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צװישן די בערג די גרינע

Mariam Nirenberg / מרים נירענבערג
Lingua: Yiddish


Mariam Nirenberg / מרים  נירענבערג

Lista delle versioni e commenti


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Tsvishn di berg, di grine
[XX sec]

ליריקס און מוזיק / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Mariam Nirenberg

פּערפאָרמער / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
Olga Avigail Mieleszczuk

אלבאם / Album: Jewish Folksongs from the Shtetl



La canzone narra di una giovane madre spinta ad annegare la propria creatura nata fuori dal matrimonio. La violenza del gesto si contrappone alla natura circostante benigna nelle sue apparenze, già dal titolo Tra le montagne verdi.
Non avendo trovato una traduzione del testo yiddish non si può aggiungere altro. La canzone e il tema , anzi i temi, ci sembrano molto interessanti. Perciò, se Riccardo Venturi potesse intervenire a colmare la lacuna gliene saremmo grati in tanti. [Riccardo Gullotta]

Nota testuale. Il testo in caratteri ebraici che segue è un testo ricostruito; vale a dire, è arbitrario e lo rimarrà fin quando non si troverà un testo realmente esistente, se c'è. La ricostruzione è avvenuta in base agli oramai famosi “criteri YIVO”, che sono a loro volta un'ortografia standardizzata, e arbitraria (e non accettata da tutti i rimanenti parlanti dello Yiddish). Lo Yiddish presentava, e presenta tuttora, una differenziazione dialettale, ed è stato scritto in tutte le maniere possibili e immaginabili: con la puntatura masoretica, senza la puntatura, seguendo la pronuncia dialettale, ignorandola, mischiando le due cose, scrivendo le parole ebraiche come in ebraico, scrivendole foneticamente (così fu imposto nell'URSS), e via discorrendo. Di conseguenza, in questa sagra dell'arbitrarietà, ho scelto arbitrariamente di attenermi ai criteri YIVO nel testo ebraico, ma mantenendo la trascrizione (che dev'essere fonetica secondo la pronuncia) data da Riccardo Gullotta. L'effetto -mutatis mutandis- rischia di sembrare un testo in siciliano trascritto nell'ortografia italiana standard, come se “vitti na crozza supra nu cannuni” fosse trascritto “vidi una crozza sopra un cannone”; cosa per la quale i saggi del mio shtetl mi avrebbero bandito a vita dalla comunità (oltre che per riconosciuta blasfemia e miscredenza). Per rimediare un po' a questa disgrazia, sotto la trascrizione originale data da Riccardo Gullotta, metto anche la trascrizione pedissequa del mio testo “yivizzato”. Che Adonai mi perdoni. -RV.
צװישן די בערג, די גרינע, [1]
שטראָמט װאַסער זײער טיף, [2]
און דאָרטן זענען פֿיש מיליאָנען,
און זײ שװימען דאָרט אַרום.

און רער פֿישער שװימט דאָרט אַרום,
מיט זײַנ לאָטקע אױפן ברײטן טײַך,
זײט ער זיצנדיק אַ מײדל אַ שײנע,
שײן געקלײט אין זײער רײַך.

אַ קינד האַלט זי אױף אירע אירע הענט,
צװײ טאָג איז דאֶס אַלט,
אַלײן איז זי אַ מײדל אַ שײנע,
שײן איז דאָס גאָר איר דעם געסטאַלט.

“אױ, פֿישן, פֿישן, הערט נאָר צו:
איך האָב אײַך אַ מתּנה געבראַכט צו פֿרן.
אַלײן איז דאָס אײן גוטער ביסן,
איר זאָלט פֿון דעם, אױ, געניסן!”

“אױ קינד, מײַן קינד, נעם אָן די ברוסט,
דאָס לעצטע מאָל טוסטע זײגן.”
פֿון אַ מוטערס אױגן טרערן פֿליסן -
“איך טו דיר דו, מײַן קינד, אַװעקלײגן.”

