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Dottor Schweitzer

Guido Bolzoni
Lingua: Italiano




1969
Happening

Chi era dunque Guido Bolzoni?

Nativo di Termoli, si trasferisce presto a Lecco, pur studiando e soggiornando spesso a Pavia dove conseguirà dopo diversi anni fuori corso una laurea in medicina, non essendo inizialmente molto interessato a intraprendere la professione di medico. Lo farà solo molto più tardi una volta terminata la sua carriera artistica.
Personaggio magnetico ed estremamente conviviale al punto di trasformare la sua abitazione in ritrovo per artisti e poeti, intraprende nel 1968 una tournée svedese a fianco Dario Fo da dove pare fosse tornato con una pregiata chitarra acustica Gibson Dove, quella che per intenderci, usò anche Elvis Presley.

Raffinato letterato (conosceva profondamente Tolkien, Potocki, Cordwainer Smith e Dick, Borges), politicamente consapevole delle trasformazioni politiche del suo tempo ed eternamente combattuto tra la musica d’autore e le visioni psichedeliche provenienti da oltremanica, nel 1969 non perde l’occasione per trasferire tutta la sua energia su vinile, grazie ad un incontro con il popolare cantautore Bruno Lauzi che nel frattempo aveva fondato una sua etichetta personale: la “Luv”.

Guido Bolzoni: Happening (1969)
Salute a te, dottor Schweitzer, salute a tutti quelli come te
Abbiamo impegnato una croce di carta e il vestito
È macchiato di sputi
Avevamo la fede tra le dita e sulle labbra, mentre ora
Il sangue di mio fratello
C'era luce lungo il cammino qua nel pozzo
Mentre ora abbiamo la polvere negli occhi
Di' tu se sia giusto uccidere nel sole, parla con sincerità
Come ai tuoi negri
E se sia giusto uccidere in nome della giustizia
Se sia vero uccidere in nome della verità
Abbiamo freddo e siamo in molti ad averlo
Dottor Schweitzer

Salute a te, dottor Schweitzer, salute a tutti quelli come te
Esiste ancora chi gioisce e brinda
Per la nascita del primogenito di un re
Mentre rimane indifferente se si accoppano in mille
Per l'ambizione di un vigliacco
Mentre rimane indifferente se crepano come cani
Puzzando su una terra senza fiori
Abbiamo sentito rispettati padri di famiglia
Spiegare ai loro figli che
Non si dan calci ai loro compagni, ma solo agli animali
Perché sono animali
Abbiamo freddo e siamo in molti ad averlo
Dottor Schweitzer

Salute a te, dottor Schweitzer, salute a tutti quelli come te
C'è chi si uccide per un motivo suo proprio
E la gente che è lì attorno ha paura che
Che una morte qualunque possa danneggiare
Una grande istituzione
Così tutti d'accordo a far finta che sia morto un anno prima
E a fuggirlo come un ladro
E poi, a tempo giusto, tutti d'accordo a parlarne come un santo
E a pubblicare foto
Ah! C'è da essere contenti, soprattutto quelli, come dice Lorca:
"Uomini dalla voce dura"
Abbiamo freddo e siamo in molti ad averlo
Dottor Schweitzer

Salute a te, dottor Schweitzer, salute a tutti quelli come te
Ho incontrato stamane al porto molti visi stanchi
E molti occhi stanchi
Ho incontrato oggi in collina molti operai che sputavano
E che bestemmiavano
Ho incontrato stasera in città molti uomini importanti
E molte prostitute
Ho incontrato stanotte a casa mia il mio stesso sguardo
E non era dolce
Incontrerò domani, per tutte le strade, visi sospettosi
Se io li saluterò
Abbiamo freddo e siamo in molti ad averlo
Dottor Schweitzer

Salute a te, dottor Schweitzer, salute a tutti quelli come te
Alcuni grandi scienziati stringono con le tenaglie
Le zampe dei cani
Per vedere quale intensità raggiungano il pianto
Il dolore e la paura
Alcuni soldati puntavano un fucile contro un bambino
Come dice la fotografia
Alcune donne uccidono perché no, no, non vogliono perdere la loro
Vera libertà
Abbiamo un pianto triste e poche lacrime e pochi sorrisi
Dottor Schweitzer

inviata da Alberto Scotti - 6/9/2021 - 23:49




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