tenendo conto, pur con la sua genesi(s) particolare e partenopea, che Watcher of the Skies è una canzone tremendamente seria e profonda, come lo Spazio. Erano un po' briachi, Banks e Rutherford? In vino veritas, specialmente quando dà la stura alle paure, alle tenebre, alle speranze e alle disillusioni più antiche dell'essere umano. Paure, tenebre, speranze e disillusioni dove lo Spazio c'entra sempre, in quanto espressione perfetta del Nero e della Solitudine in cui esistiamo girando e rigirando attorno a una insignificante stellina di serie Z che, un giorno, comunque si spegnerà. [RV]
Watcher of the skies, watcher of all
His is a world alone, no world is his own.
He whom life can no longer surprise,
Raising his eyes beholds a planet unknown.

Creatures shaped this planet's soil,
Now their reign has come to an end.
Has life again destroyed life,
Do they play elsewhere, do they know
More than their childhood games?
Maybe the lizard's shed its tail,
This is the end of man's long union with Earth.

Judge not this race by empty remains,
Do you judge God by his creatures when they are dead?
For now, the lizard's shed its tail,
This is the end of man's long union with Earth.

From life alone to life as one
Think not now your journey's done,
For though your ship be sturdy,
No mercy has the sea,
Will you survive on the ocean of being?
Come, ancient children, hear what I say,
This is my parting counsel for you on your way.

Sadly now your thoughts turn to the stars
Where we have gone you know you never can go.
Watcher of the skies, watcher of all,
This is your fate alone, this fate is your own.

inviata da Riccardo Venturi - 15/2/2023 - 21:12




Lingua: Italiano

Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Riccardo Venturi, 15-2-2023 22:56

pesaro
Osservatore dei cieli

Osservatore dei cieli, osservatore d'ogni cosa,
Il suo è un mondo solitario, nessun mondo è suo.
Lui, che non può esser più sorpreso dalla vita,
Alza lo sguardo e contempla un pianeta ignoto.

Creature han dato forma al suolo del pianeta,
Il loro regno, adesso, è terminato.
La vita, ancora, ha distrutto la vita?
Giocano altrove? Sanno di più
Dei loro giochi di quand'erano bambini?
La lucertola ha forse perso la coda,
Ecco, è finita la lunga unione dell'uomo con la Terra.

Non giudicare questa razza dai suoi resti vuoti,
Giudichi Dio dalle sue creature, quando son morte?
La lucertola ha per ora perso la coda,
Ecco, è finita la lunga unione dell'uomo con la Terra.

Dalla sola vita alla vita come una cosa sola,
Non pensare, ora, che il tuo viaggio sia compiuto.
Perché, anche se la tua nave regge bene,
Il mare non ha nessuna pietà.
Sopravviverai all'oceano dell'esistenza?
Venite, antichi figli, e ascoltate ciò che dico,
Questo è il consiglio che vi do al congedo
Prima che andiate per la vostra strada.

Purtroppo, ora, i tuoi pensieri si volgono alle stelle,
Là dove andammo noi, tu sai che mai potrai andare.
Osservatore dei cieli, osservatore d'ogni cosa,
Questo è il tuo fato. Solo. Questo il tuo fato.

15/2/2023 - 22:57




Lingua: Galiziano

Traduzione galiziana / Galician translation / Traduction galicienne / Galiciankielinen käännös:
Gabiere (L. Trans.)
Observador dos ceos

Observador dos ceos, observador de todo
Seu é un mundo, mais ningún mundo é o seu
Aquel cuxa vida xa non pode sorprender
Alzando os ollos contempla un planeta descoñecido

As criaturas moldean o solo deste planeta
Agora o seu reino xa rematou
Ten vida outra vez, vida destruída
Xogan en algures? Coñecen
Máis xogos ca os da súa infancia?
Talvez a lagarta perdeu o rabo
Este é o remate da longa unión do home coa Terra

Non xulges esta carreira polos restos baleiros
Seica xulgas a Deus polas súas criaturas cando están mortas?
Por agora a lagarta perdeu o rabo
Este é o remate da longa unión do home coa Terra

