Lingua   

Ninìn

Filippo Andreani
Lingua: Italiano


Filippo Andreani

Ti può interessare anche...

Il testamento di Neri
(Atarassia Gröp)
Buonanotte luce
(Filippo Andreani)
Per voce di Aldo
(Filippo Andreani)


2017
Il secondo tempo
Secondo tempo
Feat. Militant A


Mi è venuta in mente questa canzone a riguardo di Alfredino Rampi la cui tomba è stata profanata con 11 svastiche. E poi c'è anche una citazione della strage di Bologna...
La canzone è un colloquio di Filippo Andreani con se stesso bambino... o con il bambino che è ancora in lui
Avevi calci al volo da scontare
partendo da ventuno e non lo sai
se fosse più la voglia di vincere
o di non segnare perché non finisse mai,
e c'era lì Alfredino ad ogni passo,
a dirti "stai attento! guarda in giù!
ché i buchi son profondi
e i grandi neanche sempre sanno come farti tornar su".

Sky era il cielo e per telefono c'era un gettone,
alle otto della sera guardavamo Blob alla televisione.
Il PCI seguiva Mosca goffo ma caparbio,
gli operai cancelli e loro casa a Capalbio.
C'è chi diceva "la storia ormai è finita"
ma per noi era appena cominciata.
E adesso scansati
che il babbo spacca tutto
e non curarti delle schegge
e nemmeno della legge.


e gli anni sono sempre più pesanti,
stringo i denti e allento la cintura nei passanti
ninìn, ninìn,

I ricordi sono amici e mi conforta ripensare a loro.
Osservo i miei nemici e ho una gran voglia di rimettermi al lavoro.
Subito, adesso. Qualcosa l'ho rimosso.
Se c'ho un occhio nero, con l'altro vedo rosso.

e dalla radio un tale ti chiedeva
"che giorno è a Berlino?"
e non capivi e pensavi
"il tempo è una somma di interrogativi
e risposte quasi mai".
e c'era ad ogni inizio di stagione
troppo spazio nelle scarpe nuove
e l'eco già lontano di una bomba alla stazione
e tre gol in maglia blu.

Ci vuole il tono della voce e un testo,
la raffinatezza di un linguaggio per darci coraggio.
Non è da tutti, portavo i graffi sui ginocchi,
ora guardami negli occhi.
Guarda l'effetto che fa questa somma di giorni costruisce l'età.
Invecchio senza culla, mai una carezza,
ma invecchio senza perdere la tenerezza.


e gli anni son nemici e sono in tanti, stringo i denti e sfilo la cintura dai passanti
ninìn, ninìn, ninìn...

guarda che la indosso ancora quella faccia
che ti nascondeva e ho lasciato li dov'era
allora la foto di tuo padre che rideva.
che rideva con te.

inviata da dq82 - 3/6/2022 - 23:32




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org