Nel quadro antico non vedo le tue mani piagate,
né il sudore della fronte, le ginocchia spezzate,
nel quadro antico non scopro né sofferenza o fatica,
la paura non vedo e neppure l’angoscia che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io vedo volti umani, ma solo gloria, gloria dei capitani.
Nella stampa antica non leggo delle tue membra straziate,
delle vesciche ai piedi, le tue mani mozzate,
nella stampa antica non scopro quanto ti costò la fatica,
la paura non vedo e neppure la morte che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io vedo la vita che è in te, ma solo gloria, gloria di principi e re.
Nel volto antico io vedo il tuo pianto di donna,
leggo la ruga profonda, scopro il tuo volto bruciato,
il volto nuovo io scorgo, la sofferenza che è antica
e nella storia io vedo l’esclusione che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io leggo la tua vita, ma nella tua vita, scopro la storia
e vedo volti umani e la sconcia memoria dei principi e dei capitani.
né il sudore della fronte, le ginocchia spezzate,
nel quadro antico non scopro né sofferenza o fatica,
la paura non vedo e neppure l’angoscia che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io vedo volti umani, ma solo gloria, gloria dei capitani.
Nella stampa antica non leggo delle tue membra straziate,
delle vesciche ai piedi, le tue mani mozzate,
nella stampa antica non scopro quanto ti costò la fatica,
la paura non vedo e neppure la morte che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io vedo la vita che è in te, ma solo gloria, gloria di principi e re.
Nel volto antico io vedo il tuo pianto di donna,
leggo la ruga profonda, scopro il tuo volto bruciato,
il volto nuovo io scorgo, la sofferenza che è antica
e nella storia io vedo l’esclusione che ti fu nemica.
Non nel quadro, non nella stampa, non nella storia,
io leggo la tua vita, ma nella tua vita, scopro la storia
e vedo volti umani e la sconcia memoria dei principi e dei capitani.
inviata da i.FermentiVivi
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Dietro le sbarre
"Il quadro antico" è una intelligente lettura della storia dell’arte "Altra", quella dove non vengono raffigurati i ricchi e i vincitori di turno, ma tutta quella povera gente e tutti quegli sfruttati che hanno permesso in modo determinante e spesso a prezzo della vita, glorie e vittorie dei potenti e che non sono mai stati raffigurati sulle tele e negli affreschi della storia ufficiale, se non come massa confusa con lo sfondo.
Anche la donna, con la sua secolare storia di dolore nascosto e insieme di dignità negata, è stata esclusa costantemente dal "quadro antico", come se le sue anonime e tremende sofferenze non meritassero minimamente di essere in qualche modo ricordate insieme a lei.