Da vida só á vida en grupo
Non penses agora que acabou a túa viaxe
Porque aínda que o teu barco sexa resistente
O mar non ten piedade
Vas sobrevivir no océano do ser?
Vinde, nenos vellos, escoitar o que digo
Este é o meu consello de despedida para ti no teu camiño

Tristemente agora os teus pensamentos diríxense ás estrelas
Onde fomos, onde sabes que nunca has poder ir
Observador dos ceos, observador de todo
Este é o teu destino só, este é o teu propio destino

inviata da Riccardo Venturi - 16/2/2023 - 10:32




Lingua: Francese

Version française — VEILLEUR DES CIEUX — Marco Valdo M.I. — 2023
Chanson — Watcher of the Skies — Genesis — 1972
Auteurs - Interprètes : Peter Gabriel — Tony Banks — Steve Hackett — Mike Rutherford — Phil Collins
Album : Foxtrot

NOCTURNE SUR LA BAIE DE NAPLES     <br />
Carlo Ciappa - s.d.
NOCTURNE SUR LA BAIE DE NAPLES
Carlo Ciappa - s.d.


En avril 1972, Genesis débarque pour la première fois en Italie avec son Nursery Cryme Tour. Ce n’est pas un hasard : Genesis est probablement apprécié plus tôt en Italie que dans son pays d’origine ou dans d’autres pays anglophones. La tournée commence le 6 avril à Adria, dans la province de Rovigo ; y assistent, selon les témoignages, une centaine de personnes. Genesis séjourne à l’hôtel Stella (ÉTOILE) à Adria.

Le nom de ce petit hôtel de la ville de Vénétie est peut-être une sorte de présage. Le 11 avril, ils sont à Pesaro, le lendemain à Reggio Emilia, puis à Cuorgnè (TO), Pavie, Lugo (RA), Travagliato (BS), Sienne et Rome. La tournée se termine le 19 avril à Naples ; à certaines dates, ils ont eu cinq mille, voire dix mille spectateurs. À Naples, Genesis a séjourné dans un hôtel d’où on voit toute la ville ; ils étaient déjà en train de rassembler des idées pour leur prochain album, ce qui serait Foxtrot ; et c’est dans cette chambre au deuxième étage d’un hôtel panoramique qu’est née l’idée de Watcher of the Skies — VEILLEUR DES CIEUX.

Tony Banks et Mike Rutherford ouvrent la fenêtre, et contemplent avec stupéfaction la ville tard dans la nuit, plongée dans l’obscurité, où il ne semble y avoir aucune âme qui vive. Comme si le genre humain avait disparu, s’était éteint. Et si, à ce moment-là, deux extraterrestres arrivaient visiter la Terre ? Des extraterrestres, d’ailleurs, dotés d’un certain goût : habituellement on les fait débarquer dans des landes américaines désolées, dans le désert du Nevada ou de l’Arizona, ou dans d’horribles et insignifiantes villes du Midwest. Ceux-ci, au contraire, arrivent à Naples. Autre chose !

Dans leur tête (peut-être aidés par quelques litres de Falerno ou de Lacrima Christi, puisqu’ils avaient eux-mêmes déclaré apprécier particulièrement le vin italien et qu’ils se soûlaient quotidiennement comme des tuiles), Banks et Rutherford imaginent que les deux extraterrestres, une fois qu’ils ont encadré ce lieu, qui pour eux est tout à fait étranger (il faut savoir que, pour deux voyageurs de l’espace, les aliènes, c’est nous), pensent que les créatures qui habitaient ce lieu ont été détruites. Se seront-elles détruites entre elles ? Possible, les deux extraterrestres savent comment les choses se passent dans l’Univers : « La vie a encore détruit la vie », disent les paroles de la chanson.

La fin du monde ? Qui sait. Nous sommes dans les années où la terreur de la guerre atomique est à son comble, et la musique lui donne une voix continue aux quatre coins du globe (on dit ça, mais quels coins a une sphère ?). À l’époque, la fameuse “horloge” indiquait que, comptée sur une journée de 24 heures, la catastrophe nucléaire était encore à une demi-heure ; aujourd’hui, elle n’est plus qu’à quelques secondes de distance, et pas une seule chanson en parle, pas même Sanremo. Il ne fait aucun doute que Genesis, pourtant bien avancé dans sa tournée italienne, y pensait, transposant tout cela dans l’écriture messianique de Peter Gabriel et son architecture musicale baroque. En sortirait un album comme Foxtrot, qui est un album de musique classique du XXᵉ siècle ; et ce qui deviendra Watcher of the Skies est aussi le parfait corollaire de Supper's Ready (ce qui fait aussi de Foxtrot un album concept).

