Un aereo sembra quella cicatrice che
Segna il volto stanco della meretrice che
Non lavora abbastanza
Non paga le tasse
Ma questa sera, come ogni sera, a mazzate le pagherà
Nella chiesa un nuovo funerale recita
Il vecchio era un bastardo, ma nessuno più vorrà
Giudicare l'uomo e non solo il perdono
Che ha chiesto con l'ultimo fiato rimasto
Forse l'unico senza whisky e oscenità
Ma ora un bell'inchino, entra il primo cittadino
Che non ha più mani da stringere
Solo favori da rendere
Mille promesse da scordare all'alba
E non ha più facce da perdere
Non ha più scuse da spendere
Neanche più il culo da mettere all'asta
Per un altra bustarella
Gonfia quanto il petto della bella del paese
Agnese
Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino
Che non ha più mani da stringere
Solo favori da rendere
Mille promesse da scordare all'alba
E non ha più facce da perdere
Non ha più scuse da spendere
Neanche più il culo da mettere all'asta
Non gli basta, non riesce a mettere le mani sul tesoro del paese
L'alabastro di Agnese
Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino, che bello!
Su, facciamo un bell'inchino, arriva il primo cittadino!
Che non ha più mani da stringere
Non ha più scuse da spendere
Non ha più il culo da vendere
Bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo
Segna il volto stanco della meretrice che
Non lavora abbastanza
Non paga le tasse
Ma questa sera, come ogni sera, a mazzate le pagherà
Nella chiesa un nuovo funerale recita
Il vecchio era un bastardo, ma nessuno più vorrà
Giudicare l'uomo e non solo il perdono
Che ha chiesto con l'ultimo fiato rimasto
Forse l'unico senza whisky e oscenità
Ma ora un bell'inchino, entra il primo cittadino
Che non ha più mani da stringere
Solo favori da rendere
Mille promesse da scordare all'alba
E non ha più facce da perdere
Non ha più scuse da spendere
Neanche più il culo da mettere all'asta
Per un altra bustarella
Gonfia quanto il petto della bella del paese
Agnese
Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino
Che non ha più mani da stringere
Solo favori da rendere
Mille promesse da scordare all'alba
E non ha più facce da perdere
Non ha più scuse da spendere
Neanche più il culo da mettere all'asta
Non gli basta, non riesce a mettere le mani sul tesoro del paese
L'alabastro di Agnese
Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino, che bello!
Su, facciamo un bell'inchino, arriva il primo cittadino!
Che non ha più mani da stringere
Non ha più scuse da spendere
Non ha più il culo da vendere
Bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo
inviata da Alberto Scotti - 28/3/2021 - 01:58
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Album: Fiori e demoni