Ho saputo della storia di quel cane,
che aspettava tutti i giorni il suo padrone,
una carezza come ogni mattina,
poi l’attesa di vederlo ritornare ancora qui,
alla solita fermata,
dove l’amore senza parole comunque si completa.
Si sono conosciuti poi piaciuti,
come fanno dei migliori amici,
spezzano frangenti di monotonia,
soli per dividersi la compagnia
qui, alla solita fermata
ma poi la vita esplode in guerra
e a volte ci separa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti
e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
Negli anni battezzati dalle ore,
ho visto giorni con occhi asfaltati,
perché non sapremo mai quando si muore,
ma un giorno torneremo dove siamo nati
qui, alla solita fermata
dove l’amore, senza guinzagli, comunque si completa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti
e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
L’amore è il sentimento più sublime,
emblema della fedeltà di un cane,
la speranza è sempre l’ultima a morire
e Fido non si stanca di aspettare ancora li,
alla solita fermata.
Negli anni battezzati dalle ore,
ho visto i giorni con occhi asfaltati,
perché non sapremo mai quando si muore
ma un giorno torneremo dove siamo nati
qui, alla solita fermata,
dove l’amore senza guinzagli comunque si completa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
che aspettava tutti i giorni il suo padrone,
una carezza come ogni mattina,
poi l’attesa di vederlo ritornare ancora qui,
alla solita fermata,
dove l’amore senza parole comunque si completa.
Si sono conosciuti poi piaciuti,
come fanno dei migliori amici,
spezzano frangenti di monotonia,
soli per dividersi la compagnia
qui, alla solita fermata
ma poi la vita esplode in guerra
e a volte ci separa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti
e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
Negli anni battezzati dalle ore,
ho visto giorni con occhi asfaltati,
perché non sapremo mai quando si muore,
ma un giorno torneremo dove siamo nati
qui, alla solita fermata
dove l’amore, senza guinzagli, comunque si completa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti
e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
L’amore è il sentimento più sublime,
emblema della fedeltà di un cane,
la speranza è sempre l’ultima a morire
e Fido non si stanca di aspettare ancora li,
alla solita fermata.
Negli anni battezzati dalle ore,
ho visto i giorni con occhi asfaltati,
perché non sapremo mai quando si muore
ma un giorno torneremo dove siamo nati
qui, alla solita fermata,
dove l’amore senza guinzagli comunque si completa.
Carlo è morto sotto i bombardamenti,
mentre Fido è ritornato tutti i giorni,
si sa che un cane non cambia i sentimenti e per questo l’ha aspettato, l’ha aspettato, l’ha aspettato
per altri quindici anni.
inviata da Dq82 - 21/8/2021 - 20:04
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2021
Storie vere tra alberi e gatti
Una storia tutta italiana, musicata sotto il battere di una cassa in 4/4 e una chitarra che arpeggia in “fingerpicking”. Nell’inverno 1941 l’Italia era in guerra da alcuni mesi e la situazione economica era difficile.
Eppure avvenne qualcosa di importante, un piccolo fatto di cronaca destinato a diventare storia. Carlo Soriani, operaio di Luco (frazione di Borgo San Lorenzo) trovò in un fosso un cane ferito. Senza pensarci due volte, l’uomo si prese cura dell’animale. Fido, così fu chiamato il cane, guarì e stabilì un legame così forte con il suo nuovo compagno che, non solo tutte le mattine lo svegliava alle 5.30 e lo accompagnava alla fermata del bus che lo portava al lavoro, ma lo aspettava ogni sera al suo rientro. Il 30 dicembre 1943 un terribile bombardamento alleato su Borgo San Lorenzo causò oltre 100 vittime. Fra loro Carlo Soriani. Quella sera Fido attese inutilmente che il suo padrone scendesse dal bus. Da allora, ogni sera, ininterrottamente, per oltre 14 anni fino alla sua morte avvenuta l’8 giugno 1958, Fido lasciava la propria cuccia dirigendosi nella piazza del paese, pronto ad attendere chi, in realtà, non avrebbe fatto mai più ritorno. In Piazza Dante a Borgo S. Lorenzo, si trova il monumento al cane Fido, simbolo di fedeltà.