Dans le texte de la chanson, comme déjà indiqué, les extraterrestres disent « de nouveau…" ; ils ont donc déjà assisté à cette scène. La même vieille histoire dans l’Univers, qui, comme on le sait, a toujours été un grand foutoir depuis le Big Bang. La même vieille histoire, le même instantané de vie à vie, de boule à boule, de destruction à destruction. Et eux regardent, désabusés et inconsolables, devant une Naples fantomatique, sombre et déserte. Et leur voyage continuera pour l’éternité, un voyage fait d’observations désolées et désolantes. C’est leur destin, car ils sont peut-être les derniers êtres vivants. Complètement seuls.

Néanmoins, peut-être dans un désir extrême d’espoir (les extraterrestres fabriqués par des terrestres sont terriblement humains — ils humanisent même les robots et parviennent à humaniser même ces autres aliènes qu’ils ont construits au cours de leur histoire, généralement appelés “Dieu”, “Allah”, “Jupiter”, “Wotan”, “Vishnu”, etc., etc. et auxquels on a souvent attribué des livres absolument insurpassables en termes de constructions et d’intrigues de science-fiction, à part Philip Dick !), les deux aliènes pensent — ou veulent penser — que la condition de la “Terre” — et de Naples — est temporaire. Comme un lézard à qui il manque la queue la verra tôt ou tard repousser, peut-être les habitants de cette boule reviendront-ils à la vie. On peut en déduire que Genesis voyait les extraterrestres comme des gros lézards classiques. On ne devrait pas juger une race par ses restes vides, faisant les archéologues à bon marché. Et, au fond, qu’il ne faut juger même pas Dieu, avec tous ses hétéronymes : pourriez-vous le juger par ses créatures, quand elles sont mortes ?

Ici et là, c’est évident, j’ai un peu plaisanté ci-dessus. Je suis, parfois, un gars un peu blagueur. Mais en gardant toujours à l’esprit, même avec sa genèse particulière et napolitaine, que Watcher of the Skies — Veilleur des Cieux est une chanson extrêmement sérieuse et profonde, comme l’Espace. N’étaient-ils pas un peu saouls, Banks et Rutherford ? In vino veritas, surtout quand elle donne libre cours aux plus anciennes peurs, ténèbres, espoirs et désillusions de l’être humain. Peurs, ténèbres, espoirs et désillusions où l’Espace se retrouve toujours, comme une expression parfaite du Noir et de la Solitude dans lesquelles nous existons, tournant et retournant autour d’une insignifiante petite étoile Z qui, un jour, s’éteindra de toute façon. [RV]
VEILLEUR DES CIEUX

Veilleur des cieux, veilleur de l’infini.
Son monde est seul, aucun monde n’est à lui.
Lui que la vie ne surprend plus,
Des yeux contemple un globe inconnu.

Des créatures façonnèrent cette planète,
À présent, leur règne est obsolète.
Où sont-elles parties ?
Connaissent-elles encore leurs jeux ?
La vie a-t-elle encore détruit la vie,
Le lézard distrait aurait perdu sa queue ?
Loin de la Terre, l’homme se fait vieux.

Ne jugez pas cette race sur ses reliques,
Jugez-vous Dieu sur ses défuntes pratiques ?
Le lézard distrait a perdu sa queue ;
Loin de la Terre, l’homme se fait vieux.

De la vie seul à la vie unique,
Ne pensez pas votre voyage terminé,
Car même si votre navire est rustique,
La mer n’a pas de pitié.
Survivrez-vous sur l’océan de l’étant ?
Venez, écoutez, anciens enfants,
C’est mon conseil en guise d’adieu
Pour vous guider sur la route des cieux.

Malheureusement, vers les étoiles vont vos pensées.
Où nous avons été vous est interdit,
Veilleur des cieux, veilleur de l’infini,
C’est votre destin, solitaire, c’est votre destinée.

inviata da Marco Valdo M.I. - 21/2/2023 - 18:24




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