Tra 14 e 16 gennaio 1944 a Genova fu rappresentata una macabra messinscena.
Per acuire il clima di tensione e di paura i fascisti abbandonano in diversi punti di quartieri popolari come Sestri, Sampierdarena, e San Fruttuoso, i cadaveri di numerosi partigiani provenienti dal carcere di Marassi.
I corpi furono trovati senza alcun documento di identificazione, soltanto con un panino e una mela in tasca.
Imprigionato da mesi chiuso coi nervi tesi
resto in attesa coi miei compagni distesi
tra la paura di finire fucilati o appesi
e la speranza che finisca coi nemici arresi
attendo soltanto perché fascisti e tedeschi stanno vincendo
attendo perché resistere è attendere il nuovo mondo
e nel frattempo lottare per risalire dal fondo
siamo tutti in attesa carcere di Marassi
fratelli e sorelle ugualmente oppressi
che rialzarsi spesso è cambiare sé stessi
ammessi resistenza e antifascismo
come reati commessi
depressi attendiamo i processi promessi
di certo c’è solo che qui non confessi
colpevoli senza appelli concessi
senza compromessi
siamo i ribelli repressi e soppressi.
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Prelevati a forza con la promessa di un pasto
che la fame ormai è tutto ciò che è rimasto
il freddo di gennaio in questo scheletro guasto
il caldo e le risate dei fascisti fan contrasto
guardo il mare con aria fraterna
lo immagino illuminato come fuoco di viverna
dalla luce della mia citta e della Lanterna
alterna luci e ombre sopra qualche vela materna
Imprigionato da troppo c’è chi ancora ci spera
debole come la luce di questa candela
canto che fischia il vento e infuria la bufera
quel vento che lambisce la nostra bandiera
abbandonati come rifiuti portati fuori alla sera
San Fruttuoso, Marassi, Sestri, e Sampierdarena
e nelle tasche del mio corpo morto che congela
solo un panino e una mela. un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Per acuire il clima di tensione e di paura i fascisti abbandonano in diversi punti di quartieri popolari come Sestri, Sampierdarena, e San Fruttuoso, i cadaveri di numerosi partigiani provenienti dal carcere di Marassi.
I corpi furono trovati senza alcun documento di identificazione, soltanto con un panino e una mela in tasca.
Imprigionato da mesi chiuso coi nervi tesi
resto in attesa coi miei compagni distesi
tra la paura di finire fucilati o appesi
e la speranza che finisca coi nemici arresi
attendo soltanto perché fascisti e tedeschi stanno vincendo
attendo perché resistere è attendere il nuovo mondo
e nel frattempo lottare per risalire dal fondo
siamo tutti in attesa carcere di Marassi
fratelli e sorelle ugualmente oppressi
che rialzarsi spesso è cambiare sé stessi
ammessi resistenza e antifascismo
come reati commessi
depressi attendiamo i processi promessi
di certo c’è solo che qui non confessi
colpevoli senza appelli concessi
senza compromessi
siamo i ribelli repressi e soppressi.
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Prelevati a forza con la promessa di un pasto
che la fame ormai è tutto ciò che è rimasto
il freddo di gennaio in questo scheletro guasto
il caldo e le risate dei fascisti fan contrasto
guardo il mare con aria fraterna
lo immagino illuminato come fuoco di viverna
dalla luce della mia citta e della Lanterna
alterna luci e ombre sopra qualche vela materna
Imprigionato da troppo c’è chi ancora ci spera
debole come la luce di questa candela
canto che fischia il vento e infuria la bufera
quel vento che lambisce la nostra bandiera
abbandonati come rifiuti portati fuori alla sera
San Fruttuoso, Marassi, Sestri, e Sampierdarena
e nelle tasche del mio corpo morto che congela
solo un panino e una mela. un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Guardo la luna alla luce di questa candela
nella sclera il buio della notte più nera
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
Sogno un panino e una mela un panino e una mela
E canto che fischia il vento e infuria la bufera
nella tasca del mio corpo morto che congela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
Solo un panino e una mela un panino e una mela
inviata da Zorba - 22/2/2021 - 09:31
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dall'album Cara Rivolta
Un panino e una mela è un brano emozionante che racconta uno degli episodi più bui della resistenza italiana, quando il comando fascista genovese scelse di giustiziare 11 partigiani e fare ritrovare i loro cadaveri davanti alle loro case, nei loro quartieri, senza alcun documento di identificazione ma soltanto con un panino e una mela in tasca.