Come sono brutti quei paesi
dove si parla l'inglese
e non sono l'Inghilterra
Come sono brutti quei paesi
dove si parla lo spagnolo
e non si tratta della Spagna
Davvero brutti, brutti davvero
come il cielo dove non c'eri
quando le lingue sono emigrate
tradotte in catene
emancipate
Come sono brutti quei paesi
dove si parla il portoghese
e non sono il Portogallo
Come sono brutti quei paesi
dove la lingua è il francese
e non sono la Francia
Davvero brutti, brutti davvero
come il cielo dove non c'eri
quando le lingue sono emigrate
tradotte in catene
emancipate
E adesso che il verbo
ancora tace
com'è brutto il paradiso
senza una voce
dove si parla l'inglese
e non sono l'Inghilterra
Come sono brutti quei paesi
dove si parla lo spagnolo
e non si tratta della Spagna
Davvero brutti, brutti davvero
come il cielo dove non c'eri
quando le lingue sono emigrate
tradotte in catene
emancipate
Come sono brutti quei paesi
dove si parla il portoghese
e non sono il Portogallo
Come sono brutti quei paesi
dove la lingua è il francese
e non sono la Francia
Davvero brutti, brutti davvero
come il cielo dove non c'eri
quando le lingue sono emigrate
tradotte in catene
emancipate
E adesso che il verbo
ancora tace
com'è brutto il paradiso
senza una voce
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Testo di Riccardo Mannerini adattato da Marco Ongaro
Musica di Vittorio De Scalzi
Album: Gli Occhi del Mondo
Andrea Maddalone: chitarre elettriche
Massimo Trigona: basso fretless
Edmondo Romano: thin and low whistle, cornamusa musette
Enzo Zirilli: batteria e percussioni (djembè shakers
Martino Coppo: mandolino basso
White Light Orchestra
Stefano Cabera: 1° violoncello
Roberto Izzo: 1° violino
Raffaele Rebaudengo: 1° viola
Un testo lucidissimo sul colonialismo e l'emigrazione, senza retorica, e con la visione delle cose che solo i grandi poeti sanno avere.
Recensione: Vittorio De Scalzi - Gli Occhi del Mondo - storiadellamusica.it