Sono emerso dalla Storia
dagli anfratti della memoria
per presenziare coscienzioso
a questo misero simposio
Presentarmi è cosa ardua
una futile missione:
non ho volto, non ho nome
non ho identificazione.
Tra le mutevoli facce del tempo
cambio vestito, cambio armamento
sono la critica e l'intolleranza
che lungo gli anni cambia sembianza
Sono scorretto, sono nocivo
sono l'Anonimo Sovversivo
sempre celato dietro allo sguardo
di chi alla lotta non è mai tardo
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Sono la bomba sempre innescata
sono il tritolo della coscienza
guido le masse senza una rotta
e fondo il diritto alla rivolta
Nel giacobino, nel bolscevico
fino al divino Nazareno
nei loro cuori ero ben vivo
sono l'Anonimo Sovversivo
Nella natura totalitaria
di ogni apparente democrazia
viene nutrita la superstizione
demonizzando l'Anarchia
Figli devoti alla televisione
e alla globalizzazione
siete chiamati colmi di noia
all'elezione del vostro boia
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Non ho divise, né gagliardetti
odio corone, toghe ed elmetti
dalle caserme son fuggitivo
sono l'Anonimo Sovversivo
Non esiste dimensione
o ciclo spazio-temporale
per ghermire o soffocare
ogni voce libertaria
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
sono l'Anonimo Sovversivo
dagli anfratti della memoria
per presenziare coscienzioso
a questo misero simposio
Presentarmi è cosa ardua
una futile missione:
non ho volto, non ho nome
non ho identificazione.
Tra le mutevoli facce del tempo
cambio vestito, cambio armamento
sono la critica e l'intolleranza
che lungo gli anni cambia sembianza
Sono scorretto, sono nocivo
sono l'Anonimo Sovversivo
sempre celato dietro allo sguardo
di chi alla lotta non è mai tardo
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Sono la bomba sempre innescata
sono il tritolo della coscienza
guido le masse senza una rotta
e fondo il diritto alla rivolta
Nel giacobino, nel bolscevico
fino al divino Nazareno
nei loro cuori ero ben vivo
sono l'Anonimo Sovversivo
Nella natura totalitaria
di ogni apparente democrazia
viene nutrita la superstizione
demonizzando l'Anarchia
Figli devoti alla televisione
e alla globalizzazione
siete chiamati colmi di noia
all'elezione del vostro boia
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Non ho divise, né gagliardetti
odio corone, toghe ed elmetti
dalle caserme son fuggitivo
sono l'Anonimo Sovversivo
Non esiste dimensione
o ciclo spazio-temporale
per ghermire o soffocare
ogni voce libertaria
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
Ignoto Sovversivo
Sui miei passi pesa
il corso della Storia
fiero e recidivo
sono l'Anonimo Sovversivo
inviata da Riccardo Venturi - 20/8/2007 - 01:30
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Testo e musica di Massimiliano Larocca
Da "Il ritorno delle passioni"
Massimiliano Larocca: voce, chitarra acustica
Livio Guardi: mandolino
Betty Cardelli: flauto traverso
Davide Giromini: fisarmonica
Daniele Tortora: contrabbasso
Renzo Franchi: percussioni
Serata qualsiasi, 19 agosto 2007. Sono in casa da solo...a occuparmi del sito. Ad un tratto mi arriva una telefonata di Francesco Senia: "O Venturi, ci si vede fra un po', c'è il Larocca che suona ai giardini del Campo di Marte". 500 metri da casa, piglio una Panda scassata targata Bergamo che mi ha imprestato un'amica per un paio di settimane e vado. Eccoci tutti a sedere, a mangiare specialità calabresi in uno spazio all'aperto dedicato, udite udite, a Rino Gaetano: "Un giardino per Rino", così si chiama. Quante volte, oramai, l'avrò sentito cantare e suonare il Larocca (che oramai, in un'improbabile trasposizione "cajun" ho preso a chiamare "Max LaRoche"). Stasera gli hanno chiesto di snocciolare un "tributo a Bob Dylan" da incrociare con Rino Gaetano (boh!), e lui si barcamena fra ritratti di donne, fra "Just like a woman" e una sua splendida, nuova canzone dedicata a Rosa Balistreri senza peraltro cantare nemmeno una canzone di Rino Gaetano...insomma, è il Larocca, con la sua bellissima voce da Larocca, con il suo solito sondaggio dell'ombrello che esegue imperterrito malgrado le mie minacce (toccherà anche a voi, un giorno, prima di sentirlo cantare "L'ultimo romantico in città"), con il suo gileino contenente un Larocca. Canta anche una nuova canzone contro la guerra, che domani sera mi consegnerà dato che ci rivediamo a cena. Ma intanto canta anche un bel po' di vecchie canzoni, come questa. Dio santo, quante decine di volte l'avrò ascoltata passando beatamente oltre una certa strofa che contiene...e così si rinverdisce l'oramai avita tradizione delle "dimenticanze delle CCG". Ed è in buona compagnia, il Larocca: la prima clamorosa dimenticanza, già ai tempi della primitiva raccolta del 2003, era stata Imagine... E così, eccoci ad inserire la tarantella dell'Anonimo Sovversivo, il "Franti" che sembra far da contraltare al Milite Ignoto (sempre che anche costui non fosse un Sovversivo: quando si è ignoti, si è autorizzati a immaginare ogni cosa). Ma aspettate domani sera, doman l'altro al massimo, perché il Larocca, con quella sua nuova canzone di cui vi parlavo prima, ha scritto una capolaroccata. Parola di [RV] (20 agosto 2007).