La curva di un'idea l'aprirsi della bocca
Questa città che mangia di corsa chi la tocca
Siamo arrivati tutti quanti dai confini
Fra le braccia incompiute di pietà Rondanini
Ci aspetta spalancata di ruggine e di vetro
Questa città che mangia senza ridarci indietro
Stazione Centrale, la bocca spalancata
Ci mostra la sua faccia di civiltà malata
Ci butta dall'interno la chiave e l'Anticristo
Di un cinema moderno, chi s'è visto s'è visto
Stazione Garibaldi, Stazione di Lambrate
La trappola s'allarga ritardi ed inferriate
E sono cento anni che ci giriamo attorno
Senza trovare ancora la strada del ritorno
Stazione Porta Genova, quartiere Ticinese
Ponte di ferro marcio sul naviglio Pavese
E gli altri corsi d'acqua nessuno li ha più visti
Nascosti dalla gente, dai tacchi dei turisti
Ma noi che questo posto, si sa, non ci appartiene
nascosti come l'acqua si scorre nelle vene
Milano ci è nemica come la nostra vita
Carica di speranza nell'aria intirizzita
Guardiamoci in cagnesco sulla banchina invasa
Del tram che ormai non passa, che non ci porta a casa
Stazione di Cadorna trafitta dal suo ago
Ritornano quei grigi colori dello spago
La fuga che ci lega quel tanto all’ illusione
Di vivere da liberi, di starci zitti e buoni
Sotto la volta curva del centro commerciale
In cui hanno trasformato la Stazione Centrale.
Questa città che mangia di corsa chi la tocca
Siamo arrivati tutti quanti dai confini
Fra le braccia incompiute di pietà Rondanini
Ci aspetta spalancata di ruggine e di vetro
Questa città che mangia senza ridarci indietro
Stazione Centrale, la bocca spalancata
Ci mostra la sua faccia di civiltà malata
Ci butta dall'interno la chiave e l'Anticristo
Di un cinema moderno, chi s'è visto s'è visto
Stazione Garibaldi, Stazione di Lambrate
La trappola s'allarga ritardi ed inferriate
E sono cento anni che ci giriamo attorno
Senza trovare ancora la strada del ritorno
Stazione Porta Genova, quartiere Ticinese
Ponte di ferro marcio sul naviglio Pavese
E gli altri corsi d'acqua nessuno li ha più visti
Nascosti dalla gente, dai tacchi dei turisti
Ma noi che questo posto, si sa, non ci appartiene
nascosti come l'acqua si scorre nelle vene
Milano ci è nemica come la nostra vita
Carica di speranza nell'aria intirizzita
Guardiamoci in cagnesco sulla banchina invasa
Del tram che ormai non passa, che non ci porta a casa
Stazione di Cadorna trafitta dal suo ago
Ritornano quei grigi colori dello spago
La fuga che ci lega quel tanto all’ illusione
Di vivere da liberi, di starci zitti e buoni
Sotto la volta curva del centro commerciale
In cui hanno trasformato la Stazione Centrale.
inviata da Riccardo Gullotta - 24/6/2022 - 07:16
×
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel
Alessio Lega
Album : Marenero