“אױ דער פֿאָטער, דער מערדער,
װאָס ער האָט דאָס קינד אױף דער װעלט געבראַכט,
אַלײן זיצט ער אין זײן צימער פֿאַרשלאָסן,
און איך דאַרף טרױץרן, סײַ טאָג, סײַ נאַכט!”

“ער האָט מיר צוגעזאָגט גאָלדענע בערג,
און גאָלדענע שלעסער -
ער האָט היך אָפּגעקױלעט אָן אַ שװערד,
און אׇן אַ מעסער!

ער האׇט מיר געשװױרן בײַ זײַן אײדלקײַט,
און בײַ זײַנע אַדעלע אָבֿות,
בײַ זײַנע עלטערן און װײנגאָרטן,
האָב איך געלײבט אזױ אין טעות!”
[1] Trascrizione originale data da Riccardo Gullotta:

Tsvishn di berg, di grine,
shtromt a vaser zeyer tif,
in dortn zenen fish milyonen,
in zey shvimen dort arim.

In der fisher shvimt dort arim,
mit zayn lotke afn breytn taykh,
zeyt er zitsndik a meydl a sheyne,
sheyn gekleyt in zeyer raykh.

A kind halt zi af ire hent,
tsvey tug iz dus alt,
aleyn iz zi a meydl a sheyne,
sheyn iz dos gor ir dem gestalt.

"Oy, fishn, fishn, hert nor tsi:
Ikh hob aykh a matune gebrakht tsu firn.
Aleyn iz dos eyn giter bisn,
Ir zolt fin dem, oy, genisn!"

"Oy kind, mayn kind, nem on di brust,
dos letste mol tiste zeygn."
Fin a miters oygn trern flisn -
"Ikh ti dir du, mayn kind, avekleygn."

"Oy der futer, der merder,
vos er hot dos kind af der velt gebrakht,
aleyn zitst er in zayn tsimer farshlosn,
in ikh darf troyern, say tug, say nakht!"

"Er hot mir tsigezugt goldene berg,
in goldene shleser -
er hot mikh upgekoylet un a shverd,
in un a meser!"

Er hot mir geshvoyrn ba zayn eydlkayt,
in ba zayne adele uves,
Ba zayne eltern in vayngortn,
hob ikh geleybt azoy in toyes!"


[2] Trascrizione YIVO:

Tsvishn di berg, di grine,
shtromt a vaser zeyer tif,
un dortn zenen fish milyonen,
un zey shvimen dort arum.

Un der fisher shvimt dort arum,
mit zayn lotke oyfn breytn taykh,
zeyt er zitsndik a meydl a sheyne,
sheyn gekleyt in zeyer raykh.

A kind halt zi oyf ire hent,
tsvey tog iz dos alt,
aleyn iz zi a meydl a sheyne,
sheyn iz dos gor ir dem gestalt.

"Oy, fishn, fishn, hert nor tsu:
Ikh hob aykh a matone gebrakht tsu firn.
Aleyn iz dos eyn guter bisn,
Ir zolt fun dem, oy, genisn!"

"Oy kind, mayn kind, nem on di brust,
dos letste mol tuste zeygn."
Fun a muters oygn trern flisn -
"Ikh tu dir du, mayn kind, avekleygn."

"Oy der foter, der merder,
vos er hot dos kind af der velt gebrakht,
aleyn zitst er in zayn tsimer farshlosn,
un ikh darf troyern, say tog, say nakht!"

"Er hot mir tsugezogt goldene berg,
in goldene shleser -
er hot mikh opgekoylet on a shverd,
un on a meser!"

Er hot mir geshvoyrn bay zayn eydlkayt,
un bay zayne adele oves,
Bay zayne eltern in vayngortn,
hob ikh geleybt azoy in toes!"

inviata da Riccardo Gullotta - 4/11/2021 - 18:44



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italienkielinen käännös:
Riccardo Venturi, 4-11-2021 22:36
Tra le verdi montagne

Tra le montagne verdi [1]
Scorre un fiume assai profondo,
E vi nuotan pesci a milioni,
E vi nuotan di qua e di là.

