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Le colline spezzate

Lalli
Lingua: Italiano


Lalli

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2020
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Lalli e Stefano Risso
Torino 9 marzo 2020

È arrivata senza avvisaglie o premonizioni
Forse con avvisaglie e premonizioni oscure
silenziose
Forse come fanno tutte le guerre.
Non saprei
Ma ora è qui, lenta ha travolto tutti.
La nostra guerra mondiale.

L'essere umano è un esercito,
L'Altro, in nemico è invisibile, interiore,
Annidato in un altro essere umano.
Gli uomini nemici l'uno dell'altro.
Sino ad oggi la mia generazione aveva visto, al massimo,
e non è poco
Il 45% della popolazione mondiale afflitta da una guerra.
Questa è la mia guerra mondiale
Non poteva che essere in questo modo.
Dentro e fuori, guerra totale.
Non confini, ideologie, razze, religioni, etnie.
Solo noi stessi e il male dentro e fuori.
Solo l'angolo da lei stabilito
un prima e un dopo, per chi potrà vederlo.

Il riparo è un posto impervio
Una piccola casa.
La lontananza, la solitudine,
L'umiltà della nostra fragilità,
La gratitudine dei giorni, di ogni giorno,
La solidarietà ritrovata (per quanto tempo?)
Con chi soffre, perché soffriamo,
la paura di chi ha paura, perché abbiamo paura
la gracilità di chi sente di non farcela
perché siamo indifesi.

Le colline spezzate
nell'istante che cambia tutto
che sia amore o dolore
il paesaggio è un altro.
il passato, il presente, il futuro
Terre ancor più sconosciute e temibili.
Ecco,
Questa guerra è uno specchio.

inviata da Dq82 + Lorenzo - 18/1/2021 - 17:27



Lingua: Inglese

traduzione inglese di Stefano Giaccone
THE BROKEN HILLS
It’s here.
Unforeseeable, not a sign.
Or, possibly, it was an obscure and quiet sign.
Like all wars do, don’t they?
How do I know?
But now it’s here, it slowly swept over everyone.
Our world war.
The human being is an army,
The Other, an invisible foe, internal,
Nested in another human being.
We’re each other’s enemy.
Till now my generation had seen, at the most,
45% of world population afflicted by a war, and that was no small feat.
This is my world war,
It couldn’t be any different.
Inside and outside, total war.
No boundary, ideology, race, religion, etnicity.
Nothing but ourselves and the damage inside and outside.
Nothing but the corner this war had set for us:
Before and after, for the ones who’ll still be around.
The shelter is at a gruelling site:
A tiny home.
The distance, the loneliness,
The fragility of our eating dirt,
The gratitude for these days, every single day,
Solidarity rediscoverd (for how long?)
With the ones suffering, because we suffer,
With the fear of the fearful, because we are scared
With the frailty of the ones feeling they can’t make it.
Because down at the broken hills
we are defenseless.
Everything changes in an istant,
It could be love or pain
Yet the landscape gets transformed.
Now the past, the present, the future
Become an even more fearsome and uncharted territory.
So,
This war is a mirror.

inviata da Dq82 + Lorenzo - 18/1/2021 - 17:28




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