Grande casa sguardo aperto
Giornate che
Le mie mani sulle viole
Senza un perché
Le mie mani sulle viole
Senza un perché
Sui miei compiti di scuola
Accanto a me
Riparando tutti i dubbi
Dei miei perché
Riparando tutti i dubbi
Dei miei perché
Sei un albero gigante
Davanti a me
Solo il sole che mi serve
Viene da te
Solo il sole che mi serve
Viene da te
Quelle viole in fretta calpestate
Il sapore di tutta un’estate
Fredda e guance gelate
Come il sole che mi graffia
Non mi voglio ricordare
Come ti ho visto tornare
Grande casa sguardo attento
Giornate che
Le mie mani sotto il mento
Coi miei perché
Le mie mani sotto il mento
Coi miei perché
Eri un albero gigante
Davanti a me
Ora il sole che mi serve
Prendo da me
Ora il sole che mi serve
Prendo da me.
Giornate che
Le mie mani sulle viole
Senza un perché
Le mie mani sulle viole
Senza un perché
Sui miei compiti di scuola
Accanto a me
Riparando tutti i dubbi
Dei miei perché
Riparando tutti i dubbi
Dei miei perché
Sei un albero gigante
Davanti a me
Solo il sole che mi serve
Viene da te
Solo il sole che mi serve
Viene da te
Quelle viole in fretta calpestate
Il sapore di tutta un’estate
Fredda e guance gelate
Come il sole che mi graffia
Non mi voglio ricordare
Come ti ho visto tornare
Grande casa sguardo attento
Giornate che
Le mie mani sotto il mento
Coi miei perché
Le mie mani sotto il mento
Coi miei perché
Eri un albero gigante
Davanti a me
Ora il sole che mi serve
Prendo da me
Ora il sole che mi serve
Prendo da me.
inviata da Dq82 - 28/8/2021 - 18:49
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2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per sempre amanti - Riccardo Lolli
Terra di nessuno - Moder & Francesco Giampaoli
Caduti di Alfonsine - Giacomo Toni
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani
il libretto con i testi
22 aprile 1944, Cascina del Palazzone, anche detta Casa Zalambani, di cui Ettore Zalambani era il capofamiglia. Alle ore 22 i fascisti tedeschi assediano i partigiani e i coloni presenti, fucilando e uccidendo alcuni di loro che non erano riusciti a scappare. Ettore Zalambani e sua moglie vengono presi e portati nelle prigioni di Ravenna, dalle quali dopo 4 mesi di prigionia viene rilasciata solo la moglie, perché il marito viene fucilato. I racconti di questa vicenda sono di Clemer Zalambani, figlia di Ettore, che all’epoca aveva 9 anni, e che vide tutto quanto dalla finestra di una parte della casa dove gli zii la tenevano nascosta. La canzone “A cuore Freddo” è a lei dedicata. Le parole sono quindi quelle di una bambina che parla al padre: si riferisce a come Clemer mi ha descritto il rapporto che aveva con lui, che faceva i compiti di scuola accanto lei, che era un punto di riferimento che poi le è mancato tutta la vita.La prima strofa dove questa bambina raccoglie spensierata le viole è stata ispirata alla fotografia in bianco e nero di quando era bambina che mi ha mostrato, da sola seduta su un prato.
È una canzone che vuole descrivere le profondità dello stacco che avviene quando improvvisamente qualcuno ci viene portato via. Momento terribile che viene descritto come può fare con semplicità una bambina. Si sente il prima della tragedia, dove c’è ancora la spensieratezza di giocare nel prato per il puro piacere di correre. Mentre dopo si percepisce che il suo diventare grande è arrivato troppo presto. Questa storia è uno dei prodotti della guerra, è la storia di una mancanza, di un’assenza, di un vuoto che la guerra ha creato. In questo caso è la mancanza di un padre, come per altri può essere stata l’assenza di una casa, o di un amico, un marito, della vita come era prima. Un grazie infinito a Clemer Zalambani, per la sua forza e il suo coraggio". (Mara Luzietti)