E il pescatore ci gira [2] qua e là
con la sua barca sul largo fiume, [3]
vede che c'è [4] una bella fanciulla
con indosso i suoi bei vestiti.

Tiene un bambino tra le mani,
ha due giorni di età,
la bella fanciulla è sola,
è bellissima di figura.

“Oh, pesci, pesci, ora statemi a sentire:
Vi ho portato un dono troppo piccolo. [5]
Però è un buon bocconcino,
E, ahimè, ve lo gusterete!”

“Ahi, bambino, bambino mio, prendi la poppa
e succhia per l'ultima volta.”
Dagli occhi d'una madre [6] scorrono lacrime -
“Bambino mio, ora io ti ammazzo.” [7]

“Ahimè, il padre [8], quell'assassino
che ha portato al mondo il bambino,
se ne sta da solo, rinchiuso nella sua stanza,
e io devo soffrire giorno e notte!”

“Mi ha promesso montagne d'oro,
e castelli d'oro -
e mi ha ammazzato senza una spada
e senza un pugnale!

Mi ha fatto giuramenti sul suo nobil casato
e sui suoi nobili avi, [9]
sui suoi genitori e sulle sue vigne,
e così io ho vissuto nel peccato!”
[1] In Yiddish: “Tra le montagne, quelle verdi”. Costruzione comunissima in Yiddish (e anche in tedesco).

[2] Shvimn vuol dire sì “nuotare”, ma anche “galleggiare, fluttuare, navigare” (con un natante).

[3] Taykh vuol dire, curiosamente, sia “fiume” che “lago”.

[4] lett. “vede che è seduta”.

[5] Sia nel senso di età, che di dimensioni

[6] Il termine corrente yiddish per “madre” è mame (persino la stessa lingua Yiddish, in Yiddish non si chiamava affatto Yiddish ma Mameloshn “lingua madre”). Muter (il tedesco Mutter) è un termine raro e alquanto solenne (o “ufficiale”, giuridico, burocratico), forse qui scelto, appunto, per la scena madre.

[7] In contrasto con tale solennità, il verbo avekleygn è parecchio terra-terra: significa proprio “fare fuori”.

[8] Si torna ai termini solenni: “padre” è normalmente, in Yiddish, tate. Foter (il tedesco Vater) è raro e “elevato", giuridico. Ma mame e tate sono termini talmente affettivi che qui, probabilmente, sono stati giudicati fuori luogo e sono stati sostituiti da freddi termini da verbale di polizia.

[9] Un altro termine per “padre”, nel senso di “avo, antenato”. E' l'ebraico av (in Yiddish pronunciato ov), al plurale (avot in ebraico, oves in Yiddish; ma si scrivono allo stesso modo). Da considerare il curioso fatto che tale termine, che è ovviamente maschile, al plurale è femminile. Dal che si evince che, in ebraico, i padri sono femmine.

4/11/2021 - 22:37


Posso dire una cosa...? Mi sembra davvero una Child Ballad in Yiddish!

Riccardo Venturi - 4/11/2021 - 22:39


Sulla Nota testuale
L’eventuale perplessità di Adonai, che abbiamo motivo di presumere rimanga comunque grato al filologo, non pregiudicherebbe l’esito della disamina di Riccardo Venturi. A sostegno si cita la seguente storiella che circolava negli ambienti giudaici (forse Yekke).

In una disputa tre rabbini su quattro sostengono che un testo dimostra che l'umanità è intrinsecamente malvagia. Il quarto rabbino sostiene invece che la coscienza umana implica che possiamo determinare tutte le nostre azioni senza disposizioni morali. Dopo ore di discussioni, il quarto rabbino grida: "Adonai, se ho ragione, dammi un segno!" All'improvviso un fulmine si abbatte accanto alla sinagoga, dividendo un albero esattamente a metà senza bruciare una sola foglia o filo d'erba. I primi tre rabbini rimangono inerti finché uno di loro dichiara: "Siamo ancora tre contro due!"

Riccardo Gullotta - 5/11/2021 - 15:25




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