Variante che vieni, variante che vai
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo e la Piccola Orchestrina del Costo SocialeLingua: Italiano
Quei giorni rinchiusi come in un convento,
A fare uno Pfizer e volerne altri cento,
Fra un mese, fra un anno la ribeccherai,
Variante che vieni, mi contagerai.
Fra un mese, fra un anno t'immunizzerai,
Variante che passi, ritorna in Catai.
E tu, che col green pass ormai rilasciato,
Vai in ferie e ti senti ormai immunizzato,
Con 38,4 ti risveglierai,
Variante che torni, di nuovo nei guai.
E giù siringate di que' bei troiai,
Variante che torni, quando te ne vai?
Venuta da Wuhan o da Gallarate,
Dal delta del Gange o da Londra in estate,
L'ho presa sei volte, non l'ho presa mai,
Variante che vieni, variante che vai.
L'ho presa sei volte, e Salvini mai,
Variante che vieni, variante che vai.
A fare uno Pfizer e volerne altri cento,
Fra un mese, fra un anno la ribeccherai,
Variante che vieni, mi contagerai.
Fra un mese, fra un anno t'immunizzerai,
Variante che passi, ritorna in Catai.
E tu, che col green pass ormai rilasciato,
Vai in ferie e ti senti ormai immunizzato,
Con 38,4 ti risveglierai,
Variante che torni, di nuovo nei guai.
E giù siringate di que' bei troiai,
Variante che torni, quando te ne vai?
Venuta da Wuhan o da Gallarate,
Dal delta del Gange o da Londra in estate,
L'ho presa sei volte, non l'ho presa mai,
Variante che vieni, variante che vai.
L'ho presa sei volte, e Salvini mai,
Variante che vieni, variante che vai.
Davvero bella...
pur di essere un po' monotematica da due anni da ste parti
pur di essere un po' monotematica da due anni da ste parti
krzyś Ѡ - 4/7/2021 - 02:48
Eh siamo un po' tutti monotematici da due anni a questa parte...però pensa a me durante la Peste Nera del 1348...
L'Anonimo Toscano del XIV Secolo - 5/7/2021 - 10:22
Ci penso spesso, come no? Durante l'inverno scorso mi sono pure sorbito l'intero "Decamerone" di Boccaccio in traduzione polacca un po' ammuffita. Così, riesco a immaginarti in qualche luogo appartato, fuori dal solito seminterrato, qualche bel boschetto, che ne so, un orto segreto nelle paranze subfiorentine, un'oasi naturalistica conosciuta a pochi iniziati ;-)
In tema del Pan Demon e la monotemacità mi viene solamente in mente un vecchio detto polacco: non vale la pena di fare a botte con lo zoccolo di cavallo.
Ecco, lasciamo parlare gli altri, tanto, prima o dopo dovranno trovare qualche altro zimbello del momento e nel fra tempo... la vita continua perché... solo la vita c'è.
Un dato di fatto, eh...
Abbracci
In tema del Pan Demon e la monotemacità mi viene solamente in mente un vecchio detto polacco: non vale la pena di fare a botte con lo zoccolo di cavallo.
Ecco, lasciamo parlare gli altri, tanto, prima o dopo dovranno trovare qualche altro zimbello del momento e nel fra tempo... la vita continua perché... solo la vita c'è.
Un dato di fatto, eh...
Abbracci
Krzysiek - 21/7/2021 - 00:20
Se si deve parlare di cover preferisco la versione radioheadiana di Diodato
Lorenzo - 22/7/2021 - 10:02
ma il concetto dell'ironia è scomparso del tutto in terra italiana, o cosa???
krzyś Ѡ - 23/7/2021 - 00:47
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Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Riccardo Venturi
Musica / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André, Amore che vieni, amore che vai
L'innominabile RV ci ha fatto sapere di essere tornato sul sito dopo un lungo periodo di pigrizia e latitanza, ignavia e sfavamento; inoltre, oggi primo luglio 2021, si è pure vaccinato per la seconda volta, in un tendone e ricevendo finalmente la sua salvifica dose di Pfizer. Durante i canonici 15 minuti di attesa susseguenti alla vaccinazione -durante i quali, come si sa, il buon Dio decide se puoi tornartene tranquillo a farti i fatti tuoi o stramazzare al suolo-, si è messo a ingannare il tempo componendo mentalmente questa canzoncina sulle varianti, che ha ottenuto immediato successo tra i presenti e, più che altro, gran toccamenti di parti molli e altri gesti scaramantici. Naturalmente, la canzoncina non poteva essere altro che una variante, anch'essa, di un'immortale canzone. Ce la ha comunque comunicata pregandoci di eseguirla, cosa che facciamo con piacere essendo sempre più dediti all'humour più nero. [AT-XXI]